Don’t Look Up, la recensione del film di Adam McKay

Don't Look Up

Don’t Look Up, la recensione della commedia nera di Adam McKay candidata agli Oscar 2022 come miglior film.

Don’t Look Up è una commedia nera diretta e scritta da Adam McKay (regista dei film I poliziotti di riserva, La grande scommessa e Vice-L’uomo nell’ombra) con protagonisti Leonardo DiCaprio, Jennifer Lawrence, Rob Morgan, Meryl Streep, Jonah Hill, Ariana Grande, Ron Perlman, Mark Rylance, Cate Blanchett, Tyler Perry, Scott Mescudi,  Timothée Chalamet e Himesh Patel. 

I protagonisti del film sono il professore di astronomia Randall Mindy e la sua dottoranda Kate Dibiasky, che scoprono l’esistenza di un gigantesco asteroide in rotta di collisione con la Terra. I due scienziati decidono di rivelare la triste scoperta affinché l’umanità possa salvarsi trovando una soluzione per deviare l’impatto. Prima chiedono di essere ricevuti dal presidente degli USA; in seguito al fallito incontro con i vertici della Casa Bianca, il professor Mindy e Kate decidono di rivolgersi alla stampa. Così tra politici interessati al proprio tornaconto, coppie di cantanti in procinto di separarsi, miliardari megalomani e una conduttrice televisiva interessata solo agli ascolti, i due protagonisti faranno di tutto pur di convincere tutti dell’esistenza e dell’arrivo dell’asteroide. 

Don’t Look Up: la scienza, il denaro, la società odierna e le “priorità”

Il regista torna sul genere della commedia nera affrontato con uno dei grandi problemi della società di oggi: le priorità. In questa assurda (e realistica vicenda), il professor Mindy e Kate Dibiansky cercano di convincere più persone possibili a credere all’imminente impatto di un meteorite verso la Terra. La terribile notizia non riscontra l’interesse del presidente Janie Orlean interessata alla campagna elettorale assieme al figlio Jason. Stessa cosa per la conduttrice televisiva Brie Evantee, la quale instaura una relazione extra-coniugale con il professor Mindy battezzandolo “A.I.LF.” (Astronomer I would like to Fuck, modellato sulla parola Milf) per la sua bellezza. Anche le reazioni dei cittadini sono diverse; prima si mostrano  interessati solo alla fine della relazione tra la cantante Riley Bina con Dj Chello, in seguito molti mettono in dubbio l’esistenza dell’asteroide parlando di complotti orchestrati dal governo. Un film che può affrontare diversi argomenti attuali come il surriscaldamento globale (la lettura del film preferita da DiCaprio, rivelato in un video pubblicato sul suo profilo Instagram) oppure la pandemia di Covid-19 e il negazionismo sull’esistenza del virus.

Leonardo DiCaprio, Jennifer Lawrence, Timothée Chalamet e Cate Blanchet si dimostrano attori versatili nei propri ruoli mentre Meryl Streep, Mark Rylance e Ron Perlman riescono a momenti a rubare la scena. Il personaggio del presidente Orlean (interpretato dalla Streep) è una donna interessata solo a mantenere la sua posizione politica, ad assicurarsi i propri elettori (nonostante uno scandalo di natura sessuale) e ad affidare “un grande ruolo agli Stati Uniti” nel combattere l’arrivo del meteorite. Invece, Rylance  ci regala un ritratto caricaturale dello scienziato-imprenditore del XXI secolo; lo spettatore potrebbe riconoscere in una sola persona Mark Zuckenberg, Elon Musk, Steve Jobs e Jeff Bezos mentre Perlman interpreta un rozzo colonello dell’esercito che si raputa “americano fino al midollo”. Ariana Grande è tra le sorprese del film e anche l’autrice della canzone Just Look Up cantata a metà del film durante un concerto allestito dai due astronomi.

L’umorismo amaro del film di McKay

Irriverente, politicamente scorretto, satirico e dark, questo è l’umorismo di Don’t Look Up. Umorismo, non comicità; perché la pellicola è un’amara riflessione del reale e di ciò che viviamo quotidianamente. Un monito all’umanità e alle sue scelte, alla ricerca delle vere priorità contro le sciocchezze di ogni giorni tra il gossip e i social network. La critica ai grandi “scienziati-magnati” che piegano il sapere scientifico alla necessità di generare profitti per le loro aziende e alla politica interessata solo ai consensi dell’elettorato. Infine, il tema dell’affettività umana; nel momento in cui tutto sta per finire si preferisce stare assieme per l’ultima volta.

Perchè vedere (assolutamente) Don’t Look Up

Un film che ha diviso la critica statunitense così come il pubblico, tra estimatori e odiatori. Il film è tra le pellicole più viste su Netflix nel 2021 nonché candidato al premio Oscar nelle categorie miglior film, miglior sceneggiatura originale, miglior montaggio e miglior colonna sonora.  Una delle migliori commedie nere in circolazione nonché il film che è riuscito nel miglior modo a rappresentare la società del XXI secolo. 

Fonte immagine di copertina: Netflix.com

Altri articoli da non perdere
Casa a prima vista: il programma tv che sta spopolando
Casa a prima vista: il programma tv che sta spopolando

Casa a prima vista è un programma televisivo italiano di genere reality trasmesso su Real Time dal 2023, basato sul Scopri di più

La serie TV Il Giardiniere: fiori e mistero | Recensione
serie tv Il Giardiniere

La serie TV Il Giardiniere- creata da Miguel Sáez Carral - è una miniserie originale targata Netflix, che si distingue Scopri di più

C-drama su Viki: i 4 migliori titoli da non perdere
C-drama su Viki: 4 da non perdere

Rakuten Viki è un servizio streaming di video on demand, punto di riferimento per gli amanti di c-drama, k-drama e Scopri di più

Le storie di Ladybug e Chat Noir: il film | Recensione
Le storie di Ladybug e Chat Noir

Le storie di Ladybug e Chat Noir: il film, uscito nel luglio 2023 sulla piattaforma Netflix, è la pellicola cinematografica Scopri di più

Film con Hilary Swank: 3 da non perdere assolutamente

Hilary Swank, nata a Lincoln il 30 Luglio 1974, è un'attrice e produttrice cinematografica statunitense. La sua carriera nasce nel Scopri di più

Michael Moore all’AstraDoc, ecco Fahrenheit 11/9
Michael Moore

AstraDoc prosegue con Fahrenheit 11/9 Un affresco ironico e provocatorio sull’America dei nostri giorni. Michael Moore, Palma d’Oro al Festival Scopri di più

A proposito di Salvatore Iaconis

Laureato in Filologia moderna presso l'Università Federico II di Napoli il 23 febbraio 2024 e iscritto all'Ordine dei giornalisti dal 25 gennaio 2021. Sono cresciuto con i programmi educativi di Piero e Alberto Angela, i quali mi hanno trasmesso l'amore per il sapere, e tra le mie passioni ci sono la letteratura, la storia, il cinema, la filosofia e il teatro assieme alle altre espressioni artistiche.

Vedi tutti gli articoli di Salvatore Iaconis

Commenta