Il Don Giovanni di Antonio Piccolo | Recensione

Il Don Giovanni di Antonio Piccolo |Recensione

Il Teatro alla deriva alle Terme-Stufe di Nerone

La rassegna teatrale di Teatro alla deriva arriva alla sua XI edizione ed in occasione della terza domenica porta in scena il Don Giovanni di Molière, tradotto e adattato da Antonio Piccolo e con la regia di Mario Autore. Sul palco suggestivo, allestito su una zattera, ha recitato la compagnia teatrale Piccola città teatro, con Anna Bocchino, Federica Pirone, Antonio Piccolo, Ettore Nigro e Mario Autore.

La recensione del Don Giovanni allestito alle Terme-Stufe di Nerone

Un luogo incantato e un buon lavoro di riadattamento di uno dei più grandi classici di tutti i tempi: questi sono i due ingredienti segreti per una serata speciale. Il Don Giovanni di Antonio Piccolo ha saputo regalare al pubblico un’occasione di riscoperta e di confronto con il testo originario del drammaturgo francese, un vero e proprio classico fondamentale del teatro, che ha viaggiato attraverso le generazioni ed è stato accolto con entusiasmo.

Perché portare in scena oggi, combinato ad una penna contemporanea, il Don Giovanni di Molière? La risposta è proprio da ricercare nel personaggio stesso. Infatti, egli è innanzitutto un uomo dedito al vizio, quasi per una scelta consapevole, anzi, sbeffeggia addirittura Dio e di contro sostiene che «due più due fa quattro» senza ammettere alcuna possibilità che guardi al diverso.

Per il Don Giovanni la diversità non esiste, egli è intrappolato nella monotonia dei suoi gesti viziosi: prende una donna, la seduce e poi la caccia via, così accade ogni volta e perciò sulla scena si alternano solo due donne.

Don Giovanni è la razionalità contro i convenevoli ma una razionalità portata così all’esasperazione da risultare un concentrato di vizi contro la morale borghese. Per certi aspetti, risulta un «illuminista ante litteram», basando tutto su quanto è calcolabile ma finendo con l’essere, poi, «un abitante di un pianeta perduto nell’universo».

Questo Don Giovanni, secondo lo sguardo di Antonio Piccolo, diventa quindi il rischio del nostro tempo e risulta estremamente attuale da rendere sulla scena in maniera impagabile.

Eppure, l’operazione non è stata solo quella di recuperare il classico: il lavoro, messo a dura prova dalle costrizioni dovute al COVID e portato finalmente in scena dopo pressappoco due anni, ha previsto anche di guardare al Don Giovanni con una sensibilità nuova. L’indagine è stata rivolta anche al legame tra il protagonista e la madre, la figura di un genitore-padrone capace di catalizzare i bisogni del figlio verso il suo desiderio di approvazione per lei. Il risultato è stato un Don Giovanni nei confronti del quale il pubblico è riuscito a familiarizzare ed a sensibilizzare, nonostante secoli e secoli di distanza dall’originale di Molière.

Un Don Giovanni, dunque, per il quale il pubblico non può fare a meno di simpatizzare e nel quale riesce quasi ad immedesimarsi, per quanto ne sia offerta una visione inevitabilmente negativa che si presta al giudizio. E forse il senso è proprio questo: indurre gli spettatori, con una mescolanza di farsa e dramma, a giudicare ed a giudicarsi attraverso un gioco di specchi.  

Fonte immagine di copertina: Facebook 

Altri articoli da non perdere
Francesco Cicchella con Ancora …bis! | Recensione
Francesco Cicchella con Ancora ...bis! | Recensione

Un grande ritorno al teatro Diana quello di Francesco Cicchella che porta in scena il suo Ancora …bis! dal 30 Scopri di più

I Cavalieri al Teatro Arcobaleno | Recensione
I Cavalieri al Teatro Arcobaleno | Recensione

I Cavalieri di Aristofane in una messinscena originale e politica di Cinzia Maccagnano, al Teatro Arcobaleno fino al 6 aprile Ambientazione circense Scopri di più

Moby Dick: l’incantatrice di Rosalba Di Girolamo al Real Orto Botanico di Napoli | Recensione
Moby Dick l’incantatrice di Rosalba Di Girolamo al Real Orto Botanico di Napoli | Recensione

Giovedì 25 luglio, alle ore 21.00, per la rassegna “Brividi d’estate”, è andato in scena, nel Real Orto Botanico di Scopri di più

Le Signore di Roberto Del Gaudio al TRAM
Le Signore di Roberto Del Gaudio al TRAM

Caustiche, divertenti e irriverenti, “Le Signore” di Roberto Del Gaudio arrivano a colorare la stagione del teatro TRAM di Napoli Scopri di più

La Premiata pasticceria Bellavista al Mercadante
La Premiata pasticceria Bellavista al Mercadante

Per la sezione italiana, gli attori della compagnia NEST mettono in scena in un Mercadante gremito la Premiata pasticceria Bellavista Scopri di più

Samusà di Virginia Raffaele al Bellini | Recensione
Samusa di Virginia Raffaele al Bellini | Recensione

Dopo il recente successo a LOL 2, in cui è arrivata in finale con Maccio Capatonda, Virginia Raffaele torna in teatro Scopri di più

A proposito di Francesca Hasson

Francesca Hasson nasce il 26 Marzo 1998 a Napoli. Nel 2017 consegue il diploma di maturità presso il liceo classico statale Adolfo Pansini (NA) e nel 2021 si laurea alla facoltà di Lettere Moderne presso la Federico II (NA). Specializzanda alla facoltà di "Discipline della musica e dello spettacolo. Storia e teoria" sempre presso l'università Federico II a Napoli, nutre una forte passione per l'arte in ogni sua forma, soprattutto per il teatro ed il cinema. Infatti, studia per otto anni alla "Palestra dell'attore" del Teatro Diana e successivamente si diletta in varie esperienze teatrali e comparse su alcuni set importanti. Fin da piccola carta e penna sono i suoi strumenti preferiti per potere parlare al mondo ed osservarlo. L'importanza della cultura è da sempre il suo focus principale: sostiene che la cultura sia ciò che ci salva e che soprattutto l'arte ci ricorda che siamo essere umani.

Vedi tutti gli articoli di Francesca Hasson

Commenta