Gaspar Noé: 3 film per conoscere il regista

Gaspar Noé

Gaspar Noé di sicuro non è fra i registi popolarmente amati, il suo cinema è immersivo e abbraccia tutti i sensi dello spettatore con una certa violenza, affrontando temi trascendentali e non facili: nel complesso, è uno di quelle persone che “o lo si odia o lo si ama”. Come si può però odiare un’esperienza visiva e uditiva assolutamente coinvolgente e sgargiante? Probabilmente, il tratto disturbante è prorompente, ma in un senso introspettivo. Nei film di Gaspar Noé non vi è nulla di inventato o fantascientifico, tutto è verosimile, ma l’indagine sulla realtà percepita è così profonda da disturbare.

Noé gioca con i suoni, con le colonne sonore techno ed elettroniche, con le luci e i colori, tanto da rendere le sue opere delle sinestesie. Chi non ha ancora familiarità con questo mondo potrebbe temere di sentirsi sopraffatto, ma val la pena provare ad essere travolti dalle opere più importanti e significative di Gaspar Noé.

Irréversible (2002)

Crudo quanto concettuale, questo film di Gaspar Noé mostra, appunto, l’irreversibilità del tempo. Tant’è che il tempo è proprio rigirato e capovolto: i titoli di testa sono quelli di coda e il film inizia a tragedia già avvenuta. Un giovane col volto tumefatto è trasportato da un’ambulanza fuori un gay bar.

I personaggi principali sono Marcus (Vincent Cassel) e Alex (Monica Bellucci), ma la vera protagonista è la vendetta del personaggio sanguineo e furioso di Vincent Cassel. Ogni rumore (o per meglio dire infrasuono), contrasto visivo, espediente di regia è studiato per creare una sensazione di disagio e nausea nello spettatore. Lo stesso Gaspar Noè ha ammesso di aver consumato droghe durante le riprese per evitare la nausea delle scene rotanti.

Il culmine di questo film di Gaspar Noé è la sua scena più cruda: uno stupro straziante dalla durata di 9 minuti. Il regista non aveva idea, sul momento, di quanto la scena sarebbe durata: sono stati, infatti, Bellucci e Jo Prestia a dirigerla liberamente.

La pellicola è girata con una tecnica simile allo stop motion: Noé ha voluto dare l’impressione di un lunghissimo piano sequenza, utilizzando in realtà moltissimi take l’uno simile all’altro.

Love (2015)

Il tempo che si mescola, il sesso e le emozioni viscerali ritornano in Love.

«Per anni ho sognato di fare un film che riproducesse a pieno la passione di una giovane coppia innamorata e tutti i suoi eccessi fisici ed emotivi. Una sorta di amor fou, simile alla quintessenza di ciò che io e i miei amici abbiamo realmente vissuto.» – Gaspar Noé

Il sesso ha un ruolo cruciale, tanto che il film è stato accusato di aver portato la pornografia a Cannes. Ci sono scene integrali ed esplicite, ma visivamente sempre studiate, che però sono significative nel rappresentare l’effettiva influenza psicologica che l’amore ha su una coppia giovane.

La storia ha al centro il triangolo amoroso tra Murphy (il nome è già fatalista da sé), Omi ed Electra, e rimonta in flashback la loro storia quando tutto ormai è già disfatto.

L’amore in Love di Gaspar Noé è tutto ciò che si può pensare di sbagliato in un’irruenta passione giovanile.

Enter the void (2009)

Gaspar Noé raggiunge l’apice dell’esperienza sensoriale con Enter the void. In una Tokyo allucinante sotto effetto di acidi, la visceralità del film invade lo spettatore con mille colori e luci al neon.

Enter the Void è un’eperienza post-mortem mescolata ad un trip psichedelico, e al contempo una forte dimostrazione di amore fraterno. È la storia di Oscar, spacciatore e fruitore di droga, e sua sorella Linda, che vende il proprio corpo.

Ogni espediente utilizzato da Gaspar Noé è pensato per smuovere e forzare lo spettatore a percepire, seppure passivamente.

Dopo soli 20 minuti, siamo immersi in una coscienza che non è la nostra per fare esperienza di morte. In una ipnotica quanto brutale sequenza viviamo i pensieri e le sensazioni di Oscar, mentre viene ucciso da un colpo di pistola e muore, per poi successivamente fuoriuscire dal suo corpo. La sua anima si ritroverà a vagare fra il presente e il passato, e alla fine della pellicola si richiuderà il cerchio fra vita e morte.

Immagine di Copertina: da Wikipedia, Irrèversible

 

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