Dietro le quinte: segreti e curiosità di 6 grandi film d’autore

dietro le quinte

In questo articolo scopriremo aneddoti e curiosità di 6 grandi film d’autore, dando uno sguardo a ciò che è accaduto dietro le quinte!

  • Quarto potere

Partiamo subito con il film che ha cambiato per sempre la storia del cinema: Quarto potere di Orson Welles del 1941. Welles, con il suo film d’esordio, ha rivoluzionato il modo di fare cinema utilizzando piani sequenza, profondità di campo ed espedienti narrativi mai visti prima sul grande schermo. Difatti tutto il film si basa sulla ricostruzione della vita di Charles Foster Kane, interpretato dallo stesso Orson Welles, attraverso l’utilizzo di flashback dei vari personaggi che hanno conosciuto Kane. Welles gira il film a soli 25 anni, ottenendo un contratto mai visto prima nella storia del cinema: la RKO Pictures (la casa di produzione del film) concede totale libertà artistica al regista statunitense. La pellicola subì un forte boicottaggio mediatico da parte dell’imprenditore ed editore William Randolph Hearst, il quale ne limitò la diffusione in quanto gran parte della vita, fatta di luci ed ombre, di Kane sembra richiamare in modo esplicito quella di Hearst. Una delle curiosità del “dietro le quinte” del film è che Welles, per enfatizzare l’imponenza di Kane, fece scavare delle buche sul set dove poi la macchina da presa sarebbe stata posta inquadrando il protagonista dal basso, risaltandone la grandezza. Così a soli 25 anni e alla sua opera prima, Welles gira il film che porrà le basi del cinema moderno.

  • Psycho

Psycho è forse il film più famoso di Alfred Hitchcock, con un incasso di circa 50 milioni di dollari a fronte di un budget di 800.000. In Psycho è presente una delle scene più celebri della storia del cinema: l’omicidio nella doccia, che venne girato in 7 giorni e con 72 posizioni della macchina da presa diverse, nonostante la scena duri solo 45 secondi. Per limitare i costi ed evitare di incappare nella censura, Hitchcock girò il film in bianco e nero. Psycho è tratto dall’omonimo romanzo del 1959, di cui Hitchcock acquistò i diritti per soli 9.500 dollari; inoltre, il regista britannico ordinò l’acquisto di tutte le copie in circolazione del libro al fine di evitare eventuali spoiler di quello che sarebbe stato uno dei colpi di scena più famosi della storia del cinema.

  • Eraserhead

Parliamo di un’altra opera prima: Eraserhead del 1977 diretto da David Lynch. Con Eraserhead già troviamo molti di quegli elementi che oggi definiremo lynchiani, atmosfere cupe e perturbanti, personaggi grotteschi e narrazione non lineare con episodi onirici e surreali. Eraserhead è un viaggio attraverso la paura di diventare genitori, paura che culmina nel feto deforme che con un incessante pianto accompagna tutto il film. L’iconico feto mostruoso resta ancora oggi un mistero poiché nessuno sa cosa sia realmente, in quanto il regista faceva coprire gli occhi a tutte le persone presenti dietro le quinte durante le scene con il feto che, alla fine delle riprese del film, è stato sepolto dallo stesso Lynch in una località sconosciuta. La produzione del film fu tutt’altro che semplice, Lynch partì con un budget di soli 10.000 dollari che ben prestò terminò, facendo si che la realizzazione del film slittasse di anni. Difatti, come confessato dallo stesso Lynch, alcune scene del film venivano girate a distanza di anni e lo stesso regista, a causa di una difficile condizione economica, dormì per un periodo sul set del film. La pellicola, inizialmente proiettata nei cinema di mezzanotte, divenne dopo poche settimane un vero e proprio cult, dando il via al successo di David Lynch.

  • Arancia meccanica

Scopriamo alcune curiosità del “dietro le quinte” di uno dei più grandi cult della storia del cinema: Arancia meccanica, film del 1971 girato da Stanley Kubrick. Tratto dall’omonimo libro di Anthony Burgess, Arancia Meccanica narra le vicende di Alex e dei suoi drughi, riflettendo su temi quali violenza e libero arbitrio. Kubrick mette in scena quello che, ad uno sguardo superficiale, può sembrare solo un film intriso di ultraviolenza mentre in realtà quello che il regista riesce a fare, come in molti suoi film, è una vera e propria riflessione filosofica e psicologica. La cura Ludovico alla quale viene sottoposto il nostro protagonista Alex, è una cura che causa delle forti nausee ogni qualvolta si presentino pulsioni sessuali ed istinti violenti. Difatti, in quella che rappresenta la scena più iconica di tutto il film, vediamo Malcom McDowell, l’attore che interpreta Alex DeLarge, legato ad una poltroncina di un cinema con gli occhi tenuti aperti da delle pinze sulle palpebre, costretto a vedere immagini di “ultraviolenza” mentre dei farmaci gli causano delle forti nausee, il tutto con in sottofondo la tanto amata da Alex Nona Sinfonia di Beethoven. A causa di questa scena, Malcom McDowell riportò l’abrasione delle cornee e quello che vediamo affianco a lui mettergli del collirio negli occhi durante tutta la sequenza è un vero e proprio medico, a testimonianza di quanto fosse pericolosa e reale la scena voluta da Kubrick.

  • Apocalypse now

Un film sulla guerra in Vietnam dove le scene di guerra vera e propria lasciano spazio ad un dramma psicologico che mette sotto i riflettori la follia umana che può causare una guerra. Questo è Apocalypse now, girato da Francis Ford Coppola nel 1979, liberamente ispirato dal romanzo “Cuore di tenebra” di Joseph Conrad. Il film, ambientato durante la guerra del Vietnam, è girato per gran parte sul fiume Pagsanjan, nelle Filippine e la sua produzione fu una vera e propria epopea. Infatti, le prime “difficoltà” iniziarono quando nel 1976, durante le riprese, un tifone distrusse tutti i set allestiti costringendo la troupe a ripartire da zero. In seguito, l’attore protagonista, Martin Sheen, fu colpito da un infarto che lo tenne per un periodo lontano dal set costringendo Coppola ad usare una controfigura. Col passare dei mesi il morale di tutta la troupe iniziò ad abbassarsi, nessuno sopportava più le difficoltà che comportava il dover girare nella giungla filippina, i soldi del budget iniziavano a scarseggiare e Coppola cadde in depressione, rischiò la separazione dalla moglie, perse trenta chili e tentò il suicidio. Nonostante le tantissime difficoltà dietro le quinte, il film venne portato a termine e si rivelò un grandissimo successo divenendo uno dei film più importanti della storia del cinema. Inoltre, la travagliata produzione della pellicola è documentata in un docu-film chiamato Viaggio all’inferno, che si compone di riprese ed interviste dietro le quinte fatte dalla moglie di Coppola, Eleaonor.

  • The Shining

Concludiamo con un altro grande capolavoro di Stanley Kubrick, The Shining del 1980. Dopo che Barry Lindon non riscosse il successo sperato, Kubrick decise che il suo prossimo film avrebbe dovuto essere necessariamente un successo sia tra la critica che al botteghino, così scelse di girare un horror. Come raccontato dalla sua segretaria, Kubrick si rinchiuse nel suo ufficio intento a leggere qualsiasi libro horror si ritrovasse sotto mano e, dopo mesi di ricerca, trovò Shining, il romanzo horror di Stephen King. Il regista apportò sostanziali modifiche rispetto al romanzo di King, a tal punto che lo scrittore arrivò a disprezzare profondamente il film di Kubrick. Dietro le quinte il clima non era dei migliori, l’ossessiva ricerca di Kubrick nel provare finché il ciak non fosse perfetto portò allo stremo gli attori e una semplice scena poteva richiedere settimane di prove. Chi subì maggiormente lo stress fu Shelley Duvall (l’attrice che interpreta Wendy), la quale non andava particolarmente d’accordo con il regista e a causa degli elevati sforzi psicofisici finì per ammalarsi ed iniziò a perdere i capelli.

Fonte immagine copertina: pixabay

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