Happy Together è tornato: il restauro al Cinema Troisi

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Il Cinema Troisi di Roma, da sempre conosciuto per le sue iniziative, nel mese di ottobre si è dedicato a diversi registi, tra cui Wong Kar-wai. Tutti i martedì alle ore 18:00, a partire dal 1° ottobre, ha portato in sala i suoi più grandi successi. Grazie alla Tucker Film, gli spettatori, soprattutto i più giovani, hanno potuto riscoprire la filmografia di uno degli artisti più particolari della nostra epoca. I film sono stati proiettati in versione restaurata, nel seguente ordine: As Tears Go By, Days of Being, Hong Kong Express, Angeli Perduti, e infine, Happy Together, riscuotendo un grande successo nella Capitale.

Wong Kar Wai: vita e opere

Wong Kar-wai è un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico hongkonghese. Si tratta di una figura anomala, stilisticamente isolata rispetto al cinema cinese contemporaneo, nonostante abbia ispirato numerosi cineasti asiatici. Wong Kar-wai divenne famoso in Europa negli anni ’90, soprattutto grazie al film Hong Kong Express, uscito nel 1994, che catturò l’attenzione internazionale anche grazie all’aiuto di Quentin Tarantino. Tuttavia, il suo successo europeo si consolidò con Happy Together nel 1997, che vinse il premio per la miglior regia al festival di Cannes.

Il cinema di Wong Kar-wai è noto per toccare temi come l’amore tossico o non corrisposto, la solitudine e la ricerca di connessioni umane. I suoi personaggi spesso vivono crisi emotive; sono anime perse alla ricerca di qualcosa, vivono relazioni conflittuali o cercano di distaccarsi da un passato travagliato e doloroso. Si tratta di personaggi vulnerabili che sembrano vivere in un costante stato di rassegnazione. Il regista mette in scena storie malinconiche, fatte di rapporti fugaci e controversi scanditi soltanto dal tempo. Per lo spettatore risulta impossibile non oscillare tra una risata, scatenata dall’improbabilità di alcune situazioni estremamente veritiere, e una forte sensazione di vuoto, malinconia e rimpianto.

Da un punto di vista stilistico, Wong Kar-wai si distingue per un’estetica vibrante in cui il colore regna sovrano. Tonalità sature e giochi di ombre conferiscono un’aura onirica alle riprese, mentre un largo utilizzo di luci al neon richiama un’atmosfera urbana, capace di far sentire lo spettatore perso e accolto al tempo stesso. Le riprese si distinguono per mezzo di movimenti fluidi e a mano libera della macchina da presa, ma anche per l’utilizzo del rallenty e dell’effetto step-printing. Si tratta di tecniche di ripresa anticonvenzionali, capaci di modificare il ritmo narrativo e di trasportare lo spettatore nella psicologia del personaggio. Svolgono un ruolo fondamentale all’interno della storia anche le colonne sonore.

Happy Together: trama e analisi

Happy Together narra le vite di Yiu-fai e Po-wing, due giovani che viaggiano da Hong Kong a Buenos Aires in cerca di una nuova vita, di un qualcosa di migliore. Tuttavia, quella che avrebbe dovuto essere una piacevole avventura si trasforma in una faticosa sopravvivenza in un paese straniero. Se nei film tradizionali l’amore permette di superare ogni difficoltà, qui è soltanto un fragile collante tra le vite dei protagonisti, che si trasforma in un rapporto tossico, fatto di brutali litigi, tradimenti e dolorose riconciliazioni.

Happy Together parla dell’importanza del ritrovarsi. I due protagonisti sono emotivamente persi e le differenze personali e culturali accentuano la loro sensazione di smarrimento. Entrambi provano nostalgia di casa, e si sentono inadeguati in una terra sconosciuta. Persino lo spettatore in questo contesto fatica a distinguere la differenza tra scelta e condanna. Un simbolo ricorrente nel film sono le cascate di Iguazù, una meta proibita, inarrivabile. Le sue violente acque formano una sorta di buco nero che compare spesso nella pellicola, richiamando il vuoto emotivo provato dai protagonisti. La colonna sonora, con il suo tango argentino, non è soltanto una scelta folkloristica, ma contribuisce a creare una dimensione onirica, che sembra non aver mai fine. Il film sembra inoltre suggerire che, in un viaggio, l’unica cosa che conti davvero sia il ritorno, verso un luogo, verso qualcuno, o forse, verso sé stessi.

La restaurazione: il processo dietro al ritorno di un’opera

Il restauro di Happy Together è stato frutto di un processo lungo e complesso che ha previsto una serie di interventi tecnici volti a preservare e migliorare la qualità del film. Più precisamente, è stata effettuata una digitalizzazione del negativo originale, che ha portato all’ottenimento di una versione restaurata in 4K, dove le immagini sono nitide, i colori più vividi ed è presente una maggiore profondità visiva. Anche le imperfezioni e i danni accumulati nel corso degli anni sono stati rimossi. Il risultato è quindi una versione del film fedele all’originale ma qualitativamente migliore.

Fonte dell’immagine: screen del trailer Youtube

 

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