Crescere con Naruto, lo shonen di formazione

Crescere con Naruto

 

Naruto, celebre anime e manga del maestro Kishimoto, ha segnato l’infanzia di molti ragazzini cresciuti a cavallo tra gli anni ’90 e gli anni 2000, riuscendo a ricoprire un ruolo centrale non soltanto dal punto di vista dell’intrattenimento, quanto fornendo un vero e proprio supporto per ogni bambino che si sia mai sentito, alla stregua del protagonista, inadatto, preso in giro, mal sopportato dai coetanei e non compreso dagli adulti. Naruto è stato un fratello maggiore a cui guardare, un modello da seguire, un barlume di speranza per chi si sia mai sentito perso e senza speranza.

Crescere con Naruto vuol dire crescere con un racconto di formazione che ogni ragazzo dovrebbe leggere o guardare

Un bambino dalla capigliatura improbabile scorrazza in giro per un villaggio non meglio identificato. Ha intenzione di imbrattare di vernice i volti scolpiti in pietra dei grandi leader passati del villaggio, i così detti Hokage. Tutti gli abitanti dello stesso nutrono verso di lui una certa repulsione, come se quel bambino di appena 12 anni avesse il diavolo dentro. E in effetti, quel bambino, il cui nome è Naruto, un demone lo nasconde per davvero. Era stato sigillato dentro il suo corpo quando era ancora un neonato e da quel momento in poi, orfano di genitori, ha vissuto la propria vita in disparte, a guardare gli altri bambini giocare e divertirsi, senza che nessuno volesse avere a che fare con lui. 

Naruto, da zimbello ad eroe

Certe ferite te le porti dentro per tutta la vita, ti segnano, definiscono chi sarai. Naruto, quelle ferite è riuscito a lenirle grazie alle persone che pian piano hanno iniziato ad andare oltre le apparenze, a supportarlo e sopportarlo per il bambino pestifero che era. Con il tempo, è cresciuto, è maturato, ha trasformato il suo spirito e il suo corpo per realizzare il suo sogno, quello di diventare Hokage, ma soprattutto venire accettato. Prima è diventato l’eroe del villaggio della foglia sconfiggendo Pain e vendicando il suo maestro, Jiraya; poi ha salvato il mondo dei ninja dalla distruzione e infine è diventato Hokage, realizzando il suo sogno di bambino, quello stesso sogno che a nominarlo ai tempi era ulteriore motivo di scherno da parte dei compagni di classe.

Crescere con Naruto, il racconto di formazione

Il percorso fatto da Naruto nel corso di tutta la storia non è affatto uno shonen classico, fatto semplicemente di mazzate e power up. È un viaggio dell’eroe introspettivo ancor più che fisico. Naruto è a onor del vero un racconto di formazione, nel quale qualsiasi ragazzo può specchiarsi, confrontarsi, trovare motivazione. Io stesso, nel corso della mia vita, ho guardato a Naruto come un modello positivo di vita e maturazione alla quale poter ambire. Quando da piccoli guardavamo l’anime su Italia 1 è probabile che al momento di scegliere il personaggio più interessante, quello che avremmo voluto interpretare durante le ricreazioni a scuola, la maggior parte di noi scegliesse Sasuke. Enigmatico, bello, desiderato da tutte le ragazze, silenzioso, dotato dello Sharingan e di mille altre tecniche spettacolari, come il mille falchi o la palla di fuoco suprema. Sasuke era più scaltro, meno bamboccione, più acuto e legato alla strategia durante i combattimenti. Nonostante il proprio passato tormentato, era popolare, ben voluto da tutti, praticamente il quaterback della squadra di football dei licei americani. Naruto, dal canto suo, era uno sfigato, vilipeso da tutti, goffo, scarso a combattere, troppo precipitoso e non portato per le tecniche più complesse.

Crescere con Naruto e le sue insicurezze

Eppure, se provaste a guardare la prima serie di Naruto da grandi, dall’alto di una nuova consapevolezza, vi accorgereste di come la maggior parte di noi non fosse affatto Sasuke. Anzi, la maggior parte di noi(compreso il sottoscritto) era Naruto. Privo di appigli, spesso da solo, in balia delle proprie costanti insicurezze, preso in giro (diremmo oggi vittima di bullismo), apparentemente poco portato allo studio, ritenuto un inetto da compagni e insegnanti, perennemente friendzonato, o peggio ignorato, dalla ragazza che ti piace, perché a quella ragazza piace ovviamente il Sasuke della situazione. 

Lo spettatore affronta insieme a Naruto i problemi della crescita, le insicurezze tipiche della prima adolescenza e poi dell’età più adulta. Si confronta con temi svariati, partendo dall’importanza intrinseca dell’amicizia, passando a temi come il sacrificare il proprio tempo libero e le proprie energie per ottenere ciò che davvero si vuole, lo scontro ideale tra talento naturale e duro lavoro, la voglia di vendetta che può essere in grado di logorarti da dentro se non la tieni a bada, fino ad arrivare a temi più esistenziali come l’incapacità di trovare una pace duratura in un mondo che respira facendo la guerra.

Crescere con Naruto: accettarsi

Noi cresciamo insieme a Naruto, diventando pian piano la versione migliore di noi stessi, sconfiggendo le nostre insicurezze, ma soprattutto accettando i nostri demoni interiori. Perché la volpe a nove code, Kurama, con la quale Naruto alla fine stringerà un solido legame d’amicizia, è una grande metafora del male che ognuno di noi cela al proprio interno, dell’ombra che ogni eroe deve accettare per proseguire il suo viaggio. Perché non può esistere una vera e propria risoluzione o conclusione che non sia accompagnata dall’accettazione e dall’apprezzamento dei nostri lati più bui.

E probabilmente non esiste neanche una conclusione efficace o realmente conclusiva a questo stesso articolo. Perché non c’è fine agli spunti interessanti e alle volte in cui Naruto ci ha insegnato qualcosa sulla crescita e sul fregarsene di chi non crede in noi, perché ciò che conta e che noi, solo noi, lo facciamo. Perché, come disse un altro amante di manga come me, ovvero sia Kobe Bryant, “se non credi in te stesso nessuno lo farà per te”.

Grazie Naruto

Grazie Naruto, grazie per aver reso la nostra adolescenza un po’ meno amara e tormentata e per averci aiutato a superare la tempesta. Perché, di difetti a livello narrativo e di messa in scena Naruto, soprattutto nella serie Shippuden, ne ha a bizzeffe, ma per quanto mi riguarda non c’è anime o manga giapponese che meglio abbia toccato le corde più intime del mio cuore di appassionato ma soprattutto di ragazzo con i brufoli in faccia e i capelli scompigliati; quel ragazzo che voleva essere Sasuke e che invece non era altro che Naruto.

 

 

 

Fonte immagine: Wikipedia [Naruto e Shion |Fonte = screenshot |Data = 5 maggio 2010 |Autore = Alexdevil |Licenza = {{Screenshot Copyrighted||cartone]

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