La sessantaquattresima edizione dei David di Donatello 2019 ha segnato il trionfo del regista Matteo Garrone e del suo Dogman, premiato come miglior film dall’accademia dei David. Contando anche il riconoscimento come miglior film, la pellicola si è aggiudicata 9 premi su 16 candidature: miglior regia, miglior attore non protagonista per Edoardo Pesce, miglior sceneggiatura a Matteo Garrone, Massimo Gaudioso e Ugo Chiti, miglior autore della fotografia a Nicolaj Bruel, miglior scenografo a Dimitri Capuani, miglior truccatore a Dalia Colli e Lorenzo Tamburini, miglior montatore a Marco Spoletini e miglior suono.
Molte sono state le statuette vinte anche da Sulla mia pelle, secondo lungometraggio diretto da Alessandro Cremonini. La pellicola che narra la vicenda di Stefano Cucchi ha vinto i premi per il miglior regista esordiente, miglior produttore (Lucky Red), il David giovani e miglior attore protagonista ad Alessandro Borghi. Quest’ultimo ha ringraziato il regista e la famiglia di Cucchi e ha dichiarato che «Il premio va a Stefano Cucchi ed agli esseri umani che devono essere considerati tali a prescindere da tutti».
Loro, il dittico diretto da Paolo Sorrentino (non presente alla cerimonia), si aggiudica il premio per la miglior attrice protagonista ad Elena Sofia Ricci e per il miglior acconciatore ad Aldo Signoretti. La miglior attrice non protagonista è una visibilmente commessa Maria Gonfalone per Il vizio della speranza, la quale ha dichiarato che «Edoardo De Angelis ha raccontato la nostra terra, la Campania ed è a lei che dedico questo premio». Due premi per Chiamami con il tuo nome di Luca Guadagnino: miglior sceneggiatura non originale per il regista, James Ivory e miglior canzone originale (Mistery of love di Surfjan Stevens). Due premi anche per Capri-revolution di Mario Martone: miglior costumista ad Ursula Patzak e miglior musicista a Sascha Ring e Philpp Thimm.
Il David per i miglior effetti visibili va a Victor Perez per Il ragazzo invisibile – seconda generazione di Gabriele Salvatores. Nanni Moretti vince il David per il miglior documentario con Santiago, Italia, mentre per il miglior cortometraggio vince Alessandro de Gregorio con Frontiera. Il David per il miglior film straniero va a Roma di Alfonso Cuaròn il quale era presente alla cerimonia e ha ringraziato l’Accademia. Il David dello spettatore, introdotto da questa edizione, va al film A casa tutti bene di Gabriele Muccino. Fabrizio de André, principe libero , biopic di Luca Facchini sul cantautore genovese, non ha ricevuto invece nessun premio.
David di Donatello 2019, premio alla carriera a Tim Burton
La sessantaquattresima edizione dei David di Donatello è stata condotta anche quest’anno da Carlo Conti, una cerimonia molto austera e con pochi momenti memorabili. Questi ultimi sono riservati agli ospiti di eccezione, primo tra tutti Tim Burton. Il regista di Nightmare before Christmas ed Edward mani di forbice è stato premiato con il David alla carriera e, visibilmente emozionato, ha ringraziato il pubblico. «Non sono italiano ma è come se avessi una grande famiglia italiana», ha dichiarato in seguito Burton che ha ricevuto il premio da un Roberto Benigni entusiasta, che ha elogiato la sua opera.
L’altro grande nome premiato con un David speciale è quello di Uma Thurman, musa di Quentin Tarantino che ha ricordato la sua carriera, in particolare quando venne a Roma per recitare ne Il barone di Munchausen di Terry Gilliam. David speciale anche per Dario Argento, imprescindibile istituzione dell’horror all’italiana premiato da Stefania Rocca. Tuttavia il regista si è lasciato andare ad una velata polemica, dicendo «Questa è la prima volta in quarant’anni di cinema, grazie». Un altro David speciale è andato alla scenografa Francesca lo Schiavo, vincitrice di tre oscar per la scenografia (The Aviator, Sweeney Todd e Hugo Cabret).
La cerimonia è stata anche un’occasione per omaggiare i nomi del cinema italiano scomparsi quest’anno: il maestro Bernardo Bertolucci venuto a mancare ad inizio anno, Carlo Vanzina, Bruno Ganz e tanti altri. Carlo Conti ha poi voluto ricordare l’amico e collega Fabrizio Frizzi, ad un anno esatto dalla sua improvvisa scomparsa.
David di Donatello 2019, la cerimonia delle iniziative
I David di Donatello 2019 si riconfermano come un momento fondamentale per il cinema italiano, che quest’anno ha anche avuto modo di celebrare quello straniero con i premi andati a Tim Burton, Uma Thurman e Alfonso Cuaròn. Tuttavia, rispetto agli anni precedenti, si è tenuto accesso fin troppo il riflettore su iniziative per attrarre più spettatori in sala, come i Cinema Days o le sale aperte tutto l’anno estate compresa. Non si discute sulla bontà delle iniziative, ma la loro ridondante celebrazione sembra aver avuto come unico obiettivo quello di “demonizzare” i servizi di streaming on demand dei film (Netflix in primis, produttore tra l’altro di Sulla mia pelle), consci del fatto che le sale cinematografiche stiano vivendo un periodo di profonda crisi. Pomposa e futile vanagloria, dato che il giudizio ufficiale sui film premiati sarà sempre quello dello spettatore e poco importa il fatto che abbiano vinto dei premi o meno.
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Fonte immagine copertina: http://www.empireonline.it/2019/03/26/david-di-donatello-2019-i-nostri-pronostici/