Volumi di Dylan Dog: 8 da recuperare

Volumi di Dylan Dog: 8 da recuperare

Dalla matita di Tiziano Sclavi, nel 1986, nasce Dylan Dog, investigatore dell’incubo che diventerà uno dei più celebri personaggi dei fumetti italiani, con volumi ancora in uscita e numerosi fan in tutto il mondo.
Specializzato nel risolvere casi legati al paranormale ed all’orrore, Dylan Dog vive una vita popolata da mostri, fantasmi, vampiri… e Groucho, bizzarro assistente e spalla comica, che a volte è quasi la persona che Dylan Dog più teme, a causa delle sue freddure occasionalmente squallide.
Ci troviamo a Londra, al 7 di Craven Road, ed in ogni albo c’è un caso da risolvere, che porta sempre a riflessioni sulla vita, la paura, l’amore, ed altre battute di Groucho.
Attualmente Dylan Dog vanta ben 455 volumi ed è ancora in corso con un’uscita al mese: ma se volessimo iniziare a leggerlo senza recuperare ogni volume, quali sarebbero gli 8 indispensabili da leggere? Vediamoli.

1— L’alba dei morti viventi
Il primo fra i volumi di Dylan Dog, L’alba dei morti viventi, è fondamentale da recuperare: ci introduce il personaggio, il mondo nel quale ci troviamo, e le particolari indagini che avvengono. In questo caso, seguiamo il caso di Sybil, il cui marito è tornato inspiegabilmente in vita: durante le indagini, si scoprirà infatti una strana forza che risveglia i morti dalle tombe, creando degli zombie.
L’alba dei morti viventi è il volume ideale per presentare Dylan Dog: l’atmosfera inquietante, il caso interessante, e la presentazione di Xabaras, folle scienziato che sarà a lungo l’antagonista principale della serie.

163— Il mondo perfetto
Con un tema opposto abbiamo il numero 163, intitolato Il mondo perfetto. Qui, Dylan Dog deve affrontare qualcosa di molto peggiore di mostri e fenomeni paranormali: la natura umana ed il voler essere perfetti.
La storia si apre con un cliente che sostiene di aver trovato un passaggio per raggiungere un mondo perfetto, senza ingiustizie e morti. Dylan Dog, dopo aver accettato, si risveglia senza ricordi in un mondo utopico: ha una famiglia, una fidanzata, non ci sono conflitti, la vita è ideale, tutto sembra perfetto. Sembra è la parola chiave. Come in tutti i volumi di Dylan Dog, ovviamente, qualcosa di strano deve accadere: in questo caso, ci sono un colpo di scena legato alla creazione di questo mondo e un commovente finale, con Dylan che rifiuta l’utopia e torna alla sua vita, per quanto incasinata sia.
Questo volume fa riflettere sulla necessità di errori, del caos, che alla fine sono ciò che rendono gli umani… umani.

74—Il lungo addio
Il numero 74, Il lungo addio, è uno dei volumi più amati e iconici di Dylan Dog. Il tema principale, qui, è stranamente l’amore, descritto con tono malinconico e lontano.
Dopo aver ricevuto una lettera da Marina Kimball, donna che Dylan aveva amato tempo fa, rivediamo la loro storia tramite dei flashback, dall’inizio romantico al finale drammatico: consapevole che sarebbe stato troppo difficile portare avanti una relazione, Marina lo lascia e la lettera che riceve Dylan nel presente è un addio definitivo. Marina scrive di essere in fin di vita, di volerlo salutare per l’ultima volta. Questo volume è doloroso, dolceamaro e diverso da tutti gli altri, sia per come viene descritta la morte, questa volta non come un mostro spaventoso, sia per come si comporta Dylan Dog, che si lascia andare a riflessioni e ricordi.
Questo volume è uno dei capolavori della serie, diverso da tutti gli altri, e dimostrazione che il fumetto non esplora solo il tema del paranormale, ma svariati altri.

43—Storia di Nessuno
Storia di Nessuno, numero 43, è uno dei volumi più particolari e filosofici di Dylan Dog. Seguiamo un uomo che si presenta come Nessuno, che non ha nome e non ha una storia, vive una vita monotona e vuota, ed il tutto va avanti fin quando… non si sente svanire, letteralmente.
Arriva dunque da Dylan Dog, chiedendogli di indagare sulla sua esistenza che sta vacillando, ed il detective accetta il caso: cerca in ogni modo di farlo tornare tangibile, con vari incontri nella città, ma sembra tutto inutile. Nessuno rappresenta la condizione umana e la solitudine nella società moderna: dunque il suo caso non è risolvibile, essendo qualcosa di molto più profondo. Il finale lascia Dylan Dog, ed il lettore, con svariate domande non risposte.
Il numero 43 è uno dei numeri più emblematici di Dylan Dog, con una storia che va oltre il fumetto, e domande che restano in mente a lungo.

19—Memorie dall’Invisibile
Apparentemente simile al numero 43, abbiamo il 19, Memorie dall’Invisibile: anche qua trattiamo di un uomo invisibile, ma in modo molto diverso, e per questo sono entrambi profondamente apprezzati.
In questo caso, infatti, l’uomo in questione desidera interagire con gli altri e vivere la sua vita, ma ne è impossibilitato: c’è dunque la differenza con l’uomo protagonista del volume 43, che invece si arrende alla sua condizione ed alla monotonia. Qui, il protagonista invisibile si innamora di una giovane prostituta, proteggendola di nascosto, anche se sa che la loro storia sarà impossibile. Questo lo porterà ad una dolorosa scelta nel finale.
La conclusione di questo numero è fra le più tristi nei volumi di Dylan Dog, con un profondo senso di vuoto che colpisce il lettore, con tante riflessioni sulla solitudine umana e sul sentirsi invisibile agli altri.

301—L’Imbalsamatore
Facendo un salto di 200 numeri, vediamo il 301, ovvero L’Imbalsamatore: il tono macabro lo rende uno dei volumi di Dylan Dog più apprezzati, con un caso davvero particolare.
In questo caso, come si evince dal titolo, Dylan Dog si trova a indagare su vittime imbalsamate e conservate perfettamente. Troverà Victor, un imbalsamatore, che dice di aver scoperto un metodo per mantenere i corpi in uno stato di morte apparente, dunque un limbo che garantisce l’immortalità fisica dei corpi e non li fa deteriorare. Dylan Dog lo scopre e scopre, soprattutto, l‘ossessione che ha Victor con l’idea di trascendere la morte, arrivando a compiere omicidi pur ottenere corpi da poter imbalsamare.
Questo numero, particolarmente macabro, ci offre non solo una storia interessante, ma anche una riflessione sul perché gli umani siano così legati al concetto di immortalità.

121—Finché morte non vi separi
Nel numero 121, chiamato Finché morte non vi separi, abbiamo una narrazione intensa e drammatica, incentrata su una particolare storia d’amore.
Diana, preoccupata per sua sorella Laura, scomparsa, chiede a Dylan Dog di indagare sul caso. Durante le ricerche, si scopre che Laura era in una relazione con un certo Paolo, uomo molto possessivo. Andando avanti con le ricerche, si scopre che la scomparsa di Laura è legata a cose molto più strane, come ad esempio… un culto. Ebbene sì: Paolo fa parte di un culto che venera l’idea del matrimonio, anche dopo la morte, e che predica l’idea che l’amore eterno si possa raggiungere tramite sacrifici.
Qui, dunque, si vede quanto a volte i reali mostri siano proprio gli umani: la gelosia, la vendetta, l’ossessione morbosa per il partner, queste sono tutte cose anche più spaventose di fantasmi e vampiri, poiché sono situazioni che appartengono sfortunatamente alla nostra realtà.

200—Il numero duecento
Per concludere, citiamo il numero 200, chiamato… il numero duecento: questo è un volume metanarrativo, che ci mostra un Dylan Dog che esplora la sua stessa realtà.
La storia si apre con Dylan Dog che riceve una misteriosa minaccia ed una serie di eventi strani che accadono attorno a lui. Ad un certo punto, il protagonista scopre che questi incidenti che sta vivendo sono orchestrati da un’entità sconosciuta, che mette in dubbio la realtà stessa di Dylan Dog. L’investigatore, dunque, scopre di essere il protagonista di una storia e inizia ad interrogarsi sul mondo che lo circonda e sulla sua identità.
Il numero 200 è uno dei volumi più bizzarri di Dylan Dog, giocando con temi come il confine fra realtà e finzione, col protagonista che affronta l’essere un personaggio, e soprattutto con l’essere fatto di carta e inchiostro.

Con la varietà che Dylan Dog ha offerto, ed offre ancora, citare solo 8 volumi sembra impossibile, ma con 455 volumi da recuperare… da qualche numero si dovrà pur iniziare!

Fonte immagine: Copertina volume 1, “L’alba dei morti viventi”

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