Àrtanis Artworks: l’intervista

Àrtanis Artworks: l'intervista

Abbiamo avuto modo di intervistare Àrtanis Artworks, nome d’arte di Lou Cresti, unə digital artist di Milano che si occupa di qualsiasi tipo di illustrazioni, ma in particolar modo i suoi disegni ritraggono personaggi di videogiochi, il mondo della Formula Uno e della musica. Andiamo a scoprirne di più insieme leggendo l’intervista sottostante!

1. Quando hai iniziato a disegnare?

Non ho idea di quando mi sia stata messa una matita in mano per la prima volta, ma da quando ho memoria, so di aver sempre disegnato. 

2. Sei l’unicə in famiglia appassionatə al disegno?  

Nella mia famiglia siamo tutte persone con la passione per l’arte e per il disegno: mia madre, avida lettrice di fumetti franco-belga fin dalla giovinezza, disegnava per hobby e ha realizzato le sue stesse partecipazioni di matrimonio in quello stile. Mia sorella ha frequentato la Scuola di Fumetto e disegna illustrazioni nel tempo libero. Mio padre non disegna, ma ama costruire oggetti e modellini, oltre ad essere appassionato di fumetti e serie tv.

3. Ti piacerebbe un giorno disegnare come lavoro e non solo come hobby/ lavoro secondario? 

Sì, moltissimo. L’amicə con cui convivo è fumettista professionista e a volte vedo quanto questo lavoro possa essere complicato o stressante. Ma so che fare ciò che ami è qualcosa per cui si è disposti anche a fare sacrifici. E che per i risultati alla fine ne vale tutta la pena.

4. Quali artisti influiscono maggiormente sul tuo stile di disegno?

La mia maggiore ispirazione a livello di stile di disegno è la fumettista americana Becky Cloonan, ma ammiro molto anche lo stile pulito e dettagliatissimo di un disegnatore storico come Moebius. Altre ispirazioni decisamente più vicine a me sono lə miə coinquilinə Valeria Favoccia, che ammiro tantissimo specialmente per lo stile di disegno e inchiostrazione e la mia amica Paola Francia, che a livello di design grafico e composizione è spettacolare.

5. Chi sono le tue muse/soggetti che ami disegnare di più?

La mia musa principale, ormai da quasi 18 anni è Gerard Way, inesauribile fonte di ispirazione sia come artista che come essere umano. La mia altra musa reale, più recente, è il pilota di Formula Uno Max Verstappen. Vederlo crescere sia come atleta che come persona è affascinante. A livello di personaggi fittizi, la mia musa principale è il mio personaggio preferito dei videogames: Zer0 della serie Borderlands.

6. Prediligi il disegno in digitale o cartaceo? Perché?

Preferisco disegnare in digitale principalmente perchè il poter lavorare su livelli mi permette di sperimentare ed il poter cancellare le cose o fare molte prove elimina parte dell’ansia di sbagliare.

7. Hai partecipato a qualche grande progetto? 

Non ho ancora partecipato a progetti molto grandi, ma ho preso parte ad alcune piccole produzioni collettive che hanno unito fan della band My Chemical Romance sparsi in tutto il mondo, oltre ad alcune altre zines ispirate ad altre passioni. Prendere parte a questo tipo di progetti mi piace sempre moltissimo perché mi fa sentire parte di un progetto più grande insieme ad altri artisti fantastici ed avere una schedule ben strutturata mi aiuta molto a stare nei tempi. Lo striscione dedicato alla band My Chemical Romance per celebrare il loro ritorno in Italia è invece stato un progetto nato quasi per caso, in seguito ad una conversazione interna al fandom ufficiale. Ho realizzato lo striscio a 4 mani insieme ad una abilissima graphic designer. Vederlo appeso a Bologna davanti alla band e a 40.000 persone del pubblico è stato un’emozione gigante!
Al momento sto invece realizzando i poster ufficiali per le gare di go-kart organizzate dai ragazzi di un canale youtube che stimo moltissimo, La Formula Uno Dimenticata, insieme ad un’organizzazione che cerca di avvicinare persone comuni al motorsport, chiamata We_Race. Ho trovato un ambiente accogliente e stimolante con loro e i miei poster stanno venendo molto apprezzati, tanto che sto ricevendo altre proposte!
In realtà in questo periodo sto lavorando anche al progetto più importante che mi sia mai capitato, per conto di un grosso nome, ma non posso ancora rivelare ufficialmente di cosa si tratti. Lo scoprirete presto però!

8. Come definiresti il tuo stile?

Questa è una bella domanda! Non saprei dare una definizione precisa al mio stile. Credo che si possa definire un ibrido tra lo stile americano e quello manga Giapponese. Alla fine quando ho cominciato a copiare da altri autori da piccolə, uno dei primi fumetti usati come ispirazione per imparare è stato “Witch” di Barbucci e Canepa, che faceva dello stile ibrido il suo punto di forza!

Ringraziamo Àrtanis Artworks per la sua immensa disponibilità e ci congediamo con un enorme in bocca al lupo e con l’augurio che il suo enorme talento possa portarlə a realizzare grandi cose!

Immagine di copertina e presenti nell’articolo di Àrtanis Artworks.

 

A proposito di Giada Bonizio

Sono una studentessa dell'Università degli studi di Napoli "l'Orientale", amo leggere, la musica e l'arte.

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