Uno sguardo dal ponte di Arthur Miller al Teatro Bellini

Uno sguardo dal ponte

Recensione di Uno sguardo dal ponte (A view from the bridge) di Arthur Miller, regia di Massimo Popolizio, in scena al Teatro Bellini di Napoli dal 21 al 26 novembre

Se io acchiappo un passerotto e poi cresce, vuole volare. E io non lo lascio andare perché gli voglio bene?

Brooklyn, comunità di immigrati siciliani. Eddie Carbone, un uomo onesto che vive del suo lavoro al porto, quel lavoro per il quale ha lasciato la sua patria, in fuga dalla povertà. Lo vediamo, quando si accendono le luci, alle prese con dinamiche e routine familiari e un’apparente serenità. Un equilibrio, apparente appunto, che sarà presto sconvolto dalla più potente delle creature: la passione erotica.

Uno sguardo dal ponte è un dramma teatrale scritto da Arthur Miller nel 1955, ispirato a un fatto di cronaca che turbò fortemente il drammaturgo. Ad affascinarlo, per sua stessa ammissione fu “lorrore di una passione che, nonostante sia contraria all’interesse dell’individuo che ne è dominato, nonostante ogni genere di avvertimento ch’egli riceve, e nonostante perfino ch’essa distrugga i suoi prinicipii morali, continua ad aumentare il suo potere su di lui fino a distruggerlo”.

Massimo Popolizio, regista di Uno sguardo dal ponte, mette in scena un intreccio di temi urgenti, attuali, quali la fobia dello straniero, le tensioni dell’immigrazione clandestina, gli effetti devastanti delle passioni sentimentali. Un intreccio in cui veste magistralmente i panni del protagonista, Eddie. All’immensa bravura di Massimo Popolizio, che sembra esserci nato sulle tavole di un teatro, si accompagnano attori altrettanto talentuosi. A presentarlo sulla scena l’avvocato Alfieri, personificazione della giustizia, di una legge in cui si fa fatica a credere lì, nei sobborghi di Brooklyn. Una voce narrante che rimanda, inevitabilmente, alla funzione del coro delle tragedie greche. E, come in ogni, tragedia che si rispetti, la passione fatale e distruttiva crea un corto circuito letale: gelosia, incesto, accuse di omosessualità, denunce, tradimenti. Uno sguardo dal ponte racconta una famiglia di stampo patriarcale in cui l’arrivo di due cugini di Bea, moglie di Eddie, arrivati dall’Italia clandestinamente, fa esplodere quella tensione generata da un silenzio di anni, quel mostro che spesso, molto spesso, si insinua, velenosamente, nelle famiglie.

Uno sguardo dal ponte sarà in scena fino a domenica, non perdetelo!

Uno sguardo dal ponte
di Arthur Miller

traduzione Masolino D’Amico

con Valentina Sperlì, Michele Nani, Raffaele Esposito, Lorenzo Grilli, Gaja Masciale, Felice Montervino, Gabriele Brunelli, Adriano Exacoustos

regia Massimo Popolizio

scene Marco Rossi
costumi Gianluca Sbicca
luci Gianni Pollini
suono Alessandro Saviozzi

produzione Compagnia Umberto Orsini, Teatro di Roma – Teatro Nazionale, Emilia Romagna Teatro Fondazione

Fonte immagine in evidenza: Facebook

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A proposito di Rossella Capuano

Amante della lettura, scrittura e di tutto ciò che ha a che fare con le parole, è laureata in Filologia, letterature e civiltà del mondo antico. Insegna materie letterarie. Nel tempo libero si diletta assecondando le sue passioni: fotografia, musica, cinema, teatro, viaggio. Con la valigia sempre pronta, si definisce “un occhio attento” con cui osserva criticamente la realtà che la circonda.

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