Luca Grechi e la nuova mostra: Ci sono occhi, dei giorni

Luca Grechi e la nuova mostra: Ci sono occhi, dei giorni

CI SONO OCCHI, DEI GIORNI la nuova mostra personale di Luca Grechi presso gli spazi di Gallerie Riunite, in via Cavallerizza a Chiaia 57, a Napoli.

Dopo il successo romano della mostra “Il Nervo”, l’artista grossetano Luca Grechi ha presentato venerdì 5 maggio a Napoli, presso gli spazi di Gallerie Riunite, i suoi ultimi lavori pittorici. 

Opere di varie dimensioni, dalle delicate sfumature e  tonalità pastello, combinate tra loro  in modo armonioso,  risultanti di un lungo procedimento meditativo tramite il quale l’artista stendendo il colore sulla tela, strato dopo strato, nel corso di un lento fare pittorico,  fa percepire, modellandoli con un uso sapiente della luce, accenni di figuratività (sottilissimi segni grafici, abbozzi di piante, di petali di fiori, svolazzanti e leggere ali di farfalle) nascosti da sottilissime ed evanescenti velature.

La pittura intima e delicata di Luca Grechi

Una pittura poetica basata sull’essenzialità, concepita sull’idea dell’attesa, in quanto l’opera nel suo lento divenire si fa depositaria di pensieri, stati d’animo, pulsioni interiori, di un gioco di delicati equilibri, di contrasti continui, che riaffiorano in superficie a poco a poco a contatto con lo spettatore.
Il breve testo, scritto personalmente da Grechi in occasione della mostra, che riportiamo qui di seguito, ci fa comprendere la profondità del suo animo poetico e la complessità del pensiero che è alla base della sua poetica pittorica: 

“Incontro la distanza, 
La luce si muove insieme allo spazio, le distanze che si avvicinano allo sguardo, in un delicato processo di piani, che si sovrappongono, si incontrano, si trasformano.
Si arriva a quel senso di conoscenza misto a dimenticanza.
Ci sono occhi dei giorni che frizzano, altri che fanno fatica, le parole si vedono per assaporare il silenzio, parole piene di assenza.
Pensare il paesaggio a distanza, in riva al cielo, si confonde quel mare rumoroso, piatto, deciso, salato, il vento fa da specchio.” (Luca Grechi)

Due chiacchiere con l’artista…

In una società liquida come la nostra dove tutto si consuma in un attimo, dove l’istantaneità va a svalutare quel che resta dello spazio, sembra che con le tue opere tu voglia in un certo senso ridare valore al tempo.

“Sì, esattamente. La mia idea è strettamente legata al tempo, che non è soltanto il tempo pratico, di quanto io impiego sull’opera, ma è anche un tempo di riflessione, quindi soprattutto interiore. Non pretendo che ci sia un’attenzione particolare da parte del mondo, però è quello che il mio lavoro, secondo me, richiede: un tempo per soffermarsi, per cogliere delle sensazioni che io stesso ho ricercato e ho trovato”.

Sui tuoi dipinti si leggono segni grafici, macchie cromatiche, abbozzi di forme stroncate sul loro nascere, tracce enigmatiche direi, possiamo dunque considerarle una sorta di sfida, di  gioco interpretativo che metti in atto per lo spettatore?

“Sì, relativamente alla lettura dell’opera, in molti miei dipinti le cose affiorano molto lentamente e  il loro significato non lo cogli nell’immediatezza di un primo sguardo ma solo  se ci torni sopra più volte, instaurando con esse un certo  rapporto. Con il tempo, a poco a poco, affioreranno delle cose in più, dettagli che molte volte non si colgono in un primo momento, proprio come accade nella vita reale quando ammiri un bel paesaggio”.

Che cosa ti seduce di più della tua ricerca artistica? E quali effetti vorresti suscitare con le tue opere nel fruitore, oltre a quello che già è stato detto?

“Beh, principalmente mi affascina la sensualità della pittura; la pittura ha una sensualità tutta sua che è legata alla materia, al processo. Invece quello che mi aspetto da chi osserva i miei dipinti è che il fruitore riesca a instaurare con esse un determinato rapporto, una relazione, poi ovviamente dipende da chi ha interesse a coglierla o meno”.

Continuerai su questo tipo di sperimentazione o hai in mente altre idee per un prossimo futuro?

“Sì, vorrei dedicarmi alla scultura, agli aspetti ambientali del lavoro, in particolare sto pensando a delle installazioni, sempre ovviamente legate a un processo pittorico e allo spazio”.

La mostra sarà visitabile fino al 21 luglio. Noi di Eroica Fenice vi consigliamo non solo di visitare la mostra di Luca Grechi, ma di visitarla più volte per cogliere pienamente la complessità del pensiero poetico celato nelle sue opere. 

Fonte immagine: artribune.com

A proposito di Martina Coppola

Appassionata fin da piccola di arte e cultura; le ritiene tuttora essenziali per la sua formazione personale e professionale, oltre che l'unica strada percorribile per salvare la società dall'individualismo e dall'omologazione.

Vedi tutti gli articoli di Martina Coppola

Commenta