Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno | Recensione

Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno di Benjamin Stevenson | Recensione

Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno, originariamente Everyone in My Family Has Killed Someone, è il primo giallo scritto da Benjamin Stevenson risalente al 2022, con degli accenni alla tradizione dei gialli, regole ben precise, reference ai romanzi di Agatha Christie con un accento ironico, divertente e modernamente leggero.

Cosa sappiamo di Benjamin Stevenson, l’autore di Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno?

Stevenson è un comico e uno scrittore di origini australiane pluripremiato. Per il suo portfolio comico, insieme al suo gemello da diversi anni forma il duo The Stevenson Experience, duo che è arrivato ad esibirsi nei maggiori canali televisivi e i più celeberrimi festival dedicati alla comicità.
Nella sua produzione letteraria, sappiamo che scrive principalmente racconti in stile giallo o thriller: il suo primo romanzo è stato Greenlight, poi c’è stato Either Side of Midnight, per poi pubblicare nel 2022 Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno, libro che l’ha lanciato come scrittore contemporaneo di gialli di fama mondiale.

Di che tratta il libro?

Ernest Cunningham, il protagonista di questo libro, ma anche di Tutti su questo treno sono sospetti e Tutti hanno dei segreti a Natale, è uno scrittore di gialli che non ha tanto successo in ambito letterario, proveniente da una famiglia dalla tradizione non ufficiale alquanto peculiare: proprio come quanto premesso dal titolo dello scritto, ogni membro, almeno tra i più vicini ad Ernest, della famiglia Cunningham, sembra aver ucciso qualcuno… regola che varrebbe per tutti tranne che per il protagonista, non ancora reo.
Per un ritrovo di famiglia debito a festeggiare il rilascio dalla prigione del fratello di Ernest, ovvero Michael, dopo tre anni di gattabuia, i Cunningham pernottano tutti un resort nelle montagne australiane, e, nonostante Ernest fosse restio a rimanere da solo con la sua famiglia in montagna, andrà comunque a questo ritiro familiare e si ritroverà suo malgrado a dover avere a che fare non con il suo primo cadavere, che già ha visto con il fratello Michael, ma ad attuare la sua prima investigazione nella vita reale: verrà trovato nella baita il cadavere di un uomo carbonizzato e dall’identità irriconoscibile.
Ernest dovrà passare da amante dei gialli e scrittore di misteri a dover risolvere un omicidio che si è consumato proprio nella baita dove alloggia, e per farlo dovrà sciogliere segreti generazionali della famiglia Cunningham e delle motivazioni dietro ai loro precedenti omicidi, smascherando i veri colpevoli di una serie di uccisioni non necessarie e fatte per autodifesa o perché non si vedeva un’alternativa.

Cosa funziona del romanzo?

Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno è un giallo indubbiamente innovativo nel suo genere: particolare caratteristica della scrittura di Stevenson è quella di tessere un gioco a carte scoperte fra il lettore e lo scrittore, dove se lo scrittore è bravo a seguire il decalogo di Knox e creare un giallo intrigante dove il lettore non capisce il colpevole e il movente fino al momento della rivelazione, allora il suo è stato un lavoro di successo; allo stesso tempo, è compito del lettore riuscire a collocare bene tutti i palesi tasselli che vengono inseriti nel testo, per poi battere lo scrittore in una competizione di arguzia.
La scrittura – in prima persona, descritta da Ernest Cunningham stesso – è autoironica, ironica e cinica, con una rottura costante della quarta parete delle pagine.
Ogni indizio è posizionato con estrema cura e ogni personaggio familiare è collegato da vicissitudini, all’interno di questo libro nulla è scritto per caso o per allungare il brodo.
Il libro in sé è una parodia dei gialli che non rispettano le regole sacrosante del giallo, nonché quelle descritte all’interno del decalogo di Knox, e tratta la tematica con fare leggero e coinvolgente. Vi sentirete come se Ernest stesse parlando con voi, giocando a raccontarvi come sono andate le cose in un bizzarro weekend sulla neve.

Fonte immagine: Hoepli

Altri articoli da non perdere
Sweet di Corinne Wilson | Recensione
“Sweet” di Corinne Wilson | Recensione

Sweet di Corinne Wilson è un romanzo rosa che appassiona sia grandi che meno. La storia, avvincente e accattivante sin Scopri di più

L’ultima estate: l’attesissimo ritorno di André Aciman
L'ultima estate di André Aciman

L'ultima estate: l'ultimo, avvincente romanzo di André Aciman, noto per Chiamami col tuo nome André Aciman è uno scrittore egiziano Scopri di più

Mangiando il fegato di Bukowski a Posillipo di Francesco Amoruso
Mangiando il fegato di Bukowski a Posillipo di Francesco Amoruso

Francesco Amoruso: un artista versatile Il 1 ottobre, alla fiera Ricomincio dai libri (tenutasi al centro storico partenopeo tra il Scopri di più

Valentina D’Urbano, intervista all’autrice di “Isola di Neve”
Valentina D'Urbano

Con il suo ultimo romanzo "Isola di Neve", edito da Longanesi e disponibile in libreria dal 13 settembre, Valentina D'Urbano Scopri di più

Lise Ama Lolita: il romanzo d’esordio di Chiara Squarise
Chiara Squarise

Lise ama Lolita è il romanzo d'esordio di Chiara Squarise edito da Intrecci Edizioni Lolita è una docente universitaria, insegna Scopri di più

Mogli e concubine e Lanterne rosse: confronto tra il libro e il film
mogli e concubine

Mogli e concubine (妻妾成群 Qīqiè Chéngqún) è un romanzo dello scrittore cinese Su Tong, pubblicato nel 1989. Si tratta dell’opera Scopri di più

A proposito di Federica Di Ruocco

Vedi tutti gli articoli di Federica Di Ruocco

Commenta