Il 20 e 21 Giugno è andato in scena al teatro Sannazzaro “La principessa di Lampedusa”; lo spettacolo, scritto da Ruggero Cappuccio e diretto ed interpretato da Sonia Bergamasco, ha debutta a Napoli in occasione dell’edizione 2025 del Campania Teatro Festival. Lo spettacolo di Cappuccio prende forma e sostanza nella magistrale interpretazione di Sonia Bergamasco, che riempie la scena con la sua interpretazione poliedrica, regalando al pubblico un pezzo di storia e frammenti preziosissimi di una vita vissuta con intensità e ardore.
Il carisma e la modernità della Principessa di Lampedusa
Sullo sfondo di una Palermo devastata dai bombardamenti del maggio ’43, si staglia la figura carismatica e coraggiosa di Beatrice Mastrogiovanni Tasca di Cutò, madre dello scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa autore de Il Gattopardo. Un personaggio, quello di Beatrice di Lampedusa, ricco di sfaccettature e caratterizzato da un’indiscussa modernità, a cui Sonia Bergamasco restituisce vita e vigore grazie alla sua forte espressività animando da sola uno spettacolo di voci e fantasmi. Nelle presenze che circondano la figura di Beatrice e nella sua personale vicenda, l’autore riassume tutti i sentimenti che agitano la sua generazione contemporanea.
Il sogno di Beatrice e la coscienza di una generazione
Davanti ad un presente frammentato e pervaso da funesti venti di guerra e distruzione, la forza di una donna sola riesce a dare voce allo sconforto di un’intera generazione, restituendo vita a tutti i loro sogni sopiti, ma anche alle loro contraddizioni e ai loro fallimenti. Mentre la città si nasconde e ritrae dinanzi alla violenza della guerra, in attesa di tempi nuovi e nuovi vecchi padroni, nei ricordi di Beatrice, ormai trapassata a vita ultraterrena, riprendono vita tutti i volti e le presenze della sua esistenza terrena. I figli amati e perduti in giovanissima età, il marito, le sorelle e la giovane amica Eugenia ritornano ad agitare la coscienza della coltissima e superba Beatrice, restituendole anche da morta tutta la vitalità e la passione di una terra bellissima e crudele, proprietà di tutti senza mai essere terra di nessuno.
Lo spettacolo è un turbinio di voci che suscitano ricordi e frammenti di vita passata, presenze oniriche che l’intensa interpretazione della Bergamasco rende perfettamente visibili e tangibili coinvolgendole in una danza passionale e conturbante. Ma è il testo stesso di Cappuccio a dettare il ritmo di questa danza, un ritmo che parla di amore ed eros, di passione e sensualità, ma anche di morte e guerra, ricostruendo attraverso la figura di Beatrice l’essenza stessa della nobiltà palermitana. Dinanzi agli spettri di una guerra che mostra il suo volto più crudele e spietato, Beatrice organizza un ballo deridendo il presente e riportando in vita un passato che in fondo cambia volto rimanendo sempre uguale a se stesso.
DI RUGGERO CAPPUCCIO
DIRETTO E INTERPRETATO DA SONIA BERGAMASCO
MUSICHE MARCO BETTA
ELABORAZIONI SONORE IVO PARLATI
SUONO MARCO D’AMBROSIO
CONSULENZA AL SUONO G.U.P ALCARO
SCENA PAOLO IAMMARRONE E VINCENZO FIORILLO
COSTUME CARLO POGGIOLI
LUCI CESARE ACCETTA
OPERATORE LUCI FRANCESCO ADINOLFI
AIUTO REGIA UMBERTO SALVATO
SARTA DANIELA GUIDA
DIRETTORE DI SCENA GIULIANO GARGIULO
MACCHINISTA ROSS CROCE
ELETTRICISTA SIMONE NAPPO
PRODUZIONE CAMPANIA TEATRO FESTIVAL – FONDAZIONE CAMPANIA DEI FESTIVAL E TEATRO DI ROMA – TEATRO NAZIONALE
Fonte immagine: Ufficio Stampa Campania Teatro Festival