Lunedì 20 gennaio si è tenuta presso il Teatro Mercadante – Stabile la serata finale del Premio Napoli 2024.
Ad inaugurare la serata condotta da Carmen Petillo è stato Maurizio De Giovanni, scrittore e presidente della Campania Legge – Fondazione Premio Napoli, impegnata dal 1954 nella diffusione della cultura sul territorio partenopeo. De Giovanni ha sottolineato l’importanza dei premi letterari, volti non tanto a decretare il libro migliore – vista la discrezionalità del concetto – ma a proporre testi che secondo la giuria vale la pena leggere. Con il Premio Napoli la fondazione elabora dunque delle proposte di lettura per gli appassionati.
Sfruttando la cornice del Teatro Mercadante, parti delle opere vincitrici sono state messe in scena con il sostegno della musica dal vivo, coinvolgendo Rosaria De Cicco, Nico Ciliberti, Alessio Sica, Marianita Carfora, Giacinto Piracci e Rocco Zaccagnino.
I vincitori del Premio Napoli 2024
A vincere quest’anno la categoria Narrativa e Saggistica sono stati Antonio Franchini e Sergio Luzzatto. Lo scrittore napoletano è stato premiato per Il fuoco che ti porti dentro (Marsilio Editori, 2024), che racconta la vita e la morte di Angela, incarnazione “di tutti gli orrori dell’Italia: il qualunquismo, il razzismo, il classismo, l’egoismo, l’opportunismo, il trasformismo, la mezza cultura peggiore dell’ignoranza, il rancore…”. Lo storico genovese ha invece vinto con Dolore e furore. Una storia delle Brigate rosse (Einaudi, 2023), che muove i passi dalla sua città natale, “dove tutto inizia e dove tutto finisce”. “La storia della lotta armata va compresa guardando, piú che al singolo, ai molti. E guardando indietro, all’Italia degli anni Sessanta, altrettanto che all’Italia degli anni Settanta. L’immigrazione, la famiglia, la scuola, la fabbrica, i «movimenti», la piazza, l’università, il carcere”, si legge nella sinossi del libro.
A vincere la sezione Poesia e Testi musicali sono stati Tommaso Ottonieri e Ida Travi. Il primo ha scritto Cinema di sortilegi (La vita felice, 2024), una raccolta di poesie che indaga “la relazione originaria tra corpo, terra, energie riposte (finanche alchemiche)”. Ida Travi è l’autrice dei Tolki (ilSaggiatore, 2024), un neologismo ottenuto per slittamento sonoro dal verbo inglese to talk. I Tolki sono dunque i parlanti, “sacri e miserabili, misteriosi e semplici, fantasmi provenienti dalla vita di ciascuno, una vita che teme di essere pronunciata. Usano un linguaggio povero, duro come una colpa, leggero come una liberazione”.
La novità del Premio Napoli 2024 è l’introduzione della categoria Graphic novel e fumetti, vinta da Deena Mohamed con Shubbek Lubbek. Ogni tuo desiderio (Coconino Press, 2023), ambientato in un mondo dove i desideri sono stati messi in commercio e possono dunque essere comprati e venduti. Un urban fantasy che intreccia cultura pop, empatia e critica sociale – palpabile ad esempio nel passaggio relativo alla pace e alla sopraggiunta limitazione quale desiderio, dal momento che “non garantiva la prosperità e molte nazioni iniziarono a ribellarsi”.
Le menzioni speciali
Per la categoria Narrativa e Saggistica si registra una menzione speciale per Adrián N. Bravi, autore di Adelaida (Nutrimenti, 2024), e per Alessandra Gissi e Paola Stelliferi che a quattro mani hanno scritto L’aborto. Una storia (Carocci editore, 2023). Il primo libro è il ritratto di Adelaida Gigli, “una delle figure femminili più sorprendenti dell’Argentina del secolo scorso. Pronta a nascondere armi e dissidenti nella sua casa, a ridere in faccia al potere, a ribellarsi alle convenzioni, a mostrarsi esuberante e dissacrante, Adelaida ha espresso sempre sé stessa fino in fondo e ha dovuto pagare sulla propria pelle l’orrore della censura, della dittatura e della perdita”. L’aborto. Una storia fornisce invece una lettura circa la strada percorsa in Italia per arrivare alla tutela del diritto all’interruzione volontaria di gravidanza. Un viaggio che intreccia storia, politica, sociologia e conserva ancora oggi la sua attualità. A distanza di cinquant’anni dall’entrata in vigore della legge n. 194 del 1978 il diritto all’aborto continua a incontrare ostacoli circa la sua piena tutela, tra presenza di associazioni pro-vita nei consultori e l’alto numero di obiettori di coscienza fra ginecologi, anestesisti e personale non medico.
Menzione d’onore nella sezione Poesia e testi musicali per Vasco Brondi, con Vista mare (Carosello Records, 2024), traccia presente nell’album Un segno di vita. L’ultima menzione d’onore è stata conquistata da Paolo Bacilieri, con Piero Manzoni. BACGLSP. Basta a ciascun giorno la sua pena (Coconino Press, 2023), una biografia a fumetti di Piero Manzoni, tra i maggiori artisti italiani del Dopoguerra.
L’intervista ad Adrián Bravi
Lei ha avuto il piacere di conoscere Adelaida Gigli. Quanto manca – e quanto avrebbe potuto dare – oggi una figura del genere, anticonformista, schierata, rivoluzionaria?
«Per me è stato un privilegio conoscere Adelaida. Lei ha dato tanto e avrebbe potuto ancora dare tanto. Quando era giovane è stata rappresentante, tra gli anni ’50 e ’70, di quella Argentina che si opponeva alle dittature. Adelaida Gigli è sempre stata in prima linea, ha fondato riviste, ha vissuto il dolore della perdita di due figli – desaparecidos. Il peso di questa tragedia è stato declinato durante l’esilio a Recanati, terra d’origine del padre, nell’arte, altra forma di resistenza. Si è dedicata alla ceramica, alla pittura, alla poesia durante l’esilio forzato – un allontanamento sia dai propri luoghi sia dai propri affetti».
Dove vede oggi l’eredità di Adelaida, la cui storia è al contempo quella di una e di tante donne in giro per il mondo?
«Una figura del genere è difficile da riscontrare, se non nelle tragedie recenti che stiamo vedendo. La rivedo in tutte le donne palestinesi, in Ucraina e in tanti altri posti. La storia è costellata di persone costrette a lasciare la propria terra, a muoversi altrove e vivere senza più radici. La storia si ripete di continuo, in luoghi diversi».
Fonte immagini: Campania Legge – Fondazione Premio Napoli