Il film Ma vie de Courgette | Recensione

Ma vie de Courgette | Recensione

Courgette, anche se in italiano significa “zucchina”, qui non è un ortaggio, ma è il soprannome del protagonista che domina il film Ma vie de Courgette (2016), pellicola animata e diretta dal regista svizzero Claude Barras. Elargitore di contenuti significativi, diventa promotore del linguaggio infantile e della storia di bambini perduti, raccontati tramite i rispettivi traumi.

Ma vie de Courgette: trama del film

Icare (Courgette) è un bambino di dieci anni, ritrovatosi scaraventato in una vita difficile da affrontare: con una madre alcolista e un padre mai conosciuto, il piccolo trascorre le giornate chiuso nella propria stanza a giocare con le molteplici lattine di birra consumate dalla madre, insieme al suo aquilone portafortuna, sul quale sono disegnati la figura di un supereroe (il padre) e una gallina. Quest’ultima è dovuta ad una motivazione confessata dallo stesso protagonista: «La mamma diceva sempre che papà correva dietro alle pollastre». Dunque preparatevi, poiché il film Ma vie de Courgette è un lungometraggio pronto a strappare le lacrime di ogni spettatore. Dopo la morte della madre, infatti, la nostra “zucchina” è trasportata, dal generoso poliziotto Raymond, in un istituto per bambini abbandonati, all’interno del quale farà la conoscenza di Simon, piccolo malandrino che darà filo da torcere al nostro protagonista. La sua personalità, però, viene smascherata dal momento in cui egli confessa le motivazioni della sua permanenza in orfanotrofio, diventando una grande spalla di conforto per Icare. Questo film, di conseguenza, si occupa di ciò che è considerato tema tabù: alcoolismo, prostituzione, molestie, abbandono genitoriale e tutte problematiche che causano ai piccoli traumi indesiderati.

Il film Ma Vie de Courgette solleva l’atmosfera con l’arrivo di Camille, testimone della morte materna per mano di suo padre, il quale decide di togliersi la vita. Icare prova subito una connessione speciale con la bambina; insieme condividono gli interrogativi su un destino scritto con dolore e sul desiderio di poter essere amati in un mondo così grande e mostruoso. I due sperimentano quelle che sono le prime illusioni del vero amore, dal puro imbarazzo alla mancanza di fiducia in se stessi e in ciò che si crede. Tale quiete è interrotta dall’irruzione della scortese zia di Camille, intenta a prenderla in custodia per poter riscuotere i soldi che spettano alle cure della bambina. I piccoli dell’orfanotrofio, in particolare Simon e Icare, aiuteranno Camille a scappare dalle grinfie della donna maligna e sperare in un futuro migliore. Ma questa storia cela una sorpresa: il poliziotto Raymond (rimasto in contatto con Icare mediante lettere e disegni) propone l’adozione alla piccola coppietta, donando loro la possibilità di ricominciare una nuova vita

Ma Vie de Courgette rappresenta un abbraccio caldo e confortevole, offrendo agli spettatori un grande senso di comprensione, ricordando a tutti noi l’importanza di dare il meglio per affrontare i problemi dell’esistenza. La vetrina potente dell’innocenza mostra l’efficacia del lavoro di squadra, del desiderio ardente di sentirsi amati ed amare senza ostacoli.

L’accoglienza che premia il celebre film 

Presentato al Festival di Cannes 2016, Ma vie de Courgette è stato poi candidato ai Premi Oscar 2017 come miglior film d’animazione, ed è stato distribuito nelle sale cinematografiche con la speranza di poter commuovere l’animo dei cinefili. Per giunta, sull’applicazione per recensioni cinematografiche Letterboxd, il film ha fatto breccia nel cuore di piccoli e grandi, totalizzando una media di 4,1 stelle su 5. Attraverso la sezione di commenti dell’app, le persone hanno espresso riflessioni importanti sul senso dell’amicizia e dell’amore, emozioni che tutti speriamo di provare almeno una volta nella vita.

Fonte immagine in evidenza: trailer ufficiale sul canale Youtube UniFrance

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