Cittadella della Gioventù a Caivano: tra sport, musica e cittadinanza

Cittadella della Gioventù a Caivano: tra sport, musica e cittadinanza

Dal 26 al 28 maggio 2025 i giovani di Caivano (NA) sono stati i protagonisti della Cittadella della Gioventù, un evento promosso dall’Agenzia Italiana per la Gioventù (AIG) con il patrocinio del comune di Caivano. La Villa Comunale “Falcone e Borsellino” si è riempita di giovani studenti che hanno avuto la possibilità di partecipare a laboratori tematici, attività sportive, workshop e momenti di dialogo con le istituzioni in cui i temi principali sono stati socialità, legalità e partecipazione giovanile. 

La prima giornata della Cittadella della Gioventù si è aperta con un intervento di Federica Celestini Campanari, Presidente dell’AIG, che ha spiegato ai ragazzi presenti lo scopo dell’evento. Nell’interloquire con scuole, parrocchie e organizzazioni di Caivano l’AIG vuole animare gli spazi che recentemente sono tornati disponibili ai cittadini per raccontare l’idea di vivere un futuro libero e concreto nella città. L’intento è anche quello di insegnare ai ragazzi competenze accademiche, finanziarie, imprenditoriali e l’uso consapevole dei social media. Lo scambio di informazioni non è stato unidirezionale: se istituzioni e organizzazioni si sono impegnati a informare e motivare i ragazzi, i ragazzi a loro volta hanno avuto la possibilità di salire sul palco e raccontare se stessi, le loro esperienze e i loro progetti. Il messaggio che l’Agenzia Italiana per la Gioventù vuole lanciare partendo da Caivano è il messaggio della cura: cura di se stessi, degli altri e di ciò che ci circonda.

Tra i partner dell’evento ci sono state sia organizzazioni internazionali come Ernst & Young, sia nazionali come Starting Finance e realtà territoriali come l’Istituto Superiore “Francesco Morano” e le associazioni Giffoni, Moby Dick ETS, TerraFelix, Un’infanzia da vivere. 

Durante la prima giornata della Cittadella della Gioventù a Caivano abbiamo avuto il piacere di intervistare Federica Celestini Campanari, Paolo Schetter e Francesco Pascale

Intervista a Federica Celestini Campanari, Presidente dell’Agenzia Italiana per la Gioventù, promotrice della Cittadella della Gioventù a Caivano

Perché avete scelto di parlare dei giovani proprio qui a Caivano?

Abbiamo scelto di realizzare questa prima edizione della Cittadella Italiana per la Gioventù a Caivano perché a Caivano il governo ha investito molto per restituire ai cittadini gli spazi che erano stati per anni inutilizzabili. L’idea che abbiamo avuto è stata quella di animare questi spazi, quindi di dare l’opportunità ai giovani di Caivano di vivere esperienze di formazione, informazione e sport. 

Oggi anche lo sport è un tema importante: c’è stata l’apertura del Centro Sportivo Pino Daniele, poi l’inaugurazione del corso di laurea in Scienze Motorie al nuovo Polo Universitario di Caivano. Perché pensa sia particolarmente importante puntare sull’educazione sportiva dei giovani caivanesi?

Lo sport è un incredibile motore di partecipazione, è uno strumento che aiuta non soltanto a mantenere il corpo e la mente sani ma che aiuta anche la socializzazione e insegna il rispetto delle regole, soprattutto insegna un concetto fondamentale: la persona che abbiamo davanti può essere un nostro avversario – come succede quando ci sono squadre che si scontrano nel calcio, nella pallavolo e in tanti altri sport – ma mai un nemico. Ed in territori difficili concetti come la cultura della legalità e dell’importanza della partecipazione sono fondamentali per veder rinascere le città che hanno vissuto momenti difficili. 

Tra i temi di oggi abbiamo anche cittadinanza attiva e coesione sociale. Per realizzare questi due punti quanto è necessario l’impegno dei cittadini e quanto invece quello delle istituzioni? 

Io credo che l’impegno sia fondamentale da entrambe le parti: le istituzioni devono essere al servizio dei cittadini, motivo per il quale noi siamo qui oggi, ma siamo stati in tantissime altre città e realtà d’Italia, da Nord a Sud. È importante che le istituzioni si confrontino con i cittadini e soprattutto con i più giovani: dobbiamo dare speranza ai ragazzi e alle ragazze italiane che spesso vivono condizioni difficili o che hanno l’impressione che il futuro possa essere difficile. Allora raccontare un’Italia che ce la fa, raccontare delle istituzioni che sono al servizio del cittadino ci aiuta a costruire un futuro migliore e soprattutto a dare l’idea ai giovani che possono avere la possibilità di mettere radici qua e di costruire un domani che possa essere all’altezza delle loro aspettative e dei loro sogni. 

Intervista a Paolo Schetter dell’associazione Moby Dick ETS di Salerno

In che modo Moby Dick ETS si impegna per rendere i giovani italiani cittadini attivi e consapevoli?

Io credo che per fare questo bisogna dare le corrette informazioni e spingere alla partecipazione. Molti ragazzi si demotivano perché purtroppo non accedono alle informazioni utili per il loro sviluppo, quali per esempio il poter partecipare a progetti gratuiti sia a livello nazionale sia europeo. Uno di questi, per esempio, è il Corpo Europeo di Solidarietà, un progetto di volontariato europeo che permette dai 2 ai 12 mesi all’estero. La maggior parte dei ragazzi non conoscono queste opportunità che sono totalmente gratuite, noi quindi cerchiamo di promuoverle e di spingere i ragazzi a partecipare. Per molti rappresenta anche un cambiamento, perché per un giovane frequentare lo stesso territorio, lo stesso ambiente, le stesse persone, stringe la mente e demotiva. Avere invece la possibilità di andare all’estero, conoscere altri ragazzi, altre culture, ti permette davvero di dare una svolta alla tua vita. Noi crediamo molto in questo, infatti a Caivano abbiamo portato quattro ragazzi del Corpo Europeo di Solidarietà, volontari che frequentano la nostra associazione per dare anche un esempio concreto ai ragazzi, poiché molto spesso più delle parole di un adulto servono esempi concreti. Oggi speriamo di raggiungere e di motivare qualche ragazzo alla partecipazione.

Quali attività avete preparato per i giovani venuti oggi alla Cittadella della Gioventù di Caivano?

Oggi abbiamo preparato tre attività che rappresentano un po’ una somma delle attività che facciamo: lavoriamo con il digitale, l’analogico, l’educazione non formale attraverso i giochi per creare engagement e partecipazione dei ragazzi. Abbiamo il progetto AppOst!, un progetto di sensibilizzazione all’uso di sostanze stupefacenti, in particolare dell’alcol, quando si guida. Abbiamo sviluppato un’app che simula una guida in stato di ebrezza: i ragazzi “giocano” con una macchina che incrementa di velocità e prima o poi si schianta. Quando la macchina digitale si schianta poi abbiamo delle immagini reali di incidenti. Attraverso il gioco in app cerchiamo di sensibilizzare i ragazzi a una guida consapevole, perché poi le conseguenze non sono solo digitali ma sono reali. La seconda attività consiste in delle escape room digitali, create dai nostri volontari, attraverso le quali spieghiamo il programma ESC (European Solidarity Corps). Per ultimo abbiamo un origami: giocando e sfidandosi a creare l’origami i ragazzi apprendono delle nozioni sull’Unione Europea. 

 

Intervista a Francesco Pascale, direttore della Cooperativa Sociale TerraFelix

Secondo lei quanto è fondamentale per i giovani di oggi riscoprire il legame attivo con la natura e l’agricoltura?

È decisamente fondamentale, soprattutto nel nostro territorio. Qui si è perso proprio il collegamento tra la natura, il verde e la vita quotidiana. La nostra cooperativa sociale TerraFelix lavora proprio per ricomporre questo tassello, partendo dai bambini più piccoli fino agli adulti e anche ai pensionati: facciamo sia attività didattiche per le scuole sia progetti di coinvolgimento ai pensionati attraverso gli orti sociali.

Il lavoro che fate è anche occasione di creazioni di legami per la comunità?

Assolutamente. Se ricresce la consapevolezza nell’importanza della natura e dell’ambiente nel proprio territorio cresce la speranza che le future generazioni ne abbiano sempre più cura. 

Cosa avete preparato per i giovani venuti alla Cittadella della Gioventù di Caivano?

Abbiamo preparato dei workshop per fargli conoscere innanzitutto come nasce una pianta, soprattutto i prodotti del nostro territorio come pomodori, zucchine, insalata. Scopriranno i semi di questi ortaggi e porteranno a casa proprio una piantina per tenerne cura.  

La Cittadella della Gioventù a Caivano segna l’inizio di un percorso che continuerà in altre città italiane, come Palermo, con la speranza che, nello stesso modo in cui Caivano sta rinascendo negli ultimi mesi, possa esserci una rinascita anche per le tante città e periferie d’Italia che hanno vissuto momenti difficili. 

Fonte immagini: archivio personale

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