Spunti filosofici nell’anime Naruto: i 3 nascosti

Naruto: 3 spunti filosofici nascosti nell’anime

Notevoli sono gli spunti filosofici nell’anime Naruto. Scopriamone insieme 3.

Tutti noi da bambini, almeno una volta nella vita, anche di sfuggita abbiamo visto un episodio di Naruto su Italia uno. Per chi, invece, non conoscesse per niente Naruto: è un manga creato dalle abili mani del mangaka Masashi Kishimoto, la cui pubblicazione inizia in Giappone nel 1999. Considerato il quarto manga più venduto al mondo, dopo One Piece, Dragonball e Golgo 13. Ebbene, come i migliori filosofi scorgono la filosofia nelle azioni quotidiane, anche in un anime (che a detta di molti è considerato per bambini) si possono trovare degli spunti filosofici. Attenzione ai possibili spoiler per chi non avesse mai visto o letto tutta la serie!

Breve trama

Il protagonista della storia è Naruto Uzumaki, nato in un villaggio di ninja chiamato Konoha. Fin da subito il suo sogno viene palesato: Naruto vuole diventare Hokage, ovvero il ninja più forte a capo dell’intero villaggio. Parte della sua infanzia è nascosta nell’ombra di un terribile segreto, ovvero dentro il corpo di Naruto è stato sigillato un bijū, un terribile mostro dalla forza spaventosa in grado di abbattere montagne e creare maremoti con un solo colpo di una delle nove code di cui è provvisto. La storia, quindi, si snoda tra avventure, battaglie epiche, amicizie e amori, seguendo le vicende non solo di Naruto, ma anche di personaggi come Sasuke Uchiha, considerato il suo migliore amico e Sakura Haruno, amica e compagna di squadra.

Quali sono i possibili spunti filosofici nell’anime Naruto?

La filosofia è una tipologia di studio applicabile in qualsiasi ambito della quotidianità, ed ecco come anche in un prodotto considerato per “bambini”, si possono ricavare degli spunti di pensiero, delle connessioni filosofiche nascoste all’interno dell’anime Naruto.

  • La filosofia del dolore di Schopenhauer: il dolore è uno dei fili conduttori su cui si basa l’opera di Kishimoto, in cui diversi personaggi sperimentano questo sentimento e ne traggono esperienze diverse. Naruto, ad esempio, soffre per la sua condizione di emarginazione costante che prova durante la sua infanzia. La sua risposta al dolore? Provare ad essere accettato da tutti, ponendosi come obiettivo diventare Hokage, ovvero il più apprezzato del villaggio. Nella filosofia di Schopenhauer, il dolore è provocato da un bisogno non appagato, dal desiderare qualcosa che non si ha e nel momento in cui si raggiunge quel desiderio subentra la noia, un nuovo desiderio e quindi nuovo dolore, in un circolo vizioso fino alla morte. Il personaggio di Sasuke Uchiha ben incarna questo ciclo di dolore e noia; l’obiettivo della sua vita è infatti vendicare la sua famiglia uccidendo suo fratello. Diventa così un vendicatore, l’unico desiderio che ha è la vendetta. Una volta però che raggiunge il suo scopo, si palesa la verità e dopo un breve momento di noia schopenhaueriana, inizia di nuovo il suo ciclo di vendetta, questa volta nei confronti di Konoha.
  • L’agape di Schopenhauer: L’agape è il secondo degli spunti filosofici presenti nell’amine Naruto. Per sfuggire al dolore secondo il filosofo, ci si potrebbe rifugiare nell’amore, che lui divide in eros e agape. L’eros, l’istinto puramente sessuale è considerato come un qualcosa di negativo che non porta a nulla di buono, ma solo alla procreazione e al continuamento della specie umana. È l’agape il vero amore, una forma positiva di compassione, che si può tradurre nel provare le stesse sofferenze di chi si ha accanto, immedesimarsi fino a far proprio anche il dolore altrui. Qui, subentra il personaggio di Hinata Hyuga, una ragazza timida e introversa, dai capelli corvini che guarda in disparte la vita di Naruto, innamorandosene perdutamente, soffrendo insieme a lui e dimostrando il suo reale sentimento, proprio in una delle battaglie più cruente dell’interno anime, quella contro Pain.
  • Superuomo di Nietzsche: Nell’idea del superuomo di Nietzsche, mal interpretata dai dittatori Hitler e Mussolini, si riscontra il personaggio di Pain che, dopo aver subito la tragica morte dei genitori e dei suoi migliori amici, decide di elevarsi a Dio. Diventa, infatti, un giustiziere tentando di imporre la propria visione attraverso l’uso della forza e della manipolazione, per arrivare, attraverso l’esperienza del dolore e della guerra, alla pace. Sarà proprio Naruto a fermare il ciclo del suo dolore (da cui deriva il nome Pain), attraverso la compassione

Fonte foto: Wikipedia

A proposito di Turco Rosa

Studentessa di lingue e culture comparate presso l'Orientale di Napoli, con una grande passione verso la lingua e la cultura giapponese. Maratoneta di serie tv e film di ogni genere, amante dell'arte cinematografica in ogni sua parte. Con esperienza quinquennale nell'ambito della vendita e assistenza telefonica. Il suo sogno nel cassetto è di diventare un traduttrice e giornalista letteraria.

Vedi tutti gli articoli di Turco Rosa

Commenta