Genere della sitcom: perché è così popolare?

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La maggior parte delle serie tv che hanno fatto la storia della televisione appartengono al genere della sitcom. Scopriamo le sue caratteristiche e perché è divenuto così popolare.

La parola sitcom è la forma contratta di situation comedy, ovvero “commedia di situazione”. Si tratta di un genere di commedia caratterizzata dall’utilizzo di una singola ambientazione o poche ambientazioni alternative (per esempio una casa, un appartamento, un ufficio o un locale pubblico) caratterizzate da un’atmosfera ordinaria o familiare, in cui interagiscono un ristretto numero di personaggi. La sitcom nasce inizialmente come genere destinato alle trasmissioni radiofoniche. Sam and Henry, trasmessa dalla radio WGN di Chicago nel 1926, potrebbe essere considerata la prima sitcom della storia. Tale genere, esteso successivamente alle trasmissioni televisive e rappresentato principalmente nelle serie tv, è divenuto nel corso del tempo un vero e proprio colosso culturale. La prima sitcom televisiva fu Pinwright’s Progress, trasmessa nel 1946 in Inghilterra dalla BBC, che contava solo dieci episodi. Il termine sitcom fu, però, coniato solo nel 1951 e applicato per la prima volta alla trasmissione statunitense I Love Lucy, con Lucille Ball, trasmessa dalla CBS.

Da quando il format della sitcom è divenuto popolare negli Stati Uniti durante la metà del 20esimo secolo, varie reti hanno prodotto serie tv che sono divenute dei classici della storia della televisione, come Friends o How I Met Your Mother, creando un amplio pubblico di fedeli seguaci. L’ascesa dei servizi di streaming, che permettono di rivedere all’infinito serie tv già terminate, insieme alla longevità del genere stesso, hanno reso le sitcom una delle categorie più amate dagli spettatori.

Quali sono i fattori che hanno contribuito alla popolarità del genere della sitcom?

Spesso considerato il genere dei comfort show per eccellenza, il vero potere della sitcom non risiede nella qualità, bensì nella sua familiarità e fiducia. Al contrario dei drama o delle serie tv d’azione, le sitcom sono caratterizzate non solo da un movimento interno alla propria struttura, ma anche da un movimento esterno che si rivolge direttamente agli spettori, nel tentativo di creare un legame profondo con essi. Con un andamento lento, quasi impercettibile, invitano il pubblico ad entrare a far parte della loro comunità o della loro famiglia, rendendosi accessibili a chiunque. Non a caso, le sitcom sono ambientate in luoghi familiari, generalmente al chiuso, come case o locali pubblici, in cui si muovono dei cast fissi di attori, alcuni dei quali sono divenuti iconici nel corso degli anni.

I personaggi rappresentati, spesso comici, sono degli individui ordinari che si differenziano per le loro diverse personalità. Essi affrontano situazioni o problemi ordinari, talvolta con scene esilaranti, che facilitano l’identificazione da parte dello spettatore che giunge a considerarli parte integrante della propria vita.

Basate sulla rappresentazione dell’interazione emotiva e sociale tra i personaggi, le trame che appartengono al genere della sitcom sono spesso prevedibili, prive di grandi colpi di scena e ricche di cliché che non sconvolgono l’andamento della storia. Generalmente i conflitti che si creano di volta in volta in ogni episodio si concludono con un lieto fine, ristabilendo l’equilibrio iniziale. Tale prevedibilità offre allo spettatore l’illusione di avere il controllo su ciò che sta guardando, creando in esso un senso di assoluto comfort e la possibilità di prendere una pausa dallo stress e dai problemi della vita reale.

Fonte immagine: Freepik

A proposito di Lisa

Classe ’98. Laureata in Lingue, Letterature e Culture dell’Europa e delle Americhe presso l’Università degli Studi di Napoli “L'Orientale” e attualmente studentessa magistrale di Lingue Letterature Europee e Americane. Appassionata di: letteratura, arte, gastronomia e commedie romantiche anni '00.

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