Good Omens e l’amore: la gioia attraverso il caos

Good Omens: come scoprire la gioia attraverso il caos.

Disclaimer: il presente articolo circa la serie Good Omens contiene spoiler, per una recensione a prova di anticipazione visitare questo link.

Amazon Prime Video è una delle piattaforme di streaming più utilizzate al mondo, tra le serie che contano un seguito importante c’è la britannica Good Omens, tratta dal romanzo scritto da Neil Geiman e Terry Pritchett nel 1990.
Sui social Good Omens è conosciuta soprattutto per l’ironia che ne pervade gli episodi e per il celebre cast, i due protagonisti della serie infatti sono David Tennant (noto per il ruolo del dottore in Doctor Who) e Michael Sheen (l’ inquietante, ma brillante Aro in Twilight).

In un esplosivo mix di risate, emozioni e buona musica un angelo e un demone oltrepassano costantemente il significato di bene e male per salvare la terra, ma soprattutto Londra, dall’ Armageddon.
Quando l’Armageddon poi è causato dall’ Anticristo, un ragazzino di soli 11 anni, l’interesse mediatico è assicurato.

Good Omens ha la capacità di unire il sacro al profano, figure bibliche e Bentley in fiamme, salti temporali nel passato e le migliori hit dei Queen fanno da sottofondo alle vicende di Crowley e Aziraphale, conosciutisi durante la creazione del cosmo quando il primo era ancora un angelo.

Anche se la prima stagione di Good Omens è incentrata sulla figura del giovane anticristo Adam Young, gli spettatori ricevono tramite dei flashback molto accurati e mai banali tracce del passato che coinvolgono gli incontri tra Crowley e Aziraphale. 
La caduta di Crowley è un tema che desta in maniera immediata stupore, l’angelo Crowley non cadde per ribellione come accadde a Lucifero, ma semplicemente era solito fare troppe domande, soprattutto riguardanti i piani di Dio per la terra, una delle creazioni che Crowley ama di più.

Dal ruolo di angelo incaricato di portare la luce e la vita nel cosmo, a quello di demone-serpente che opera la tentazione di Eva nel giardino dell’ Eden la vera essenza di Crowley non cambia, sebbene durante le prime due stagioni egli ripeta di essere un demone e pertanto inaffidabile, egli continua ad aiutare Aziraphale in buona fede e a salvarlo dalle situazioni che potrebbero metterlo in pericolo. Dietro quegli occhiali da sole scuri ci sono sì occhi di serpente, ma anche le speranze di un angelo che è stato abbandonato troppo presto dal paradiso e che a modo suo fa del bene anche quando gli viene imposto di generare caos sulla terra.

L’amore per il mondo terreno lo unisce ad Aziraphale, un angelo estremamente sui generis, goffo e goloso Aziraphale usa la sua generosità e le sue abilità per alleviare anche i più piccoli problemi degli umani che visitano la sua libreria o il quartiere dove quest’ultima sorge.
Dall’organizzazione di balli in perfetto stile Jane Austen a gite culinarie per tutta la città, Aziraphale che nei flashback viene mostrato come colui che donò il fuoco della sua spada ad Adamo per proteggere Eva, compie una serie di scelte che lo portano spesso ad infrangere parzialmente il codice morale celestiale.
La sua stretta collaborazione con Crowley nei vari millenni compromette spesso la sua etica professionale ma ciononostante non sembra disposto a sacrificare un posto in paradiso nemmeno se a chiederglielo è colui che lo ama di più e che lo ha protetto dai nazisti e dal paradiso stesso.

TikTok e X sono le piattaforme social dove impazzano, sin dall’uscita della seconda stagione di Good Omens  il 28 luglio 2023, teorie sul perchè Aziraphale non abbia ricambiato in maniera positiva il bacio datogli da Crowley nell’episodio finale.
La questione dal punto di vista sia biblico che sentimentale è molto semplice: mentre da un lato vediamo personaggi innamorarsi e vivere felicemente le proprie unioni (come le mortali Nina e Maggie o la strega Anathema Device e il suo fidanzato- improvvisatosi cacciatore di streghe- Newton Pulsifier) Aziraphale non è umano e non pretende di esserlo.
Egli conosce le emozioni, ne vive in parte sia tramite le proprie esperienze sulla terra che quelle degli umani a cui presta aiuto, ma continua ad aspirare verso l’ altissimo. Se Crowley ritiene di non avere niente da perdere, dato che è stato già dannato a vivere sotto il comando di Satana e dei duchi che regnano l’inferno, Aziraphale continua a sperare che nonostante le sue rocambolesche marachelle il paradiso possa accoglierlo con benevolenza.

Ciò che rende speciale la serie Good Omens è che è riuscita a creare un universo in cui due forze opposte si mescolano fino  a vedere i confini di luce ed  ombre sfocarsi definitivamente.
La sceneggiatura è estremamente attuale, è molto interessante l’approccio che è stato dato  rispetto alla questione del genere rapportata a delle figure mitologiche, in particolar modo sia gli angeli che demoni vengono rappresentate come creature non binarie che quindi utilizzano pronomi neutri. Questo punto di vista cambia anche la rappresentazione dei demoni perché in un certo senso elimina quella connotazione di forte sessualità impetuosa che solitamente accompagna parte dei racconti che riguardano le figure oscure. Questa scelta potrebbe essere dovuta sia al fatto di voler alleggerire il carico sentimentale della serie per andare a concentrarsi di più sulle vicende in un certo senso comiche dei protagonisti ma potrebbe essere anche un nuovo modo di intendere i demoni come tentatori non per forza legati alla carne.  

Good Omens è la classica serie che viene iniziata per la trama sui generis ma che viene continuata per l’ottimo livello recitativo del cast. La seconda stagione è stata il banco di prova di David Tennat e Michael Sheen, i quali hanno hanno saputo trasmettere l’idea di due individui che pur avendo due modi diversi di vivere sulla terra si salvano a vicenda e con grande tenerezza a affrontano il mondo creando per sé stessi degli spazi in cui non conta a quale fazione loro appartengano, perché possono essere più versioni di se stessi come avviene nei flashback che mostrano episodi legati alla seconda guerra mondiale, la rivoluzione francese o addirittura all’antichità romana.  

Tutte le versioni di Crowley e Aziraphale mostrateci durante la seconda stagione servono a farci capire che nonostante queste due creature esistano da 6000 anni e siano state abituate a servire qualcuno in realtà non esiste niente di inevitabile, il piano di Dio che nessuno osa mettere in discussione non fa altro che bloccare il libero arbitrio in primis degli angeli che lo servono e in secundis degli umani che abitano alla terra. Il più potente messaggio d’amore che la serie lancia infatti è quello della libera scelta, dalla curiosità di Crowley che gli costa la caduta dal paradiso, alla peculiare liaison tra Belzebú e l’ arcangelo Gabriele sono tante le narrazioni lasciate in sospeso. Numerosi fan si interrogano proprio su come i due protagonisti vivranno la loro separazione nell’ eventuale terza stagione e soprattutto in molti si concentrano sulla scelta di Aziraphale: si pentirà di aver abbandonato la terra per tornare in paradiso?  Con la speranza che anche lui arrivi a comprendere come fatto già da Crowley, che tutti possono essere liberi, non resta che attendere conferme da Amazon per il rinnovo ad una terza ed ultima stagione.

Immagine in Evidenza: Amazon Prime Video

A proposito di Musco Francesca

Laureata in Mediazione Linguistica e Culturale, scrivo per dare sfogo alla mia loquacità e alle mie passioni. Quando non scrivo studio antropologia, guardo Drag Race e consumo mazzi di tarocchi.

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