L’adattamento di The Last of Us da videogioco a serie tv ha causato scalpore dal momento in cui è stato annunciato. Sorvolando le critiche superficiali rivolte al casting, la prima stagione prodotta da HBO è stata apprezzata quasi unanimemente, ma il secondo gioco della Naughty Dog, la cui trama è molto più lunga e ingegnosa, ha richiesto un approccio diverso e svariate modifiche. Analizziamo le principali differenze narrative in The Last of Us 2, dalle più discusse alle più acclamate (attenzione agli spoiler!)
Le più controverse differenze in The Last of Us 2
Morte di Joel
La morte di un protagonista è uno dei modi più rischiosi di inaugurare un sequel. Il videogioco del 2020 fa leva sull’elemento shock: una donna misteriosa tortura a morte Joel senza troppe spiegazioni. Al contrario, la serie tv adopera un build up angosciante, dall’esplicitazione di motivazioni e intenzioni di Abby, passando per l’attacco dell’orda di infetti su Jackson, fino all’impotenza di Dina negli ultimi momenti di vita di Joel. A prescindere dal fatto che lo spettatore conosca o meno la sorte del personaggio, il programma di HBO porta a essere sopraffatti dalle emozioni, curando allo stesso tempo dinamiche cruciali: è possibile simpatizzare prima con l’antagonista, risparmiando all’interprete Kaitlyn Dever l’odio che Abby ha ricevuto all’uscita del videogame; vengono rafforzate la leadership di Tommy e il coinvolgimento di Dina nella storia, giustificando anche la loro ricerca di vendetta. Inoltre, la sostituzione di Tommy con Dina permette di risolvere una delle principali critiche avanzate alla morte di Joel nel gioco: diffidenti com’erano degli altri superstiti dell’apocalisse, i fratelli Miller non avrebbero mai rivelato i loro veri nomi a un gruppo di sconosciuti, ma nella serie è Dina a chiamare il nome di Joel ad alta voce, portando Abby alla realizzazione di trovarsi davanti all’assassino del padre.
Immunità di Ellie
Uno dei fattori che distingue The Last of Us dalle solite storie sull’apocalisse zombie è la presenza di una persona immune. Solo pochi personaggi sono a conoscenza dell’immunità di Ellie e tra questi c’è Dina, ma il modo in cui viene rivelato differisce tra gioco e serie. Nel videogame, Ellie confessa di essere immune dopo un momento di intimità con la ragazza, ma Dina non le crede. Solo quando la maschera anti-spore di Ellie si danneggia e Dina è pronta a cedere la sua senza esitazione, la protagonista le dimostra di essere perfettamente capace di respirare senza infettarsi. Nella serie tv, la rivelazione è altrettanto drammatica e romantica, ma i ruoli vengono invertiti: Ellie si fa mordere il braccio da un infetto per proteggere Dina, che era rimasta bloccata in una porta girevole. Con il cuore a pezzi, la ragazza le punta una pistola contro per ucciderla prima che possa trasformarsi, per cui Ellie è costretta a confessarle la verità e dimostra di essere immune svegliandosi nello stesso identico stato.
Le differenze in The Last of Us 2 più apprezzate
Guerra tra WLF e Serafiti
L’ambientazione centrale di Seattle per la maggior parte della durata della storia è caratterizzata dallo scontro tra due fazioni nemiche, il Washington Liberation Front e i Serafiti. In The Last of Us Part II, si scopre tutto in maniera lenta e frammentata: durante il gameplay con Ellie, le informazioni vengono reperite principalmente tramite i documenti leggibili nei momenti di esplorazione, mentre le dinamiche interne ed esterne vengono chiarite più esplicitamente nel gameplay con Abby. Nel corso degli episodi della seconda stagione, sono presenti delle scene, alcune fedelmente riprodotte dal videogame e altre completamente inedite, che introducono meglio i due gruppi rivali. Tra le sequenze più interessanti c’è sicuramente l’enfasi sul personaggio di Isaac, il leader del WLF.
Spore del Cordyceps
L’infezione da Cordyceps nell’universo di The Last of Us è caratterizzata dal possibile contagio per via aerea, attraverso le spore dei luoghi chiusi e bui, soprattutto sottoterra. Mentre le spore sono presenti in entrambi i videogiochi, la prima stagione della serie le omette per ragioni logistiche, ovvero la difficoltà di girare tante scene in cui il volto degli attori è completamente coperto da una maschera. La scelta è stata accolta negativamente dalla maggior parte del pubblico, ma i produttori sono riusciti a reintrodurre creativamente le spore nel quinto episodio della seconda stagione. Nella messa in sicurezza dell’ospedale di Lakehill di Seattle, il WLF invia delle squadre in esplorazione nei piani sotterranei, dove era stato messo in quarantena il paziente zero all’inizio dell’epidemia nel 2003. Dietro suggerimento del leader del team Leon Park, il WLF sigilla gli accessi ai piani inferiori, dove il fungo proliferato per decenni è in grado di infettare chiunque respiri l’aria, portando le vittime a tossire fino al decesso. A fine episodio, quando Ellie insegue Nora per l’ospedale, vede le pareti ricoperte dal fungo che ha inglobato alcuni giovani Lupi, Leon incluso, i cui cadaveri emettono spore.
Fonte immagini: IMDb