TikTok a scuola: la sfida dell’uso dei social media in classe

TikTok a scuola la sfida dell’uso dei social media in classe

L’utilizzo di TikTok a scuola sta diventando una realtà sempre più diffusa tra i banchi delle nostre aule. La piattaforma, maggiormente amata dalla Generazione Z, è diventata un punto di riferimento per informazioni, socializzazione e intrattenimento. Non sorprende, quindi, che molti studenti trovino difficile distogliere lo sguardo dai loro dispositivi mobili, anche durante le lezioni e, anzi, li utilizzino come parte integrante delle attività, coinvolgendo anche gli spettatori esterni.

 

TikTok a scuola: dall’intrattenimento alla distrazione

Dopo essersi imbattuti in video di studenti che si riprendevano mentre assumevano ansiolitici prima delle interrogazioni, le challenge di TikTok che prendono piede anche a scuola, durante i break o le lezioni, non sono più una novità. Gli studenti si lanciano sfide reciproche, spesso scegliendo come scenario le aule stesse, chiedendo l’intervento delle persone a casa. Questo fenomeno ha portato molti studenti a trasmettere in diretta le loro attività quotidiane in classe, distratti dai commenti e dalle richieste degli spettatori, che spesso includono sfide audaci o commenti inappropriati. In pratica, gli studenti seguono i suggerimenti degli spettatori della live da casa, che gli chiedono di fare questa o quest’altra cosa, spesso ai limiti della buona condotta.

Challenge in ogni contesto

L’espansione dell’uso di TikTok a scuola ha attirato l’attenzione di vari esperti, che hanno riflettuto sulle implicazioni sociali di queste sfide. Le dirette su TikTok non sono solo un mezzo di espressione personale, ma anche un potenziale modo per guadagnare, con gli spettatori che donano regali agli studenti in diretta. Quanto è educativo ricevere mance e pagamenti, mentre si “dona” al pubblico a casa uno spettacolino svolto tra i banchi di scuola? Come la questione dei baby influencer si pone a cavallo tra la realtà social con le sue mille sfaccettature professionali e l’infanzia; allo stesso modo l’utilizzo dei social in classe mette in discussione l’età evolutiva e le sue peculiari dinamiche.

TikTok a scuola: una preoccupazione per gli educatori

La tendenza ad utilizzare TikTok a scuola ha sollevato preoccupazioni tra gli educatori. Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, ha sottolineato che l’uso dei social media durante le lezioni devia l’attenzione dagli argomenti didattici. Ma a monte della questione, prima ancora di domandarsi quali siano gli effetti dei social utilizzati a scuola, vi è l’annosa questione dell’utilizzo dei cellulari in classe che, fino a prova contraria, viola le regole scolastiche e quelle sulla privacy. Oppure no? Sembrerebbe di no, a questo punto. Questione accantonata, quindi?

I social tra i banchi di scuola come potenziali strumenti didattici?

Nonostante le critiche, alcuni sostengono che TikTok a scuola potrebbe essere trasformato in uno strumento educativo. Secondo studi dell’Università di Singapore e di Kasetsart in Thailandia, i contenuti brevi e visivi di TikTok possono essere utilizzati per catturare l’attenzione degli studenti e migliorare il processo di apprendimento. Si ritiene che gli individui gestiscano e conservino con maggiore efficacia le informazioni di natura visiva, piuttosto che quelle testuali. Si è constatato che gli stimoli visivi riescono a catturare l’attenzione in maniera più incisiva, potenziando l’apprendimento e la capacità di memorizzazione per un tempo prolungato, a differenza delle informazioni che si basano unicamente sul testo. Ciò giustifica la veridicità del famoso detto, «Una immagine vale quanto mille parole».

La sfida per gli educatori, quindi, è quella di integrare in modo efficace TikTok a scuola nelle loro strategie didattiche? Alcuni insegnanti hanno già iniziato a utilizzare la piattaforma per introdurre argomenti in modo coinvolgente o per sviluppare la consapevolezza critica degli studenti. Ma è proprio questa la via giusta?

TikTok a scuola: un paradosso educativo

In conclusione, il fenomeno di TikTok a scuola si presenta come un paradosso educativo, tra esigenze didattiche e tutela della privacy: da un lato, una fonte di distrazione e problematiche; dall’altro, una potenziale risorsa didattica, anche se non per tutti. Forse il vero insegnamento qui è che l’educazione moderna deve trovare il modo di ballare al ritmo di TikTok, senza inciampare nelle sue stesse scarpe da ginnastica, ma come fare?

E se il progetto fallisce, si può sempre sperare in un’altra challenge virale per attirare l’attenzione degli studenti: Studia senza guardare il tuo telefono per un’intera lezione. Ironico, ma forse, in un mondo dominato da brevi video e likes, questa potrebbe essere la sfida più difficile di tutte. Del resto, sulle piattaforme, per essere notati, bisogna essere disruptive, no?

Fonte immagine in evidenza: Freepik

A proposito di Gabriele Vittorio Di Maio

Vedi tutti gli articoli di Gabriele Vittorio Di Maio

Commenta