El tango de Diez, recensione del corto di Tullio Imperatore

El tango de Diez

El Tango de Diez è il nuovo corto di Tullio Imperatore con le musiche di Alberto Pizzo, in uscita ad ottobre su Vimeo, che ha già fatto incetta di premi in tutto il mondo.

Diego Armando Maradona. Soltanto leggere questo nome riempie d’orgoglio il cuore di qualsiasi napoletano che ha vissuto le sue gesta e di coloro che continuano a celebrarne il mito, nonostante le ombre che ne hanno offuscato la carriera.

Perché quando si parla del “Pibe de oro”, non si parla soltanto di calcio: si parla del riscatto di un popolo bersagliato e oppresso da chi lo osserva dall’esterno, complice qualche notizia che occupa puntualmente la colonna della cronaca nera. Un popolo che vive spesso di contraddizioni, come contraddittorio era quel calciatore argentino divenuto fonte di ispirazione per chi non si arrende davanti alle difficoltà.

C’è proprio questo messaggio dietro la realizzazione di El Tango de Diez, cortometraggio diretto dal regista Tullio Imperatore (già vincitore di un premio per il corto Green Economy) con le musiche del maestro Alberto Pizzo, il quale può vantare una lunga carriera di concerti tenuti a Napoli, Berlino, New York, Tokyo e Istanbul.

Il corto è stato proiettato in anteprima il 14 settembre al Cinema Plaza e uscirà sulla piattaforma Vimeo ad ottobre.

El Tango de Diez: alla ricerca del proprio posto nel mondo, nel segno di Maradona

Nei suoi quattro minuti El Tango de Diez racconta la storia di un ragazzino che viene iniziato dal nonno al culto di Maradona. Il giovane protagonista, affascinato e ispirato dal suo mito, inizierà un percorso che lo condurrà a trovare la propria strada come musicista.

La regia di Tullio Imperatore e le musiche di Alberto Pizzo confezionano un corto dolce e malinconico, girato tra la città di Napoli e quelle giapponesi di Tokyo e Matsuyama. Tullio Imperatore ha voluto creare un ponte che collega il capoluogo campano con il Sol Levante, coniugando l’immagine da cartolina di un Napoli fatta di scugnizzi, tradizione e semplicità con i grandi grattacieli, le luci abbaglianti e la presunta compostezza di una delle città più importanti dell’oriente.

La musica, naturalmente, gioca un ruolo fondamentale e il maestro Alberto Pizzo conferisce un ritmo incalzante e coinvolgente alla storia con il suo pianoforte, il secondo protagonista del corto che porterà il nostro musicista a suonare nell’auditorium del museo nazionale della scienza di Miraikan ( Auditorium Iyo Yumemiraikan), come culmine della devozione verso i propri sogni che il mito di Maradona è riuscito ad accendere nello spirito.

Come si è già detto all’inizio e come è stato confermato anche dallo stesso Tullio Imperatore in un’intervista concessa a Donato Zoppo, El tango de Diez raccoglie l’eredità di quel “numero dieci” tanto amato dal popolo napoletano che lo ha trasformato in uno sprono a credere nella testardaggine dei propri desideri e combattere per loro. Un forte messaggio che, si spera, possa arrivare a chi ha perso da tempo la propria strada, in modo da poterla ritrovare.

«Un campione del calcio può ispirare un pianista, così come un pittore può ispirare un ballerino, e così via. La conoscenza e la curiosità “orizzontale”, a mio parere, portano all’evoluzione personale (…) scoprire chi sei è l’unica via per trovare la tua vera strada».

(Tullio Imperatore)

 

Immagine di copertina: ufficio stampa

A proposito di Ciro Gianluigi Barbato

Classe 1991, diploma di liceo classico, laurea triennale in lettere moderne e magistrale in filologia moderna. Ha scritto per "Il Ritaglio" e "La Cooltura" e da cinque anni scrive per "Eroica". Ama la letteratura, il cinema, l'arte, la musica, il teatro, i fumetti e le serie tv in ogni loro forma, accademica e nerd/pop. Si dice che preferisca dire ciò che pensa con la scrittura in luogo della voce, ma non si hanno prove a riguardo.

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