Il Diavolo veste Prada 2: arriva la conferma

Il Diavolo veste Prada 2: arriva la conferma

Variety conferma che la Disney è in trattativa con la sceneggiatrice Aline Brosh McKenna per il secondo capitolo de Il Diavolo veste Prada.

Quando nel 2006 David Frankel (regista anche di Io e Marley e Collateral beauty) presentò il film Il Diavolo veste Prada, il titolo sembrava alludere alla solita commedia americana, una delle tante, in cui la protagonista cambia look e cambia vita e si lascia ipnotizzare dal patinato mondo dell’alta moda.

Ma il film, tratto dal romanzo di Lauren Weisberger del 2003, si è affermato subito come uno dei più iconici dell’ultimo ventennio, con un incasso che ha superato i 325 milioni di dollari.

Il Diavolo veste Prada: le ragioni del successo

Se la parabola ascendente di una giovane neolaureata che si trasferisce a New York per diventare giornalista e accetta ogni condizione pur di lavorare per una grande rivista era un usato sicuro, a trainare il successo della pellicola sono state indubbiamente le tre interpreti Meryl Streep, Anne Hathaway e Emily Blunt, nei panni rispettivamente di Miranda Priestly, spietata direttrice della rivista di moda Runway, e delle due assistenti Andrea Sachs ed Emily Charlton.

Per la sua tagliente e carismatica recitazione Meryl Streep ha ricevuto ogni nomination immaginabile: BAFTA, Screen Actors Guild Awards, Boston Society of Film Critics Awards, Chicago Film Critics, National Society of Film Critics Awards. Nominata anche all’Oscar come migliore attrice protagonista, ha vinto il Golden Globe come miglior attrice in un film commedia o musicale.

Anne Hathaway ed Emily Blunt, anche loro gratificate da una collezione di nomination e premi, sono diventate il simbolo dell’abnegazione che nel lavoro piano piano ripaga (atteggiamento che oggi, a ragione, incontrerebbe ben più di una critica).

Il cast sul palco degli SAG Awards

Lo scorso 24 febbraio la reunion del fantastico trio sul palco degli Screen Actors Guild Awards per premiare Jeremy Allen White come miglior attore in una serie commedia aveva fatto fantasticare su un probabile sequel in arrivo. La notizia è che chi mesi fa aveva categoricamente smentito queste voci dovrà ricredersi, perché Il Diavolo veste Prada 2 si farà!

Si sa, nulla a Hollywood accade per caso e dove c’è del fumo è quasi sempre probabile che ci sia anche un po’ di arrosto. e infatti la conferma arriva dal magazine Variety.

Il simpatico siparietto delle tre dive aveva infiammato i cuori dei fan, permettendo a tutti di immaginare come sarebbero, diciotto anni dopo, Miranda, Andrea e Emily. Una a destra in abito blu, l’altra a sinistra in rosso, le due assistenti di Miranda si erano confermate efficienti e attente alle esigenze della sempre più elegante Miranda, ma – a distanza di anni dall’inizio della gavetta – anche pronte a zittirla quando necessario.

Il Diavolo veste Prada 2: che cosa sappiamo?

Che non si tratti di un’anticipazione di quello che dobbiamo aspettarci dal secondo capitolo?

Fatto sta che la sceneggiatrice de Il Diavolo veste Prada, Aline Brosh McKenna, è in trattativa con la Disney per lo sviluppo del secondo capitolo e che molto probabilmente sarà confermata anche la produzione firmata dal premio Oscar Wendy Finerman.

Non è dato sapere, per il momento, chi del cast originale accetterà l’impegno. Si vocifera di alcune perplessità sollevate dalla Hathaway, ma è difficile immaginare un Diavolo veste Prada senza di lei.

Nessuna informazione anche sulle tempistiche.

Quanto alla trama, si chiacchiera di un duello tra Miranda Priestly, che rischia di naufragare nel mare sempre più tempestoso dell’editoria tradizionale, e Emily Charlton, che si troverebbe ora a capo di una casa di moda di lusso con un fatturato clamoroso. Chi può dirlo, magari vent’anni dopo sarà Emily a dare ordini a Miranda.

Non resta che aspettare.

 

Immagine in evidenza: Wikipedia

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A proposito di M. S.

Laureata in Filologia, letterature e storia dell’antichità, ho la testa piena di film anni ’90, di fotografie e di libri usati. Ho conseguito un Master in Giornalismo ed editoria. Insegno italiano, latino e greco, scrivo quando ne ho bisogno e intervisto persone. Vivere mille vite possibili attraverso gli altri è la cosa che mi riesce meglio, perché mi solleva dalla pesantezza delle scelte.

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