Dal 14 al 22 marzo 2025, il Teatro Garbatella di Roma ha ospitato “Fuga al Banson Motel”, l’ultima produzione della Compagnia del Barnum, scritta e diretta da Gabriele Mazzucco. Uno spettacolo che ha saputo coniugare suspense, ironia e situazioni surreali.
Con un’atmosfera surreale e una narrazione ricca di colpi di scena, lo spettacolo si muove con disinvoltura tra i generi, trasformando un banale caso di avidità in una corsa folle tra incubi, comicità grottesca e personaggi al limite dell’assurdo. Il pubblico è trascinato in un mondo dove nulla è come sembra e dove anche l’orrore diventa goliardico, non privo di alcune pungenti critiche sociali.
Un motel da brividi… e da ridere
La trama si apre con tre agenti immobiliari in rovina – economicamente e moralmente – che si ritrovano tra le mani un’improbabile fortuna: il tesoro segreto di una ricca ereditiera. In fuga dalla polizia e dal proprio destino, i tre trovano rifugio in un misterioso e decadente motel nel cuore di un bosco, il Banson Motel. Ma quello che dovrebbe essere un rifugio si trasforma presto in un incubo grottesco, abitato da figure disturbanti e inquietanti, a metà strada tra l’horror e il nonsense come il celeberrimo The Rocky Horror Picture Show, il quale non sarà l’unica citazione ironica ad opere più o meno horror.
Fuga al Banson Motel: comicità noir e ritmo serrato
La forza di Fuga al Banson Motel sta nella sua capacità di mescolare registri differenti. Il ritmo della narrazione è serrato, sostenuto da battute pungenti, colpi di scena continui e momenti di puro teatro fisico. Sono presenti cambi di tempo, momenti riflessivi con vere e proprie “fratture spazio temporali”. Una gestione strategica delle luci accompagna la riflessione dello spettatore con effetti cinematografici, facilitandone l’immersione.
Il testo di Mazzucco non si limita a far ridere: affonda le mani nelle angosce del precariato, nelle piccolezze umane, nelle scelte sbagliate fatte per disperazione. Ma lo fa con leggerezza, con ironia, trasformando ogni errore in una gag e ogni crisi in un’occasione per il pubblico di ridere amaramente.
I tre sventurati si muovono in equilibrio tra farsa e dramma, mentre l’ambientazione onirica del Banson Motel – un luogo che sembra avere una volontà propria – diventa teatro di una fuga esistenziale piuttosto che meramente fisica.
Una compagnia da tenere d’occhio
La Compagnia del Barnum si conferma una realtà interessante e originale nel panorama teatrale romano. L’intero ensemble ha mostrato grande affiatamento, offrendo performance solide e capaci di coinvolgere il pubblico sin dai primi minuti. Merito anche della regia di Mazzucco, che riesce a orchestrare con fluidità cambi di tono, entrate sceniche e momenti corali, senza mai perdere il controllo della narrazione. In scena, un cast affiatato e dinamico: Andrea Alesio, Tatiana Chianese, Chiara Fiorelli, Riccardo Rendina, Dario Panichi, Paola Raciti, Matteo Ruggiero e Camilla Segnini.
Foto di Monica Irma Ricci fornite da Ufficio Stampa