Scrivere per il teatro, di Mirko Di Martino | Recensione

Scrivere per il teatro, di Mirko Di Martino | Libri

Scrivere per il teatro, il nuovo libro di Mirko Di Martino.

Scrivere per il teatro è il titolo del nuovo libro di Mirko Di Martino, il direttore artistico del Teatro TRAM di Napoli. Il volume è edito da Editrice Bibliografica e fa parte della collana Scrivere: «Scrivere è una collana che si rivolge a chiunque voglia avvicinarsi al mondo della scrittura in tutte le sue molteplici sfaccettature: dal giallo al romanzo rosa, dal thriller alla scrittura sul web, fino alla narrazione autobiografica e alla scrittura per il cinema e la tele visione, senza dimenticare i consigli più preziosi per farsi pubblicare. Il taglio è pratico, pur non rinunciando ad approfondimenti e curiosità inerenti ai diversi generi, la loro storia, la terminologia specifica collegata a ognuno di essi. Una serie di guide complete per orientare il lettore in un viaggio alla scoperta delle infinite possibilità della parola scritta». E Scrivere per il teatro si pone come orientamento pratico e insieme di curiosità per chi si rapporta alle prime armi della drammaturgia.

Scrivere per il teatro: un mestiere complesso

«Avrete sentito dire tante volte (e forse qualche volta lo avrete detto anche voi) che “il talento o ce l’hai o non ce l’hai”. […] Eppure, lo studio e la formazione sono alla base di qualunque professione: studiamo per diventare ingegneri, cuochi, banchieri. Perché non dovremmo studiare per diventare scrittori?». Con queste considerazioni si apre il saggio di Mirko Di Martino, Scrivere per il teatro.

La drammaturgia è un mestiere, esattamente come tanti e come tutta l’arte lo è, contro quanti pensano il contrario vedendone soltanto un passatempo di svago. E come tale, la drammaturgia deve vedersi restituire la propria dignità, chi vi si approccia deve avere un iter da seguire ben precise – un po’ come quando a scuola ci insegnano a scrivere, il concetto alla base è quello, ovvero che ci sono delle regole dalle quali partire. Scrivere per il teatro, dunque, si pone questo obiettivo: essere una guida in questo viaggio artistico, per restituire le giuste competenze di base e per infondere anche delle suggestioni, delle curiosità che alimentino la conoscenza, elemento fondamentale.

Non è facile regolamentare un mestiere artistico, in generale, figuriamoci uno come quello della drammaturgia che abbraccia contemporaneamente al suo interno le possibilità intangibili della penna e quelle più concrete della scena. Ci possono essere tanti modi di costruire una drammaturgia, anche decostruendo le stesse regole che si apprendono. Perciò, quello di Scrivere per il teatro è un tentativo molto complesso. Ma, a suo modo, costruisce degli spunti di partenza, sui quali si può lavorare, viaggiando tra le suggestioni e la storia della costruzione del soggetto, della trama, dei dialoghi e delle didascalie. E tra i nuovi eroi dei social network, molto spesso improvvisati, imparare il valore dello studio e della formazione non è scontato. Scrivere per il teatro lo sostiene bene ed a buona ragione.

Fonte immagine di copertina: Ufficio Stampa   

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A proposito di Francesca Hasson

Francesca Hasson è giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2023. Appassionata di cultura in tutte le sue declinazioni, unisce alla formazione umanistica una visione critica e sensibile della realtà artistica contemporanea. Dopo avere intrapreso gli studi in Letteratura Classica, avvia un percorso accademico presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II e consegue innanzitutto il titolo di laurea triennale in Lettere Moderne, con una tesi compilativa sull’Antigone in Letterature Comparate. Scelta simbolica di una disciplina con cui manifesta un’attenzione peculiare per l’arte, in particolare per il teatro, indagato nelle sue molteplici forme espressive. Prosegue gli studi con la laurea magistrale in Discipline della Musica e dello Spettacolo, discutendo una tesi di ricerca in Storia del Teatro dedicata a Salvatore De Muto, attore tra le ultime defunte testimonianze fondamentali della maschera di Pulcinella nel panorama teatrale partenopeo del Novecento. Durante questi anni di scrittura e di università, riscopre una passione viva per la ricerca e la critica, strumenti che considera non di giudizio definitivo ma di dialogo aperto. Collabora con il giornale online Eroica Fenice e con Quarta Parete, entrambi realtà che le servono da palestra e conoscenza. Inoltre, partecipa alla rivista Drammaturgia per l’Archivio Multimediale AMAtI dell’Università degli studi di Firenze, un progetto per il quale inserisce voci di testimonianze su attori storici e pubblica la propria tesi magistrale di ricerca. Carta e penna in mano, crede fortemente nel valore di questo tramite di smuovere confronti capaci di generare dubbi, stimolare riflessioni e innescare processi di consapevolezza. Un tipo di approccio che alimenta la sua scrittura e il suo sguardo sul mondo e che la orienta in una dimensione catartica di riconoscimento, di identità e di comprensione.

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