Villalobos, intervista allo scrittore messicano vincitore del premio Herralde | Flip

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Dall’1 al 3 settembre 2023 è tornato Flip: il Festival della Letteratura Indipendente di Pomigliano d’Arco con la sua terza edizione. Fra gli ospiti più attesi gli scrittori Juan Pablo Villalobos, Mircea Cărtărescu, Cynthia Rimsky e Gian Marco Griffi.

La terza edizione ha vantato circa 30 appuntamenti gratuiti; sostenuta dalla Regione Campania e patrocinata dal Comune di Pomigliano d’Arco, nonché diretta da Eduardo Savarese.

L’ultima sera d’autore si è conclusa alle 21.00, in occasione dell’uscita dell’ultimo libro per Cento Autori Edizioni Ti vendo un cane vincitore del premio Herralde di Juan Pablo Villalobos, un incontro moderato da Antonio Coda e tradotto da Alessia Cuofano. Abbiamo avuto l’onore di intervistarlo!

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Fonte: Sito ufficiale dell’autore

Intervista a Juan Pablo Villalobos

Quando la cultura può essere definita indipendente?

Volendo giocare col termine, non tanto indipendente piuttosto, quando è dipendente? Questo è uno dei temi del Flip, il Festival della Letteratura Indipendente di Pomigliano d’Arco.  Indipendenza del territorio, del mondo e della letteratura.

«La malattia è la metafora perfetta del tramontare, della decadenza, della finitezza di tutto ciò che è umano.»

Villalobos, come vincitore del premio Herralde, come ti senti?

Il Premio Herralde è un premio letterario che viene assegnato annualmente dall’editore Anagrama di Barcellona, Questa volta ho vinto con il mio romanzo inedito in lingua spagnola; ho vinto il premio e ne sono grato, continuerò a scrivere e a raccontare le mie storie.

Che tipologia di studi ti hanno portato a scrivere? 

Ho studiato marketing e letteratura spagnola. Ha lavorato nell’ambito delle ricerche di mercato e pubblicato diversi racconti di viaggio. Ho un passato come critico cinematografico e letterario. In passato mi sono occupato in particolar modo dell’influenza dell’avant-garde sull’opera di César Aira. Conducendo  studi sulla flessibilità delle condutture elettriche.

Come si chiama il tuo ultimo libro e di che parla? 

Dopo aver scritto: Il bambino che collezionava parole e Se vivessimo in un paese normale, ho scritto Ti vendo un cane. Su di me hanno scritto dei miei romanzi che sono eccentrici e giocano con il concetto di realismo magico, ma quel che tutti mi invidiano è il mio stile. 

Il libro parla di un 68enne, Teo che vende tacos ed è un pittore, ha un attaccamento alla Teoria Estetica di Adorno con cui cerca di risolvere ogni problema. Passa le sue giornate tra liti condominiali e libri, nel racconto, numerosi frammenti di passato e presente si intrecciano ripercorrendo l’arte e la politica del Messico degli ultimi ottant’anni, che sono scanditi, nella storia familiare del protagonista, secondo il susseguirsi dei cani adottati da sua madre. Nella sua Teoria estetica, Adorno afferma che «Anche del tragico l’arte d’avanguardia scrive la commedia». Questo romanzo ha l’intento di rivendicare i dimenticati, i maledetti, gli emarginati, gli scomparsi e i cani randagi come Teo.

Cosa pensi che ci sia in comune tra Napoli e il Messico?

Nei miei scritti parlo di criminalità, contesti violenti e narcotraffico, tutte tematiche che si incontrano a quella Napoli che vuoi o non vuoi esiste. Mi muovo nell’ambito della narcoletteratura, denominazione di un genere narrativo recentemente sviluppatosi nei Paesi latinoamericani che trae spunto dai contesti violenti e marginali del mondo del narcotraffico. 

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Fonte: Archivio personale

L’incontro con Juan Pablo Villalobos al Flip, il Festival della Letteratura Indipendente, è stato alle 21.00 nel Cortile del Palazzo del Municipio di Pomigliano, coordinato da Antonio Coda e con la traduzione di Alessia Cuofano. Ancora una volta i luoghi della città mappano  gli appuntamenti della comunità letteraria del Festival della Letteratura Indipendente della città campana. Gli incontri dedicati alla letteratura per l’infanzia e l’adolescenza sono tutti al Parco Pubblico Giovanni Paolo IIe nel Cortile del Palazzo del Municipio di Pomigliano

Fonte immagine in evidenza per l’articolo su Villalobos: Archivio personale

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