W.I.T.C.H.: il fumetto italiano che ha anticipato i tempi

W.I.T.C.H.

Erano gli inizi del 2000 quando, da un’idea di Elisabetta Gnone, vide la luce il primo volume di uno dei primi fumetti italiani indirizzato principalmente alle ragazze adolescenti: stiamo parlando di W.I.T.C.H., prodotto da Disney Italia e pubblicato a partire dalla primavera 2001.
Un fumetto decisamente diverso da ciò a cui i lettori Disney italiani erano abituati, per certi versi più simile a un manga che ad una produzione di origine europea, ma che è stato ugualmente parecchio apprezzato. E, nonostante a W.I.T.C.H. siano seguiti una serie di prodotti simili, tra cui la famosissima serie televisiva Winx Club, che vengono maggiormente ricordati e acclamati da parte delle generazioni successive, il fumetto disneyano rimane unico nel suo genere: W.I.T.C.H. ha anticipato i tempi, trattando in maniera approfondita problematiche ancora attuali relative all’adolescenza e andando a toccare tematiche ancora parecchio sentite a distanza di vent’anni, quali l’inclusione e l’autodeterminazione femminile. Incredibile, se si pensa che parliamo di un prodotto dei primi anni 2000 e, per di più, italiano.

Ma cosa rende W.I.T.C.H. un fumetto così speciale e innovativo? Scopriamolo insieme.

La storia e il successo

Quando Elisabetta Gnone, assieme ad Alessandro Barbucci e Barbara Canepa, ha iniziato a lavorare al proprio progetto, non immaginava che questo avrebbe ottenuto un successo planetario. Questo progetto prevedeva, inizialmente, una serie che vedeva come protagonista Paperina, affiancata da cinque personaggi femminili dotati di poteri magici, destinata ad essere pubblicata su un mensile dedicato a Minni. Ma, per far sì che la storia potesse essere rivolta principalmente a un pubblico adolescenziale, e che le adolescenti potessero immedesimarvisi pienamente, si è scelto di far sì che le W.I.T.C.H. prendessero vita propria, escludendo Paperina della storia e pubblicando le vicende delle cinque ragazze magiche su una rivista tutta per loro. La storia di Will, Irma, Taranee, Cornelia e Hay Lin, cinque adolescenti dotate di poteri sovrannaturali, era inizialmente stata pensata per concludersi entro 12 albi; trattandosi di un mensile, la pubblicazione sarebbe, quindi, durata un anno. Ma la clamorosa accoglienza ottenuta dal fumetto ha cambiato le carte in tavola: nel 2002, in Italia, W.I.T.C.H. ha venduto oltre tre milioni di copie, venendo apprezzato non solo dalle ragazze adolescenti, target a cui il fumetto era indirizzato, ma anche da un pubblico maschile e conquistando i cuori di numerosi adulti.
W.I.T.C.H. è stato tradotto in 27 lingue e pubblicato in oltre 70 paesi, e dal fumetto è stata tratta una serie di volumi speciali, manuali e romanzi, che hanno ampliato e approfondito l’universo in cui la storia è ambientata, oltre ad un manga (caso unico per un fumetto italiano), un videogioco e una serie televisiva animata. Inoltre, il marchio W.I.T.C.H. si è affermato in tutto il mondo anche nel campo del merchandising. Il fumetto si è concluso dopo più di dieci anni, nell’ottobre 2012: i 12 albi sono diventati ben 139.
Un successo incredibile per una produzione italiana, soprattutto considerando che W.I.T.C.H. non include, tra i suoi personaggi, alcun volto noto dei classici fumetti disneyani – Topolino, Paperino, Pippo e i loro amici, per intenderci. Ma un successo comprensibile se si pensa che la storia narrata nel fumetto e le sue protagoniste risultano avere un respiro internazionale: andiamo ad approfondire.

La trama e le ambientazioni

In una notte piovosa di fine ottobre, la quattordicenne Will Vandom si è appena trasferita nella tranquilla cittadina di Heatherfield, assieme a sua madre Susan. Will, cresciuta a Fadden Hills, a primo impatto detesta la nuova città, ed è terrorizzata all’idea di iniziare a frequentare una nuova scuola, temendo di avere difficoltà ad integrarsi a causa della sua personalità timida ed introversa. Will è, inoltre, turbata dal fatto che, nell’ultimo anno, le stiano iniziando a capitare cose strane, al punto da farle sospettare di avere delle abilità fuori dal comune, una sorta di potere magico.
Allo Sheffield Institute, istituto scolastico di Heatherfield, Will fa ben presto amicizia con cinque ragazze: Cornelia Hale, Elyon Portrait, Irma Lair, Taranee Cook e Hay Lin Lin, che la invitano a partecipare ad una festa scolastica che si tiene annualmente in occasione di Halloween. Ed è proprio alla festa che Will, assieme ad Irma, Taranee, Cornelia e Hay Lin, si ritrova a dover mettere a posto una spiacevole situazione provocata dal gruppo di bulli della scuola: in questa occasione, ciascuna delle ragazze si ritroverà a manifestare dei poteri magici, poteri che, come Will, anche le altre ragazze iniziavano a comprendere di avere, ma che non sono ancora in grado di gestire. Per di più, in seguito alla festa, la loro amica Elyon sembra essere misteriosamente sparita nel nulla.
Ad aiutare le ragazze ci sarà Yan Lin, nonna di Hay Lin, che rivelerà loro di essere le Guardiane della Muraglia, il cui compito è quello di proteggere la Muraglia che divide il loro mondo da un pianeta invaso dal male chiamato Metamondo, per evitare che le creature provenienti da quest’ultimo possano fare del male agli umani. Ciascuna delle protagoniste di W.I.T.C.H. trae i propri poteri da uno degli elementi naturali: l’energica e imbranata Irma controlla l’elemento dell’acqua, la bella e popolare Cornelia possiede il potere della terra; Taranee, intelligente e introversa, è in grado di domare il fuoco, mentre la creativa e distratta Hay Lin è legata all’elemento dell’aria. A Will, che non trae i suoi poteri da uno specifico elemento, bensì dalla pura energia, viene assegnato il ruolo di leader e affidato il Cuore di Kandrakar, grazie al quale può aprire e chiudere i portali che collegano la Terra al Metamondo e trasformare le sue amiche in Guardiane. Da questo momento, le ragazze saranno protagoniste di una lunga serie di avventure: nel corso della storia, si ritroveranno a dover far fronte a varie minacce, ad affrontare diversi nemici ed esplorare diversi mondi magici. Nel frattempo, avranno a che fare con le tipiche problematiche adolescenziali, come i primi amori o i problemi familiari, oltre a dover superare le tensioni tra di loro generate dalle proprie diverse personalità e dalle pressioni alle quali ciascuna di loro è sottoposta a causa del ruolo di Guardiane.

Risultano, nella trama, abbastanza chiari gli elementi che conferiscono al fumetto uno stampo di tipo internazionale. L’incipit della storia, con la ragazza nuova che si è appena trasferita in una cittadina tranquilla – che da quel momento in poi diventerà un po’ meno tranquilla, riprende molto il classico pilot dei teen drama americani. Lo stesso Sheffield Institute, frequentato da ragazzi che vanno dagli 11 anni fino alla maggiore età circa, sembra avere caratteristiche più tipiche di un college americano che di una scuola italiana. Il fatto che ci sia un gruppo di ragazze, ciascuna con il proprio potere caratteristico, in grado di trasformarsi assumendo un aspetto leggermente diverso da quello abituale è un elemento tipico dei majokko giapponesi. Ad Heatherfield vivono, inoltre, persone di diverse etnie e famiglie con diverse tradizioni ad esse legate – tra cui le stesse Taranee e Hay Lin.

Anche gli universi magici che le ragazze attraversano nel corso delle loro avventure sembrano trarre ispirazione dai prodotti originari del Sol Levante, in particolar modo dalla filmografia di Hayao Miyazaki. Attraverso le pagine del fumetto, scopriamo la maestosa Kandrakar, fortezza sacra al centro dell’infinito, ancorata alle nubi e immersa nei toni del bianco, dell’azzurro e del lilla, quasi a suggerire la pace e l’armonia che albergano in quel luogo. A questi, si contrappongono i colori scuri e cupi di Meridian, capitale del Metamondo, che inizialmente viene presentata come una città medievale, attraversata da grotte e da una fitta rete di sotterranei. Vediamo poi il pianeta di Arkhanta, caratterizzato da verdi paludi popolate dalle temibili banshee, e il suggestivo Basiliade, con la sua architettura di stampo chiaramente giapponese e i suoi abitanti, caratterizzati da una fisionomia tra l’umano e il felino. I numerosi riferimenti storici e culturali presenti nei luoghi in cui è ambientato il fumetto hanno indubbiamente contribuito ad aumentarne la popolarità anche tra il pubblico più adulto, in grado di apprezzare maggiormente questi elementi.

I personaggi e le tematiche

Negli ultimi anni si parla parecchio della necessità di inserire maggiore diversità all’interno dei prodotti destinati a un pubblico adolescenziale e giovanile, e questa discussione non è di certo estranea alla Disney, al centro delle polemiche soprattutto per le scelte di casting attuate nei suoi recenti live action.
E il fatto che W.I.T.C.H., un prodotto firmato proprio Disney, e per lo più italiano, si mostri parecchio inclusivo dal punto di vista della rappresentazione, costituisce probabilmente l’elemento più innovativo di questo fumetto.
W.I.T.C.H. racconta l’adolescenza, e lo fa cercando di mostrare più punti di vista possibili, in cui ciascun ragazzo può, in qualche modo, immedesimarsi. Punti di vista che vengono ulteriormente approfonditi nei romanzi e nei manuali legati al fumetto, che vedono le cinque ragazze magiche come protagoniste.
Di Will Vandom, protagonista principale, è centrale il rapporto conflittuale con la madre Susan, ottimista e sicura di sé, personalità che entra spesso in contrasto con quella di Will, sensibile e insicura. La vita della ragazza è stata segnata dalla separazione dei suoi genitori, dalle difficoltà economiche che Susan si ritrova spesso ad affrontare e dalla disillusione provocata dall’essere abbandonata da suo padre, verso il quale la ragazza provava un forte attaccamento. Altre problematiche che Will si ritrova ad affrontare sono le numerose difficoltà dal punto di vista scolastico e le insicurezze riguardo la propria fisicità, considerata dalla ragazza poco femminile a causa della sua magrezza. Fondamentale all’interno della storia è anche la relazione di Will con il chitarrista Matt Olsen, segnata da numerose incomprensioni provocate dal fatto che la ragazza sia spesso costretta a mentirgli per tenere nascosto il suo ruolo di Guardiana.
Abbiamo, poi, Irma Lair, la simpatica guardiana dell’acqua, che apparentemente risulta essere una ragazzina sempre allegra e spensierata, interessata esclusivamente ai ragazzi, alla musica e ai gossip e poco incline allo studio. Irma nasconde, in realtà, un forte dolore dovuto alla perdita di sua madre, morta quando la ragazza aveva solo tre anni, che la porta talvolta ad avere un rapporto altalenante con la matrigna Anna. Irma è, inoltre, mostrata come una ragazzina leggermente sovrappeso e spesso alle prese con brufoli e capelli indomabili, il che la rende piuttosto insoddisfatta del suo aspetto, nonostante cerchi di non dimostrarlo. Questo la porta ad avere spesso un rapporto di alti e bassi con l’amica Cornelia, da tutti considerata bellissima e molto brava a scuola. Irma afferma spesso di trovare insopportabile la ragazza, lasciando però intendere di essere invidiosa di lei, e mettendo in luce un’importante problematica tipica dell’adolescenza: il senso di inadeguatezza scaturito dal confronto con chi risulta essere conforme agli standard estetici ed alle aspettative sociali.
È proprio la bella Cornelia a risultare, probabilmente, il personaggio più interessante e meglio approfondito del fumetto. Elegante, attraente, studiosa e di famiglia benestante, la vita di Cornelia sembra essere apparentemente perfetta. La personalità della ragazza mostra, però, parecchie ombre e turbamenti nascosti, discostandosi nettamente dal cliché della ragazza popolare molto presente nei prodotti adolescenziali. La vita di Cornelia, nel corso del fumetto, viene inoltre segnata da diversi avvenimenti che creeranno non pochi problemi nei suoi rapporti umani. La ragazza si ritroverà a dover gestire prima il tradimento, poi l’abbandono da parte dell’amica Elyon, che fin dall’infanzia è sempre stata accanto a lei. In seguito, Cornelia sarà segnata dalla turbolenta relazione con Caleb, la cui fine sarà molto difficile da superare per la giovane guardiana della terra. Inoltre, il carattere testardo ed orgoglioso della ragazza la porta spesso ad essere in contrasto con Will e dubbiosa riguardo le capacità dell’amica come leader, desiderando talvolta di sostituirla.
Abbiamo poi Taranee Cook, ragazza probabilmente di origini afroamericane. E se già il fatto che sia stata inserita, tra le protagoniste del fumetto, una ragazza nera pare abbastanza innovativo se si pensa che stiamo parlando di un prodotto italiano dei primi anni 2000, a rendere la cosa ancora più attuale c’è il fatto che Taranee sia una ragazza nera la cui etnia non è affatto centrale nello sviluppo e nella caratterizzazione del personaggio. Per di più, i genitori di Taranee ricoprono posizioni lavorative piuttosto prestigiose: il padre, Lionel Cook, è un ex avvocato divenuto poi psicologo, mentre la madre, Theresa, è un giudice. Ebbene sì: mentre nel 2023 ci sono persone che storcono il naso riguardo l’esistenza di una sirenetta nera o di una fatina nera, nel 2001 i lettori di W.I.T.C.H. hanno visto una donna nera ricoprire il ruolo di giudice. La tematica del razzismo non viene affrontata in maniera diretta, ma viene comunque accennata in alcuni dei manuali – ad esempio, in una storia in cui Peter, fratello di Taranee, viene deriso da una ragazza per i suoi dreadlocks.
Vi è, infine, Hay Lin, ragazza di origini cinesi, il cui stile di vita risulta piuttosto familiare a diversi ragazzi di origini cinesi che vivono in Europa. I genitori della ragazza sono, infatti, proprietari del ristorante cinese Silver Dragoon, e la ragazza si ritrova spesso a sacrificare uscite e vacanze per aiutare la sua famiglia al ristorante. Altra tematica di cui Hay Lin si ritroverà protagonista sarà quella delle relazioni a distanza, situazione che sarà costretta ad affrontare quando il suo interesse amoroso, Eric, dovrà trasferirsi a causa del lavoro dei genitori.

Insomma, W.I.T.C.H. è un piccolo capolavoro dell’editoria italiana che di certo non si può considerare invecchiato male: se avete qualche copia di questo fumetto gelosamente custodita, non esitate a condividerla con le nuove generazioni – in attesa, magari, di una nuova ristampa! 

Immagine in evidenza da W.I.T.C.H. n. 21 – Sotto il segno dell’ombra 

A proposito di Paola Cannatà

Studentessa magistrale presso l'Università degli studi di Napoli "L'Orientale". Le mie più grandi passioni sono i peluche e i film d'animazione Disney, ma adoro anche cinema, serie TV e anime (soprattutto di genere sci-fi), i videogiochi e il buon cibo.

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