Uno spettacolo davvero ricco e vario quello che si è svolto nell’ambito del Festival Dancescreen in the Land.
“Il gesto e la memoria” è la seconda delle tre serate organizzate nella bellissima chiesa sconsacrata di S. Nicola dei Caetani.
La scelta di questo spazio archeologico sull’Appia Antica è meraviglia allo stato puro: si entra in punta di piedi consapevoli di varcare un posto speciale e si è subito rapiti dal calore della pietra viva e pulsante.
Giovani talenti in scena: l’Accademia Nazionale di Danza di Roma
In questo contesto suggestivo, i giovani dell’Accademia Nazionale di Danza di Roma, diretta da Anna Maria Galeotti, hanno interpretato quattro coreografie di autori internazionali incantando il pubblico presente in platea.
In C di Sasha Waltz: minimalismo e precisione

10 ballerini hanno esplorato una ricostruzione del classico brano minimalista della coreografa tedesca. Sulla musica ipnotica di Riley, i ballerini si muovono seguendo degli schemi ripetitivi e precisi.
E con il progredire della performance, la musica e la danza aumentano di intensità e complessità, con nuovi movimenti che vengono introdotti gradualmente.
I ballerini, nei loro costumi multicolori, entrano ed escono da schemi e formazioni, danzando con incredibile grazia.
Impossibile non restare affascinati dal rigore matematico e dalla precisione dei loro gesti.
Spring and Fall di John Neumeier: emozione in assolo

Un brano di Spring and Fall è stato interpretato in un assolo dal giovane e talentuoso Giovanni Spagnuolo.
Sulle note toccanti di Dvořák, il ballerino, in un semplicissimo costume bianco, ha emozionato il pubblico con un’interpretazione breve ma molto intensa.
La bellezza e la morbidezza dei movimenti hanno trasmesso immagini di grande leggerezza ed elevazione ed ha colpito molto la sua capacità di incarnare con sensibilità le emozioni profonde evocate dalla musica.
She who rose before di Sonia Rodriguez: forza e rinascita

Questa coreografia è stata portata in scena da 10 ballerine che hanno sapientemente esplorato il tema della forza e della memoria della donna attraverso il movimento.
Entrano in scena con i tacchi a spillo, cliché di femminilità e simbolo di mercificazione, si liberano degli stessi e, con dolore e fatica, imparano come superare e gestire i pesi della loro quotidianità, e le forti pressioni che gravano sulle loro vite.
È uno spettacolo tutt’altro che facile, dove ogni movimento serve per raccontare una storia di dolore, dove ogni gesto è un grido o una cicatrice.
È una danza di trasformazione e di resilienza da cui le donne escono, come la mitica Fenice, più forti consapevoli e libere.
Por vos muero di Nacho Duato: un inno all’amore
La grazia dei movimenti nel balletto di Nacho Duato
Questo pezzo è stato intrepretato da 12 bravissimi ballerini che hanno incantato il pubblico sulle note di musica antica spagnola del XV secolo.
Colpiscono i movimenti fluidi, l’armonia dei gesti e le figure plastiche in perfetta connessione con le note di fondo.
I costumi di scena morbidi ed elegantissimi volteggiano nell’aria creando giochi e simmetrie.
È un inno all’amore e chiusura ideale di una serata all’ insegna dell’arte e della bellezza.
Il festival continua
La quarta edizione del Festival Dancescreen in the Land, ideato da Fiorenza d’Alessandro e organizzato dall’Associazione Canova22, continua fino al 18 ottobre 2025, con un programma che intreccia danza e archeologia e che ha ancora molto da offrire e da sorprendere.
Fonte immagini: archivio personale