Non commettere atti impuri, il maschile e il sessuale

Non commettere atti impuri (Roberto De Sarno) | Recensione

Non commettere atti impuri, recensione dello spettacolo di e con Roberto De Sarno 

Una galleria di anime informi e grottesche.
Declinazioni astratte di maschile, ritratte nella loro incerta o esuberante sessualità.
Non commettere atti impuri, andato in scena dal 3 al 5 maggio, alla Galleria Toledo di Napoli, è uno spettacolo espressionista nella forma e squisitamente cinico nella sostanza, di cui Roberto De Sarno è istrionico interprete e autore.

La pièce, una vera e propria boutique umana, si apre con un Adamo / Pinocchio, che allegro e tracotante mostra la sua sessualità al pubblico. Un monito ne frena l’entusiasmo, quel “Non commettere atti impuri”, primo tra i comandamenti imposti dal Dio / Mastro Geppetto al suo uomo fantoccio, che da allora vivrà l’elemento fallico con crescente incoerenza. Da qui in avanti, anche la scena si frammenta, proponendo una carrellata di personaggi e stereotipi, di casi e situazioni di estrema attualità. Vediamo, ad esempio, un prete pedofilo che minimizza, in diretta televisiva, le sue molestie (nient’altro che scherzi innocenti, a suo dire) nei confronti di ragazzi sordomuti, o di non più irresistibile Don Giovanni, dall’accento spiccatamente milanese, che si aggrappa ai ricordi e ad uno smisurato ego pur di non affondare. Questi bozzetti e chiaroscuri vengono gestiti sul palco attraverso l’uso sapiente dei pochi costumi ed elementi scenici, e soprattutto dal cambio repentino della musica, che passa dal sacro al profano (con “This Is the New Shit” e “The Beautiful People” di Marilyn Manson), dagli anni ’80 al lirico, in pochi attimi. Mattatore onnipresente Roberto De Sarno, che salta, balla, e si emoziona su di un palco trasformato in camerino, una dressing room nella quale decide di mettere a nudo una figura, quella maschile, così fuori fuoco e stanca, perfettamente divisa tra patriarcato, ferinità e decadenza. Ma, in questo caos di sfaccettature, che ruolo gioco la donna?

Non commettere atti impuri, il ruolo della donna

Oggetto di masturbazione, desiderio ed emblema di moralità e rispetto. Le due figure femminili che si alterneranno sulla scena rivestono fondamentalmente questi due ruoli antitetici. Il primo  è interpretato da Manu La Bibi (nome d’arte di Manuela Berretti), provocante onlyfanser, che rappresenta in questo cabaret distopico l’esplosione e la scoperta dell’eros nelle sue variegate e più eccentriche forme. A fare da contraltare (e a chiudere il cerchio) la presenza, muta, di Raffaela Migliori, emblema dell’amore coniugale. Amore che porterà alla castrazione di quell’Adamo / Pinocchio, conducendolo, eunuco, al rispetto dell’iniziale comandamento.

Un’Odissea senza Itaca, un Ulisse trasformato in maiale che non sa controllare la sua sessualità di fronte a Circe, ma che comunque dimostra spiragli di fedeltà a Penelope.
Non commettere atti impuri di Roberto De Sarno è un viaggio, un abbecedario del vuoto e della confusione cosmica dentro cui l’uomo cammina, da sempre e per sempre, cercando di trovare un antro di fugace, ma pur sempre valida, felicità.

 
Non commettere atti impuri
o la boutique humaine
cabaret tragico (V. M. 14)
 
di e con Roberto De Sarno
con la partecipazione di Raffaela Migliori
Manu La Bibi
 

Fonte immagine in evidenza: ufficio stampa 

Altri articoli da non perdere
Oxido, la nuova opera di Marco Auggiero al Teatro Bolivar | Recensione
Oxido, la nuova opera di Marco Auggiero al Teatro Bolivar

Una pioggia di applausi al Teatro Bolivar per Oxido, il nuovo lavoro di Marco Auggiero. Siamo stati al Teatro Bolivar Scopri di più

Peppe Barra, intervista all’attore
La Cantata dei Pastori, di Peppe Barra al Teatro Giuffré | Intervista

Peppe Barra riporta il Natale partenopeo con La Cantata dei Pastori Una data sicuramente da segnare: il 10 dicembre andrà Scopri di più

Café Chantant – Crazy | Recensione

Café Chantant… dove tutto è spettacolo! Al Teatro Sannazaro di Napoli continua la stagione 2021/2022 “Rientra nel vivo”, un inno Scopri di più

“Ehi prof! Posso venire la prossima volta?” di Paolo Caiazzo al Teatro Acacia | Recensione |
“Ehi prof! Posso venire la prossima volta?” di Paolo Caiazzo al Teatro Acacia di Napoli: un riso amaro sulla nostra società contemporanea

La commedia “Ehi prof! Posso venire la prossima volta?” scritta, diretta e interpretata da Paolo Caiazzo, dal 16 al 19 Scopri di più

Nella lingua e nella spada: in solo (Galleria Toledo) | Recensione
Nella lingua e nella spada in solo

Al teatro Galleria Toledo di Napoli, febbraio si è aperto con Nella lingua e nella spada: in solo, uno spettacolo che Scopri di più

Perfetti Sconosciuti, anche lo spettacolo teatrale è un successo!
Perfetti Sconosciuti, anche lo spettacolo teatrale è un successo! teatro

Perfetti Sconosciuti è il film dei record. Non solo negli incassi e nei premi vinti (David di Donatello, Nastro d’argento, Scopri di più

A proposito di Marcello Affuso

Direttore di Eroica Fenice | Docente di italiano e latino | Autore di "A un passo da te" (Linee infinite), "Tramonti di cartone" (GM Press), "Cortocircuito", "Cavallucci e cotton fioc" e "Ribut" (Guida editore)

Vedi tutti gli articoli di Marcello Affuso

Commenta