Claudia Cardinale è considerata una delle attrici più importanti del cinema italiano degli anni ’60. È stata una delle poche interpreti italiane ad acquisire una notorietà internazionale pari a quella di colleghe come Gina Lollobrigida e Sophia Loren. Esordisce sul grande schermo a metà degli anni ’50 e costruisce una carriera versatile, spaziando dalla commedia all’italiana al western e dal film drammatico a quello d’autore. Con oltre 150 film, molti dei quali sono pietre miliari, ha sempre mantenuto un’incredibile umiltà, dichiarando di non essersi mai considerata un’attrice, ma una donna con una sensibilità che le ha permesso di lavorare intensamente sui suoi personaggi.
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Il Gattopardo (1963): la consacrazione con Luchino Visconti
Il gattopardo è un film del 1963 diretto da Luchino Visconti, capolavoro che vinse la Palma d’Oro come miglior film al sedicesimo Festival di Cannes, come attestato dall’archivio ufficiale del festival. Nel film, Claudia Cardinale interpreta la bellissima Angelica Sedara, figlia di un uomo ricco ma di umili origini, la cui bellezza e vitalità catturano l’interesse di Tancredi Falconeri (un affascinante Alain Delon). Il ruolo di Angelica ha contribuito in modo determinante al successo dell’opera, confermando il talento di un’attrice già al culmine della sua carriera. La scena del ballo tra Angelica e il principe Don Fabrizio Salina, interpretato da Burt Lancaster, è entrata nella storia del cinema italiano e mondiale.
8½ (1963): la musa di Fellini e la conquista della propria voce
Nello stesso anno, Claudia Cardinale è protagonista di un altro capolavoro: 8½, co-ideato e diretto da Federico Fellini. Il film vinse l’Oscar al miglior film in lingua straniera e ai migliori costumi nel 1964, come documentato dal database degli Academy Awards. La trama segue Guido Anselmi (Marcello Mastroianni), un regista in piena crisi creativa. La Cardinale incarna la donna ideale, una figura salvifica che rappresenta la purezza e l’ispirazione. Questo film è uno spartiacque per la sua carriera, poiché è il primo in cui recita con la sua vera voce. Fino a quel momento, infatti, l’attrice era sempre stata doppiata a causa del suo accento francese e di un timbro vocale roco, considerato non conforme agli standard dell’epoca. Fu un desiderio di Fellini valorizzare quella voce “graffiante”, intuendo che proprio quell’unicità avrebbe contribuito a renderla una diva senza tempo.
Tre ruoli iconici di Claudia Cardinale | ||
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Film e regista | Personaggio interpretato | Contributo alla sua carriera |
Il Gattopardo (Luchino Visconti) | Angelica Sedara | La consacra come icona di bellezza e talento nel cinema d’autore internazionale |
8½ (Federico Fellini) | La donna ideale / musa | Segna la sua “emancipazione vocale” e la trasforma in musa del cinema moderno |
C’era una volta il West (Sergio Leone) | Jill McBain | Ribalta lo stereotipo femminile nel western, diventando un’eroina forte e indipendente |
C’era una volta il West (1968): l’eroina del cinema di Sergio Leone
Nel celebre western all’italiana C’era una volta il West, diretto da Sergio Leone nel 1968, Claudia Cardinale interpreta il personaggio di Jill McBain. Il ruolo che Leone le affida è quello di una donna che subisce una profonda trasformazione: da ex prostituta di New Orleans, si evolve in una pioniera e matriarca della nascente civiltà del West. Fino ad allora, nel genere western alla donna veniva spesso assegnato un ruolo marginale. Con il personaggio di Jill, invece, assistiamo a un netto cambiamento: è una figura forte, pragmatica e resiliente che diventa il perno narrativo dell’intera storia. La sua lotta per la terra e il futuro la rende un personaggio leggendario, simbolo del progresso e della fine di un’era.
Fonte immagine: Wikimedia Commons
Articolo aggiornato il: 24/09/2025