L’arte sequenziale è la pratica di disporre immagini una dopo l’altra in una sequenza specifica per raccontare una storia o trasmettere un’informazione. Molti si chiedono se l’arte sequenziale sia solo il fumetto: la risposta è no. Il concetto può includere anche l’animazione, gli storyboard cinematografici o persino antiche forme narrative come i geroglifici egizi. Tuttavia, questo termine è indissolubilmente legato al mondo dei fumetti, grazie a colui che lo ha reso celebre.
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Will Eisner e la nascita del termine
Ma chi ha coniato il termine arte sequenziale? Il merito va a Will Eisner, uno dei più influenti fumettisti americani. Nel suo saggio fondamentale del 1985, “Comics and Sequential Art”, Eisner fu il primo a usare questa definizione per elevare la percezione del fumetto, spesso considerato un semplice intrattenimento per ragazzi, e per dargli una dignità accademica. Per Eisner, il fumetto non era un genere, ma una vera e propria forma d’arte con un suo linguaggio e una sua grammatica. Sebbene non tutti i critici concordino su una definizione univoca, quella di Eisner rimane la base teorica più importante per capire cosa sia un fumetto.
Il linguaggio del fumetto come arte sequenziale
Come forma di arte sequenziale, il fumetto ha delle regole precise che vanno oltre la semplice abilità nel disegno. Bisogna conoscere i meccanismi narrativi che nascono dall’unione di immagini, parole e suoni.
Elemento | Funzione nell’arte sequenziale |
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La vignetta | La singola immagine, l’unità base della narrazione. La sua dimensione e forma influenzano il ritmo della lettura. |
Il balloon (fumetto) | La “nuvoletta” che contiene i dialoghi. La sua forma può indicare il tono della voce (pensiero, urlo, sussurro). |
Il gutter (spazio bianco) | Lo spazio tra una vignetta e l’altra. È qui che la mente del lettore “completa” l’azione, immaginando il passaggio del tempo. |
L’onomatopea | La rappresentazione grafica di un suono (es. “Boom!”, “Crash!”), che aggiunge una dimensione uditiva alla lettura. |
Breve storia del fumetto: la prima arte sequenziale
Definire qual è il primo fumetto della storia è complesso. Sebbene il fenomeno di massa prenda piede nel Novecento, la narrazione per immagini sequenziali è molto più antica. Tuttavia, il primo autore a usare vignette e testo in modo sistematico fu lo svizzero Rodolphe Töpffer, che a metà dell’Ottocento creò la storia illustrata Histoire de monsieur Jabot, considerato da molti il vero precursore del fumetto. La nascita del fumetto moderno, però, è spesso associata a Yellow Kid (1895) di Richard Felton Outcault, perché fu il primo personaggio a usare un balloon implicito (il testo era scritto sulla sua camicia gialla), integrando per la prima volta parola e immagine in modo diretto e popolare.
L’evoluzione del fumetto oggi
Oggi l’industria del fumetto è amata da un pubblico di ogni età e si è evoluta anche nel formato, disponibile sia in cartaceo che in digitale. Le categorie sono vastissime e non si limitano ai supereroi: spaziano dal fantasy all’azione, dall’umorismo ai manga giapponesi, ormai un fenomeno globale. Insomma, il fumetto, o arte sequenziale, è un mezzo di intrattenimento con un altissimo valore narrativo, pienamente al pari di romanzi e altre forme di letteratura. Non un gradino sotto, ma semplicemente un linguaggio diverso e potente.
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