Mika Kobayashi e Tetsuro Shimaguchi al Comicon 2023

Mika Kobayashi e Tetsuro Shimaguchi al Comicon 2023

Mika Kobayashi e Samurai Artist Kamui, ospiti del Comicon 2023

Dal 28 aprile al 1 maggio, per tutta la durata della fiera, il Comicon ha avuto l’onore di ospitare due personalità giapponesi molto importanti: la cantante Mika Kobayashi e il maestro Tetsuro Shimaguchi, fondatore di Samurai Artist Kamui.

Chi è Mika Kobayashi?

Cantante giapponese, nata a Hiroshima nel 1978, rappresenta una delle voci più belle di tutto il Giappone. Ha raggiunto la popolarità a soli 22 anni, nel 2005, grazie alla partecipazione ad una competizione canora composta da più di un migliaio di cantanti, dalla quale la Kobayashi è uscita vincitrice. Successivamente, ha fondato la sua casa discografica, Miccabose, sotto la quale pubblica la sua discografia. 

Così ha cominciato il suo percorso, pubblicando prima il suo album d’esordio Tsukiyo no Kake Ochi. In seguito, comincia la sua collaborazione con i produttori di anime, cantando le colonne sonore di produzioni animate come Kill la Kill, The Seven Deadly Sins, Aldnoah e Guilty Crown. La sua colonna sonora più celebre in assoluto è chiaramente quella per la serie animata Attacco dei Giganti, una delle più conosciute e seguite a livello mondiale, per la quale ha contribuito con i brani Bauklotze e Attack on Titan

La cantante non poteva lasciare il festival senza dedicare al pubblico un piccolo ma emozionante concerto, tenutosi il 29 aprile nell’area Music Dojo, con il quale ha dimostrato tutta la sua bravura, accompagnata dalle coreografie del gruppo Samurai Artist Kamui.

Mika Kobayashi e Tetsuro Shimaguchi al Comicon 2023

Chi è il samurai artist Tetsuro Shimaguchi?

Classe 1970, Tetsuro Shimaguchi è nato nella prefettura di Saitama, in Giappone. Nel 1998 ha fondato un gruppo di artisti samurai chiamato Kengishu KAMUI, che realizzano spettacoli di spada samurai. Grazie al successo che ha acquistato durante gli anni, Tetsuro Shimaguchi ha dato vita, nel 2012, ad una disciplina samuraica tutta sua, che rende il nome di KENGIDO.

Il 28 aprile è stato possibile assistere, all’interno dell’ auditorium di Teatro Mediterraneo, ad una sua esibizione con il gruppo Samurai Artist Kamui, composto dal maestro e da tre dei suoi allievi: Hiromi Matsumura, Yu Sato e Mayuko Otake. Successivamente, il maestro Shimaguchi ha regalato al suo pubblico un piccolo momento durante il quale ha raccontato quell’evento che lo ha portato al suo successo più grande. Tetsuro Shimaguchi, infatti, è stato non solo uno dei personaggi (MIKI) all’interno della scena degli “88 folli” in Kill Bill vol.1 di Quentin Tarantino, ma è stato colui il quale ha diretto la coreografia stessa.

Kill Bill è considerato da Shimaguchi il suo trampolino di lancio nel mondo dello spettacolo, e l’incontro con Quentin Tarantino è avvenuto, in realtà, in maniera molto casuale. Il maestro Shimaguchi si trovava in quel momento a Los Angeles e stava facendo una “street performance” quando vide passare Quentin Tarantino, ben 25 anni fa. Solo cinque anni dopo, il regista decise di chiamarlo per dargli la possibilità di dirigere le coreografie all’interno di quello che è uno dei suoi capolavori.

Durante le riprese, la scelta delle coreografie era molto libera, l’unica caratteristica importante voluta direttamente da Tarantino era quella di far combattere due protagonisti sulla neve. In questo caso si trattava di due donne: Uma Thurman, nei panni de La Sposa, e Lucy Liu, nei panni di O-ren. La parte più vivace e dinamica della scena ha un gusto puramente cinese, mentre i colori, come il bianco della neve, del kimono e dei sandali che O-ren toglie prima di combattere, come da tradizione, rappresentano il gusto giapponese.

Quentin Tarantino è rimasto molto contento del lavoro del maestro Shimaguchi, perché grazie alla sua bravura è riuscito a far penetrare il gusto giapponese anche in quelle mosse che normalmente non si notano. Alla fine della realizzazione di questo film, grazie al feedback ricevuto da tutti gli attori importanti che ne hanno fatto parte, Shimaguchi ha deciso di diventare samurai artist, per portare nel mondo l’arte giapponese.

Secondo Tetsuro Shimaguchi, al giorno d’oggi il samurai non è più un guerriero, ma colui che prova a cambiare al meglio la società. Non ha più il compito di uccidere le persone, ma quello di portare con sé responsabilità, coraggio e orgoglio: con questi valori, il samurai non protegge solo le persone a lui care, ma anche la famiglia e il paese. Soprattutto al giorno d’oggi, con una guerra in corso e dopo una pandemia, la situazione sembra che stia facendo separare gli uomini sempre di più, ma secondo il maestro se si affronta tutto ciò attraverso la spada, esso significa affrontare un problema seriamente, si sta a tu per tu con esso, senza evitarlo. Queste sono state le bellissime e commoventi parole del maestro Shimaguchi.

Il 29 aprile, durante la seconda giornata di Comicon, è stato possibile partecipare ad un meet&greet con Mika Kobayashi e Tetsuro Shimaguchi, durante il quale è stato possibile passare alcuni momenti con loro e anche acquistare alcuni dei dischi che compongono la discografia della cantante. 

Mika Kobayashi e Tetsuro Shimaguchi al Comicon 2023

 

Intervista a Mika Kobayashi al Comicon 2023, in sala Hiroba 

Il 1 maggio, durante l’ultima giornata della fiera, è stato possibile partecipare ad un’intervista a Mika Kobayashi, moderata da Alessio “Yureimura”, un giovanissimo content creator che concentra la sua passione sul Giappone e sulla Corea. Con loro, era presente anche il maestro Tetsuro Shimaguchi.

Quando ha cominciato a fare musica?

Io sono una cantautrice e vocalist di anime che voi conoscete benissimo. Quando ero bambina mi piaceva tanto la musica e così la mia passione continua ancora oggi.

È anche una pianista, giusto?

Si, da quando avevo 5 anni. Ho studiato pianoforte fino al liceo e ho studiato musica classica. Su molti spartiti di musica classica ci sono numerosi nomi italiani e perciò ho familiarità.

Quando ha ricevuto la sua prima proposta per cantare per un anime o un videogioco, è come si è sentita?

Per la prima volta, dieci anni fa, ho iniziato per la musica per la tv, per le fiction, ho avuto molto successo e così ho iniziato a ricevere proposte.

Avrebbe mai pensato di diventare un’artista del genere?

Quando ho iniziato a fare musica, non esisteva nemmeno la parola anisong. Mi piace semplicemente cantare. Anisong è un neologismo con il quale ci si riferisce alle canzoni giapponesi prodotte, in maniera mirata, per essere utilizzate come openings o colonne sonore degli anime, le serie animate giapponesi. 

In Italia è conosciuta e venerata per i brani contenuti nell’opera del maestro Hajime Isayama “Shingeki no Kyojin”. Come la fa sentire essere la cantante di uno degli anime più in voga del decennio?

Durante la registrazione, l’anime non era ancora famoso in Giappone, non mi aspettavo che sarebbe diventato così famoso in tutto il mondo, nessuno dei produttori immaginava questo grande successo. Sono rimasta molto sorpresa e sono contentissima del successo.

Quali differenze sostanziali nota tra la registrazione in studio e l’esibizione dal vivo?

La live performance condivide ovviamente la gioia e le emozioni con il pubblico e per questo mi piace di più, tant’è che anche nella registrazione in studio sto cercando di avvicinarmi ad una live performance.

Tra tutti i suoi brani, qual è stato il più bello e perché?

È una domanda difficilissima. Tutti i brani che ho scritto sono bellissimi e mi piacciono tantissimo, ma sicuramente Bauklotze è uno dei più belli.

Ci racconti la sua esperienza in Italia, questa è la prima volta al Comicon? 

Sono venuta qui per la prima volta nove anni fa e oggi sono molto contenta di essere tornata in Italia. Io canto in lingua giapponese in concerto e so che voi non sapete parlare giapponese. Tuttavia, ricevo opinioni eccezionali da voi è questo mi gratifica molto, perché ho capito che riesco a trasmettere emozioni: questa è la cosa più importante per un musicista.

Qual è il suo cibo italiano preferito?

La pasta al pomodoro e la pizza napoletana, assolutamente.

Le piacerebbe andare in altri paesi a cantare? Quali sono i suoi obiettivi?

13 anni fa sono andata a Firenze e ho visitato vari luoghi, e anche quest’anno andrò a cantare in tanti altri paesi. Incontrare tante persone in tanti paesi diversi mi piace e mi fa conoscere le altre culture. Facendo questa attività attraverso la musica, secondo me nasce la pace e per questo motivo canterò fino alla mia morte, cercando di lasciare la pace in tutto il mondo.

Come hai iniziato la collaborazione con Tetsuro Shimaguchi?

Tutto è iniziato a Firenze, dove c’era un festival di cinema giapponese e in quell’occasione Kamui ha fatto un’esibizione. Lui cercava qualcuno che sapesse cantare e mi è arrivata la proposta. In quell’occasione ci è venuto in mente di poter fare una collaborazione. Il tutto è successo a Palazzo Vecchio, a Firenze. Anche qui a Napoli ci piacerebbe farlo.

Come vede il popolo napoletano?

È molto passionale con me, sento tanta forza, al concerto dell’altro ieri ho ricevuto da voi la forza così da poter cantare bene. Potrei venire tutti gli anni qui al Comicon!

Qual è il suo personaggio preferito e il titano preferito di Attack On Titan?

Il gigante donna, Annie.

Qual è il suo artista di rifermento nella musica occidentale, che le piace particolarmente?

Ce ne sono molti, sicuramente Bach e Beethoven per la musica classica.

Artisti giapponesi preferiti?

Me ne piacciono molti, non so se conoscete I Crystal King, che hanno cantato per l’anime Hokuto no Ken, e mi piace anche la cantante Yoasobi. 

Foto e immagine di copertina: Lucrezia Stefania Scoppetta

A proposito di Lucrezia Stefania Scoppetta

Ciao! Sono Lucrezia, ho 21 anni. Frequento l’università “L’Orientale” di Napoli, dove studio lingua e letteratura inglese, giapponese, e portoghese.

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