Il ritorno in edicola delle Guardiane della Muraglia disneyane, che hanno conquistato i cuori di moltissimi adolescenti (e non solo!) negli anni 2000, ha fatto parecchio discutere: ecco la nostra recensione dei primi due volumi del reboot di W.I.T.C.H.
Era il 3 aprile del 2001 quando per la prima volta, nelle edicole italiane, approdava un nuovo fumetto made in Disney destinato a diventare un fenomeno globale. W.I.T.C.H. si è imposto da subito come qualcosa di completamente diverso rispetto alle storie a fumetti disneyane a cui il pubblico era abituato: i protagonisti non erano i volti noti di Topolinia e Paperopoli, bensì cinque ragazze dotate di poteri magici, il cui design richiamava fortemente lo stile dei manga giapponesi. Cinque ragazze che sono riuscite a conquistare un pubblico decisamente più vasto di quello sperato, diventando protagoniste non solo dei 139 albi da cui è composto il fumetto, ma anche di una serie di romanzi, manuali, un adattamento animato, un manga, un videogioco e diversi prodotti di merchandising. A distanza di 20 anni dalla pubblicazione del primo volume, Will, Irma, Taranee, Cornelia e Hay Lin tornano a far parlare di sé: a partire da marzo 2021, in occasione del ventesimo anniversario del fumetto, è possibile rivivere le emozioni della serie originale attraverso una nuova ristampa in edizione speciale chiamata W.I.T.C.H. – 20 anni di magia (attualmente ancora in corso), ma la più grande notizia per i fan del franchise arriva probabilmente nel 2023, con la pubblicazione da parte di Giunti Editore del primo volume del reboot di W.I.T.C.H., intitolato Il cuore dell’amicizia. Una graphic novel di circa 100 pagine, scritte da Alessandro Ferrari e disegnate da Giulia Adragna.
Una notizia accolta con un misto di curiosità e scetticismo, probabilmente per il timore diffuso che un rifacimento avrebbe potuto rovinare qualcosa di meraviglioso – lo stesso Alessandro Ferrari, quando gli è stato proposto il progetto, ha affermato che «toccare quei personaggi sarebbe come ridipingere la cappella sistina». Eppure questa nuova versione delle ragazze magiche disneyane pare aver sorpreso in positivo parte del pubblico, tant’è che a settembre 2024 è stato pubblicato un secondo volume, Il potere delle emozioni. Ma di cosa parla il reboot di W.I.T.C.H. e quali sono le principali differenze con la storia originale?
Attenzione: le sezioni che seguono contengono SPOILER sui personaggi del reboot di W.I.T.C.H. e su parte della trama del primo volume.
La trama del reboot di W.I.T.C.H.
Dopo una breve prefazione della cantante Francesca Michielin, la storia di W.I.T.C.H. – Il cuore dell’amicizia si apre presentando ai lettori un personaggio: una misteriosa ragazza di nome Elyon che, spinta da un sogno ricorrente, scopre di avere dei poteri magici. La narrazione si sposta, poi, sul punto di vista di Will Vandom, appena arrivata nella città di Heatherfield assieme alla vulcanica mamma Susan. Le due hanno sempre vissuto in un camper, cambiando spesso residenza senza mai mettere radici: motivo per cui, nonostante l’ottimismo di Susan, intenzionata a vivere per la prima volta in una vera casa, la giovane Will appare piuttosto scettica e disillusa, imponendosi di non affezionarsi a nessuno poiché consapevole del fatto che questa “nuova vita” non sia destinata a durare a lungo. Proposito che la ragazza faticherà a mantenere dopo aver fatto la conoscenza dell’affascinante vicino di casa Matt e delle sue nuove compagne di scuola: Hay Lin, incaricata di farle da tutor; Irma e Cornelia, che da subito si pongono in maniera particolarmente amichevole con lei; Taranee, un’affascinante e tenebrosa ragazza conosciuta come “la regina dello Sheffield Institute”; infine Elyon, la migliore amica di Cornelia che appare particolarmente sfuggente e misteriosa. Nonostante i suoi tentativi di non essere inclusa in alcuna attività di gruppo, infatti, Will sarà convinta da Irma a prendere parte a quello che la ragazza crede essere un club scolastico sulle streghe; si tratta, in realtà, di una riunione indotta da Elyon per mostrare alle ragazze quanto ha scoperto: la ragazza rivela infatti di essere una strega e di aver appreso, grazie ai suoi poteri magici, dell’esistenza di un mondo parallelo al loro, reso invisibile da una barriera magica che Elyon intende distruggere sfruttando la loro energia. Come se la scoperta dell’esistenza della magia non bastasse, la sera stessa Will viene accerchiata da misteriose creature simili a fantasmi che si presentano come gli Oracoli di Kandrakar, rivelandole che lei è la prescelta e assegnandole il compito di fermare e sconfiggere Elyon, ritenuta una minaccia per la Terra e per l’umanità. Lo scetticismo di Will, che inizierà ben presto a dubitare della pericolosità di Elyon e a porsi domande riguardo la moralità degli Oracoli, renderà però la missione meno semplice del previsto.
Una nuova storia in un ambiente noto
È chiaro già dalla trama come non vi sia, nel reboot di W.I.T.C.H., l’intenzione di ripercorrere i passi della storia originale. Pur mantenendo gli elementi cruciali del primo arco narrativo del fumetto, come il distacco di Elyon dal gruppo, la presenza di un Metamondo, di Kandrakar e delle sue figure di rilievo, infatti, la trama prende una piega totalmente differente, sia per quanto riguarda il ruolo dei vari personaggi, sia per il rapporto che intercorre tra i vari mondi. Se già nella serie a fumetti il personaggio di Will poteva essere definito come protagonista assoluto della storia e membro più importante del gruppo in quanto custode del Cuore di Kandrakar, qui la sua centralità sembra venire ulteriormente rimarcata: la ragazza è, infatti, l’unica Guardiana della Muraglia designata dagli Oracoli, ed è la stessa Will a donare parte del suo potere alle sue amiche distruggendo il Cuore e dividendo il potere degli elementi custodito al suo interno. Le ragazze, in questo modo, non si ritrovano a dover portare a termine una missione imposta, ma a comprendere da sé quale sia il proprio ruolo, quali siano le minacce incombenti e come sfruttare al meglio i propri poteri.
Un cambiamento simile avviene per quanto riguarda la figura di Elyon: sebbene anche in questo caso la ragazza si ritrovi a scoprire improvvisamente la sua vera identità e a ricoprire per questo motivo un ruolo ambiguo, ponendosi come amica-rivale nei confronti delle W.I.T.C.H., stavolta le azioni di Elyon non sono spinte da manipolazioni esterne, bensì dal proprio autonomo desiderio di conoscere la verità. La Elyon che conoscevamo era stata spinta a credere, tramite bugie e inganni, che le sue amiche volessero distruggere il suo mondo e impedire che il suo destino si avverasse; questa Elyon non ha, invece, alcuna idea di chi sia e da dove venga, ma è disposta a tutto per scoprirlo, e ferisce le sue amiche perché pensa sia l’unico modo per ritrovare la sua casa.
Vi è, infine, un ribaltamento della posizione degli Oracoli: già nella serie originale era stato introdotto il discorso dell’ambiguità morale dell’Oracolo Himerish, capo della Congrega di Kandrakar (soprattutto attraverso la storyline di Taranee); questo elemento sembra, però, essere molto più centrale nel reboot di W.I.T.C.H., dove gli Oracoli vengono presentati come figure apparentemente negative, per poi rivelarsi nel secondo volume sottoposti a un potere maggiore. Ne Il Potere delle emozioni vengono infatti introdotte due figure inedite: quella di Arthur, un ragazzo misterioso proveniente da un mondo che rivendica la padronanza del Cuore di Kandrakar, e quella dell’Imperatrice Charu, apparentemente sovrana di tutti i mondi, corrotta da un potere che aveva acquisito con lo scopo di percorrere la strada della giustizia. La minaccia che le W.I.T.C.H. dovranno affrontare non è ancora chiara, ma di certo non si tratta di un antagonista tradizionale come lo sono stati Phobos o Nerissa nella serie originale.
Nuove vecchie conoscenze
Chiaramente non si può non parlare delle differenze tra il reboot di W.I.T.C.H. e la serie originale senza considerare l’elefante nella stanza, ovvero il cambiamento che hanno subito i personaggi. Fin dalla pubblicazione del trailer di questa nuova versione è saltato immediatamente all’occhio degli spettatori il restyling delle protagoniste, che risultano piuttosto diverse da come le ricordavamo – in particolar modo Elyon, a tratti irriconoscibile. Nel corso della lettura del fumetto ci si rende ben presto conto che questo cambiamento non riguarda solo l’estetica, ma anche la personalità delle ragazze, inclusi alcuni dei loro tratti distintivi – cosa che ha fatto storcere non poco il naso ai fan storici del franchise.
La protagonista, Will, non è più una ragazza timida e insicura, segnata dal recente divorzio dei genitori e propensa a chiudersi in se stessa a causa del timore del confronto con gli altri e dalla convinzione di non essere speciale. La Will del reboot evita, sì, di legarsi agli altri, ma non è più mossa da un senso di inadeguatezza, bensì dalla consapevolezza di non poter mandare avanti alcun rapporto a causa dei continui trasferimenti imposti dalla madre – una madre incredibilmente moderna e vulcanica, ben lontana dalla Susan rigida e autoritaria della serie madre. La nuova versione dalla protagonista appare, anzi, piuttosto disinvolta e sfrontata nei rapporti umani, con interazioni che ricordano quelle della classica protagonista dei majokko (genere a cui, tra l’altro, W.I.T.C.H. deve molti dei suoi elementi).
La fredda e razionale Cornelia, perfezionista, disillusa e sicura di sé ha mantenuto alcuni dei suoi tratti distintivi come l’eleganza e la passione per la moda, ma risulta in questa sua nuova versione una persona piuttosto insicura, da sempre all’ombra della sorella maggiore Keira, famosa influencer e attrice. La relazione tra Cornelia e Keira è narrata in maniera piuttosto interessante: la giovane guardiana della terra detesta sua sorella, non perché questa abbia una personalità negativa, bensì a causa del costante confronto che viene fatto tra le due da parte di chiunque le circondi. Cornelia ha il timore di essere percepita esclusivamente come “la sorella di Keira” o “la brutta copia di Keira”; ciò nonostante, a differenza della sorella minore Lilian, non ambisce a seguire le orme della sorella maggiore: la ragazza vorrebbe semplicemente sentirsi libera di percorrere la sua strada e seguire ambizioni ben diverse da quelle delle sue sorelle, ma viene costantemente ostacolata dai suoi genitori – in particolar modo dalla madre.
Freddezza e razionalità sono invece, in questa nuova versione delle Guardiane, caratteristiche proprie del personaggio di Taranee, che risulta probabilmente la più diversa dalla sua controparte degli anni 2000. La “nuova” Taranee è perfezionista, eccelle in ogni sport e materia scolastica, è considerata inarrivabile e impenetrabile, considera i rapporti umani una debolezza a causa di esperienze pregresse ed è inizialmente temuta da tutta la scuola per il suo temperamento irascibile. Mantiene una sorta di rapporto ambivalente con il suo elemento, il fuoco; ma se l’ambivalenza era dapprima data da un senso di timore nei confronti del suo potere, adesso questa si manifesta nel rifiuto di ciò che questo rappresenta: il controllo delle emozioni che Taranee mette in atto in ogni ambito della sua vita sembra essere minacciato dall’irruenza del suo elemento, imprevedibile e incontrollabile.
Altro personaggio che in questo reboot risulta decisamente più tormentato rispetto a come avevamo imparato a conoscerlo è la Guardiana dell’aria, Hay Lin. Nata in Cina e trasferitasi ad Heatherfield all’età di 6 anni, la ragazza è tormentata dall’incapacità di trovare il suo posto nel mondo: la nostalgia nei confronti dell’amata nonna, rimasta in Cina, non le consente di sentire la città in cui è cresciuta come casa, ma tanti anni lontana dal suo Paese d’origine hanno fatto sì che anche lì si sentisse fuori luogo, estranea a quelli che un tempo considerava suoi amici.
Vi è infine Irma, che al momento sembra essere il personaggio più fedele all’originale; le uniche novità sostanziali che presenta sono una certa iperattività e, soprattutto, la paura dell’acqua, caratteristica che va a creare un rapporto decisamente particolare con il suo elemento e va ad approfondire il background familiare della ragazza – la madre di Irma, in questa versione della storia, ha perso la vita in mare.
Stesso marchio, nuove magie
Alle differenze di trama e di caratterizzazione dei personaggi si uniscono, nel reboot di W.I.T.C.H., un nuovo stile di disegno – decisamente diverso da quello del fumetto originale, nonostante strizzi anch’esso l’occhio allo stile grafico dei manga giapponesi – e una diversa modalità narrativa, dal ritmo decisamente più rapido e scorrevole. La narrazione è molto meno frammentata: se nella serie degli anni 2000, pur essendoci diverse sottotrame, un arco narrativo si svolgeva nel corso di 12 volumetti circa, l’impressione che si ha leggendo ciascuno dei due numeri del reboot è che abbiano voluto racchiudere in un ogni singolo albo un intero arco narrativo; ci si ritrova, insomma, di fronte a “romanzi a fumetti” piuttosto che a volumi di un magazine. Ma se il maggiore dinamismo narrativo sembra adattarsi perfettamente alle necessità degli attuali adolescenti, l’obiettivo di appassionare nuovi lettori viene messo a dura prova dalla lentezza nella pubblicazione: i primi due albi sono usciti a distanza di un anno l’uno dall’altro, e sembra che il programma sia quello di continuare a far uscire nuovi volumi a cadenza annuale. Ciò potrebbe rendere assai difficile per chi si avvicina per la prima volta a W.I.T.C.H. sviluppare un legame con l’opera, soprattutto pensando a un pubblico di giovanissimi il cui interesse viene spostato molto rapidamente da un prodotto all’altro.
Il reboot di W.I.T.C.H. è, in definitiva, un prodotto a cui vale decisamente la pena dare una possibilità: sicuramente le tante differenze con la storia con cui si è cresciuti potrebbero generare scetticismo nei fan storici delle magiche ragazze disneyane, ma il team creativo dietro questo progetto è comunque stato in grado di tenere vivo lo spirito dell’opera originale mantenendo saldi i punti cruciali che da sempre caratterizzano W.I.T.C.H.: personaggi per niente stereotipati e in grado di parlare agli adolescenti mettendo in scena le proprie personalissime storie, dinamiche che mettono in luce importanti riflessioni morali, elementi magici che creano parallelismi con tematiche di attualità del mondo reale. L’unica pecca è che, come detto in precedenza, difficilmente questo reboot sarà in grado di avvicinare alle avventure di Will, Irma, Taranee, Cornelia e Hay Lin una nuova generazione di lettori: si tratta, più verosimilmente, di un omaggio a coloro che con W.I.T.C.H. sono cresciuti e che non ne hanno mai dimenticato la magia.
In evidenza: image scan da W.I.T.C.H. – Il cuore dell’amicizia