Diventare formatore della sicurezza sul lavoro è un percorso professionale di grande responsabilità, fondamentale per diffondere la cultura della prevenzione negli ambienti di lavoro. La figura del formatore è regolamentata dal Decreto Interministeriale del 6 marzo 2013, emanato in attuazione del D.Lgs. 81/2008 (Testo Unico sulla Sicurezza). Questo decreto stabilisce con precisione i sei criteri alternativi che un professionista deve soddisfare per potersi qualificare come docente-formatore.
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Il riferimento normativo: il Decreto Formatori Sicurezza
La professione del formatore per la sicurezza può essere esercitata da chiunque soddisfi almeno uno dei sei criteri definiti dal Decreto del 6 marzo 2013. È importante sottolineare che questi criteri sono alternativi tra loro: è sufficiente possederne uno per essere qualificati.
Le 3 aree tematiche della formazione
Il decreto identifica 3 aree tematiche, e il formatore può qualificarsi per una o più di esse a seconda della propria esperienza e formazione:
- Area normativa/giuridica/organizzativa: riguarda la legislazione in materia di sicurezza, l’organizzazione aziendale della prevenzione, i diritti e doveri delle varie figure.
- Area rischi tecnici/igienico-sanitari: copre i rischi specifici degli ambienti di lavoro (es. rischio chimico, biologico, rumore, attrezzature) e gli aspetti di igiene e salute.
- Area relazioni/comunicazione: si concentra sulle competenze relazionali, la gestione dei conflitti, la comunicazione efficace, la leadership e le tecniche di formazione.
I 6 criteri di qualificazione: quale scegliere?
Ecco in dettaglio i sei percorsi alternativi previsti dalla normativa per qualificarsi.
Criterio | Requisiti richiesti |
---|---|
Primo Criterio | Aver maturato almeno 90 ore di docenza negli ultimi 3 anni in una delle 3 aree tematiche. (Percorso basato sull’esperienza di insegnamento pregressa). |
Secondo Criterio | Possedere una laurea o un titolo post-laurea in una disciplina attinente alla sicurezza, più una tra queste opzioni: un corso per formatori di 24 ore, un percorso in comunicazione, o un numero specifico di ore di docenza. |
Terzo Criterio | Aver frequentato un corso di formazione di almeno 64 ore sulla sicurezza, più almeno 12 mesi di esperienza lavorativa coerente con la materia di docenza. |
Quarto Criterio | Aver frequentato un corso di formazione di almeno 40 ore sulla sicurezza, più almeno 18 mesi di esperienza lavorativa coerente con la materia di docenza. |
Quinto Criterio | Avere almeno 3 anni di esperienza lavorativa o professionale nel campo della salute e sicurezza sul lavoro, coerente con la materia di docenza. (Percorso basato sull’esperienza pratica). |
Sesto Criterio | Avere esperienza come RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione) per almeno 6 mesi o come ASPP (Addetto) per almeno 12 mesi, con le relative abilitazioni. |
Il prerequisito fondamentale: diploma e corso di 24 ore
Oltre al possesso di almeno uno dei sei criteri, il decreto stabilisce un prerequisito generale: il possesso di un diploma di scuola secondaria di secondo grado. Questo è necessario per accedere ai percorsi formativi specifici, come il corso di abilitazione per formatori della sicurezza della durata di 24 ore, che prevede un esame finale e il rilascio di un attestato. Un’eccezione è prevista per i datori di lavoro che formano direttamente i propri dipendenti, a determinate condizioni.
L’obbligo di aggiornamento per il formatore
La qualifica di formatore non è permanente. Per mantenerla, è necessario un aggiornamento professionale triennale. Il formatore deve dimostrare di aver seguito corsi di aggiornamento per almeno 24 ore nel triennio, di cui almeno 8 ore devono riguardare le materie della propria area di competenza. In alternativa, può dimostrare di aver svolto almeno 24 ore di docenza nella propria area tematica. Questo garantisce che le competenze rimangano allineate all’evoluzione normativa e tecnica.
Un ruolo chiave per la prevenzione
Diventare formatore della sicurezza sul lavoro è un’opportunità per chi desidera contribuire attivamente alla diffusione di una cultura della sicurezza e della prevenzione. È una professione di grande responsabilità, che richiede non solo competenze tecniche, ma anche spiccate capacità didattiche e un impegno costante nell’aggiornamento, come ben delineato dalla normativa. Per maggiori dettagli, è sempre utile consultare il testo integrale del Decreto Interministeriale sul sito del Ministero del Lavoro.