La Risposta di Ofelia al Tram | Recensione

La Risposta di Ofelia: Viola Di Caprio al TRAM |Recensione

Il terzo step della stagione 2021/2022 del teatro TRAM ha inizio con La Risposta di Ofelia scritto, diretto e interpretato da Viola Di Caprio, in scena dal 3 al 6 Marzo.

La Risposta di Ofelia, come raccontato da Viola Di Caprio, nasce grazie ad un workshop fotografico che permette all’attrice di incontrare Ofelia, la quale le farà compagnia durante i mesi di lockdown mostrandole la sua risposta alla tragedia Shakespeariana.

La pièce debutta al Roma Fringe Festival nel 2020, che premia la Di Caprio come miglior attrice, in un teatro completamente vuoto. È proprio la mancanza del pubblico in sala che dona alcune peculiari caratteristiche ad un’Ofelia curiosa dalla lucina in testa, sempre in cerca di chiarezza, una chiarezza che il mondo esterno non le offrirà mai e che, infine, dovrà trovare da sola.

Se il personaggio di partenza è quello Shakespeariano, in questo spettacolo se ne mantiene il sound, immaginando finalmente la replica della giovane alla tragedia che le cambia la vita senza mai realmente coinvolgerla in prima persona. L’Ofelia rappresentata è una donna pura, sempre chiusa nella sua stanza, che lotta tra Ragione e Sentimento: perdutamente innamorata di Amleto, ma spinta ad allontanarsi dal principe. Neanche dopo la disturbante visione di Amleto nel pieno della sua follia smette di amarlo, così come neanche chiamata ripetutamente dal padre riesce ad uscire dal microcosmo creato nella sua stanza.

Intenta ad interrogarsi sulle condizioni del principe e sul suo amore, è la madre a correre in suo soccorso, interrompendo le partite a dadi dell’aldilà e presentandosi come una Fata. Forse solo una proiezione di Ofelia, la Fata è un personaggio stravagante e divertente, con la passione per i ciclamini tanto odiati dal marito Polonio, che tenta di aiutare la figlia a mettere in chiaro gli eventi. Non mancherà l’ingresso di un’eccentrica Gertrude, altro spirito, che incita la giovane a vivere appieno la sua vita, non dando importanza agli eventi.

Un monologo che mostra mille volti di Ofelia, un personaggio che resta costante e fedele a se stesso, sceglie di perseguire la sua purezza d’animo nella ricerca della verità sugli eventi che la circondano. La sua pazzia sembra quasi una lucida riflessione sugli eventi che spia dalla finestra della sua stanza, una ribellione silenziosa nel castello di Amleto – come recita il sottotitolo- che porterà la dolce Ofelia ad una soluzione che, differentemente dal caso Shakespeariano, diventa qui una scelta che è lei stessa a pronunciare a gran voce. Sceglie, Ofelia, di restarne fuori e non far macchiare il proprio candore. Proprio come i suoi amati fiori – eccezion fatta per le orchidee – che ogni tanto devono morire, anche Ofelia come una ninfea si farà trasportare dalle acque fino alla morte.

La scenografia, seppur con pochi elementi, è colorata e delicata, tappezzata di fiori rendendo giustizia anche materialmente al puro animo di Ofelia. Uno spettacolo divertente, intenso e fresco che permette, grazie all’immaginazione di Viola Di Caprio, di dare una – cristallina – voce ad un punto di vista per lungo tempo dimenticato e sottovalutato.

Immagine in evidenza: Teatro TRAM

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A proposito di Chiara Leone

Zoomer classe '98, studentessa della scuola della vita, ma anche del corso magistrale in Lingue e Letterature Europee e Americane all'Orientale. Amante dell'America intera, interprete e traduttrice per vocazione. La curiosità come pane quotidiano insieme a serie tv, cibo, teatro, libri, musica, viaggi e sogni ad occhi aperti. Sempre pronta ad esprimermi e condividere, soprattutto se in lingue diverse.

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