Disorders, intervista a Giovanni Margotto | NIC

Disorders

Disorders è il recentissimo cortometraggio diretto da Giovanni Margotto, sceneggiatore e regista, in proiezione il 20 settembre al cinema Partenio di Avellino, nell’ambito della rassegna cinematografica NiC – storie indipendenti

La rassegna, suddivisa in tre categorie (NiC – Napoli in Cinema, al cinema Vittoria di Napoli nei giorni 25 settembre, 23 ottobre, 6 novembre, 18 dicembre; NiC – Storie indipendenti, al cinema San Marco di Benevento nei giorni 27 settembre, 27 ottobre, 27 novembre, 27 dicembre; NiC – Corti indipendenti, nei giorni 20 settembre, 20 ottobre, 20 novembre, 18 dicembre, al cinema Partenio di Avellino), vuol offrire uno spazio culturale che sia momento di condivisione e abbraccio di arti: contestualmente alle proiezioni cinematografiche, infatti, saranno allestite mostre pittoriche e fotografiche e organizzate esibizioni musicali e letture poetiche. 

Le proiezioni, inoltre, saranno accompagnate da uno spazio di dibattito e riflessione con i registi; il 20 settembre, dunque, gli spettatori potranno avere la possibilità di dialogare anche con Giovanni Margotto del suo Disorders (incentrato sul tema del disturbo ossessivo-compulsivo e del conseguente concetto della gabbia mentale).

In occasione della prossima uscita del suo cortometraggio, abbiamo intervistato lo sceneggiatore e regista Giovanni Margotto

Disorders: intervista a Giovanni Margotto

Salve, Giovanni! Cosa puoi raccontare della tua formazione e dei tuoi lavori cinematografici ai lettori di “Eroica Fenice”? 

Coltivo la passione per il cinema da quando avevo 16 anni. Terminata la scuola superiore ho iniziato a fare esperienze nel settore, come comparsa per una serie TV e volontariato in qualche festival. Ho frequentato un’accademia a Verona, la StudioCinema International, in cui ho imparato principalmente a scrivere sceneggiature e a comprendere il linguaggio cinematografico. Successivamente ho lavorato come assistente al doppiaggio per Ahora! Film, una piccola casa di produzione del regista veronese Marco Pollini. Disorders è stato il mio esordio alla regia.

Il 20 settembre sarà presentato il tuo cortometraggio, Disorders: cosa ti ha spinto a lavorare ad un progetto cinematografico incentrato sul tema del disturbo ossessivo-compulsivo? 

L’idea è nata da un’esperienza personale: anche io sono una persona che cerca di mantenere tutto in ordine e ben sistemato nella vita quotidiana; ciò mi ha portato a riflettere su come il bisogno di controllo possa influenzare la nostra psiche e il nostro benessere emotivo. Volevo esplorare il confine sottile tra l’ordine come forma di sicurezza e l’ossessione che può diventare inconsciamente una gabbia mentale: così è nato questo cortometraggio. 

Disorders è un cortometraggio tutto rivolto agli opposti: salute e malattia, silenzio e rumore, colori e grigiore, presenza e assenza; in esso, inoltre, si palesa un’occorrenza ricorrente: il ticchettio dell’orologio alla parete di casa del protagonista che non smette di scandire tutta l’azione. Cosa vuole suscitare la tua regia negli spettatori? 

C’è sempre tensione all’interno del cortometraggio. Ho cercato di far percepire il contrasto tra ordine e caos, controllo e perdita di esso. Il ticchettio dell’orologio che sentiamo dall’inizio fino alla fine, rappresenta il trascorrere inesorabile del tempo e l’angoscia che l’uomo deve gestire, come se fosse imprigionato in una routine che lo consuma. Ho giocato interamente sulla tecnica “show, don’t tell”: l’utilizzo degli elementi visivi e sonori opposti, come il bianco e nero e i colori, il silenzio e il rumore hanno permesso che si creasse un crescente disagio del protagonista, che lo spettatore si sentisse intrappolato nella stessa spirale ossessiva, in cui ogni piccolo dettaglio diventa insopportabile.

L’interiorità e l’esterno che incessante batte alle porte della mente del protagonista sembrano seguire alternanze ritmiche e risolversi nei dittici reale-immaginario e perfezione (apparente) e disordine: che risposte – o che domande – vuol mettere in scena Disorders

Disorders è scaturigine di varie domande nella mente dello spettatore: quello che ha vissuto il protagonista è successo veramente? Chi è la donna? Era solo un brutto sogno? L’uomo vive in una realtà fin troppo ordinata, ma è proprio questa ossessione che crea il disordine interiore. Attraverso il dittico reale-immaginario, il corto invita lo spettatore a riflettere su quanto sia straordinaria e complessa la mente umana e cosa è in grado talvolta di proiettare e/o farci pensare.

Quali sono i tuoi prossimi progetti? Cosa puoi anticipare ai nostri lettori? 

Ho cominciato a scrivere un soggetto per un nuovo cortometraggio. Sto sempre tentando di fare esperienze nel settore e conoscere nuove persone che coltivano la mia stessa passione. So che la strada è lunga e piena di ostacoli, ma con impegno, dedizione e perseveranza so che diventerò quello che vorrei essere ora, ovvero un cineasta capace di raccontare delle storie ad una società che possa trovare nei miei film un riscatto emotivo e una redenzione personale. 

Ringraziando Giovanni Margotto, ricordiamo che sarà possibile seguire gli aggiornamenti sulla rassegna NiC consultando i seguenti collegamenti ipertestuali:

https://www.instagram.com/nic_distribuzione/?img_index=1

Fonte immagine in evidenza: Giovanni Margotto

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A proposito di Roberta Attanasio

Redattrice. Docente di Lettere e Latino. Educatrice professionale socio-pedagogica. Scrittrice. Giornalista pubblicista. Contatti: [email protected] [email protected]

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