Una rocambolesca, coraggiosa 77esima Mostra del Cinema di Venezia che, nonostante il covid, ha aperto i suoi battenti, dando al cinema uno nuovo spiraglio di luce. Sì, proprio il cinema, che nei mesi scorsi ha subito un’emblematica battuta d’arresto dovuta prima all’emergenza sanitaria e poi alla chiusura estiva, è uno dei protagonisti del settembre 2020. Tratteggiando il profilo della kermesse , non si può non evitare la parola problematico , sopratutto per quanto riguarda la sfera dei premiati.
Il Leone d’oro è di Chloè Zhao , regista cinese di adozione statunitense, che con il lungometraggio Nomadland si è aggiudicato il premio più importante della manifestazione cinematografica, non pochi spunti per critiche e ammonizioni; prodotto dalla Disney, ma pieno di revisione, con una trama intimistica, ma resa solida dalla forte critica verso il capitalismo, Nomadland rivela essere la storia di nomadi americani di oggi, che rifiutano consenzientemente la collettività capitalistica che vive intorno a loro, dimorando in aree disabitare.Una fotografia malinconica, dovuta alle scene con luce rossa del tramonto, già visibile dal trailer che da subito rimanda alla complessità simbolica del film e che filtra attraverso parole, forme, colori, sfumature facciali, una condizione borderline per la mentalità dell’uomo del 2020 Certo, un’opera scritta, diretta e montata da un’unica figura, su adattamento del libro di Jessica Broder, è un’arma a doppio taglio: seguire da sola un libro, convertendolo in film, spesso ha evidenziato la frastagliata struttura del lungometraggio, in cui primeggiano natura e stato d’animo, ma le condizioni di oblio e di angoscia vissute restano abbozzate sulla scena.
77esima Mostra del Cinema, gli altri premi
La Coppa Volpi alla miglior interpretazione maschile è assegnata a Pierfrancesco Favino per il film PadreNostro , mentre la miglior interpretazione femminile spetta a Vanessa Kirby , per Pieces of women . Il Gran Premio della Giuria è assegnato ad un film che tocca il nichilismo e coraggiosamente porta alla riflessione: Nuevo Orden , lungometraggio dispotico di Michel Franco, il quale mostra una condizione di disagio del mondo che verrà o ricalcando i passi di ciò che è già stato . Al cinema russo, premio speciale della giuria per Cari Compagni! di Andrej Koncalovsky, sulla storia proletaria femminile, nell’era Krusciov. Leone d’Argento per la miglior regia al giapponese Kurosawa per Spy no tsuma , in cui riprende la storia militare giapponese con un rinvio al genere horror.
Un’edizione che durante i primi giorni, sembrava essere riuscita a portare nelle sale buoni prodotti cinematografici, ma a conti fatti ha lasciato solo una profonda distanza tra il pubblico e le scene; Nomadland è per molti critici un film medio, che strizza l’occhio al buonismo di voler raccontare i pregi di una vita nomade, piuttosto che comprendere le cause che spingono la protagonista ad una scelta così radicale. A fare le spese e uscire lesa dalla kermesse è l’Italia, con un Favino premiato per un personaggio secondario di un film non riuscito. Ad illuminare il Red Carpet, la madrina della Mostra del Cinema Anna Foglietta, che si fa portavoce di una ripresa, quella appunto del cinema e dei festival, divenendo simbolo per una nuova speranza dell’arte e della cultura; elegante, raffinata nelle parole e nei modi, è la scelta perfetta per una 77esima Mostra del Cinema complicata dal punto di vista strutturale ed emotivo.
Immagine copertina: ufficio stampa