Jean Renoir e il suo Partie de campagne | Analisi

Jean Renoir e il suo film Partie de campagne

Jean Renoir è stato un regista e sceneggiatore francese, figlio del noto pittore Pierre-Auguste Renoir. Il suo lavoro come regista si è incentrato sul portare nei suoi film la corrente impressionista che lo stesso padre ha utilizzato all’interno dei suoi quadri.

Jean Renoir e il suo film Partie de campagne
Fonte: Wikipedia

Partie de campagne di Jean Renoir (1936)

Partie de campagne (una scampagnata) è considerato il capolavoro del regista ed è il cortometraggio che più di tutti si avvicina alla corrente impressionista; oltre ad essere un omaggio ai quadri en plain air, è anche una fedele rappresentazione del racconto Una scampagnata di De Maupassant. È dunque il perfetto punto di incontro tra il cinema e le altre arti. Girato nella tenuta dei Renoir, in cui il padre del regista aveva dipinto il quadro, rappresenta una visione a 360 gradi del mondo campestre.
La trama è tipica del genere drammatico: una famiglia borghese decide di lasciare Parigi per trascorrere una giornata in campagna. Durante la loro permanenza, la figlia Henriette, incontra un giovane canottiere di nome Henri e si innamorano. Nel frattempo anche la madre della giovane viene corteggiata da un altro canottiere, Rodolphe. Henri ed Henriette vengono, però, bruscamente separati in quanto la ragazza deve sposare un membro della classe borghese.

L’analisi del film

Nonostante la trama del film sembri piuttosto semplice, Jean Renoir riesce a toccare e analizzare diversi aspetti: il film si pone l’obiettivo di rappresentare il panico (dal greco pan: unione con il tutto, connessione con la natura) e da ciò si arriva alla connessione con il desiderio che ritroviamo nelle relazioni messe in scena.
Prendendo come esempio Henriette e la madre possiamo notare che c’è una profonda differenza nel modo che hanno di vivere le relazioni per via della connessione che hanno a loro volta con la natura. Henriette si lascia profondamente affascinare dalla dimensione dell’eros, il suo coinvolgimento con il desiderio e la natura viene raccontato in modo più serio e carico di pathos rispetto a quello della madre.
Notiamo, per tutta la durata del film, come Jean Renoir riesce a rievocare la natura addentrandovisi con la macchina da presa. Lo stile del regista è caratterizzato dalla profondità di campo e dai primi piani che riescono a cogliere l’intensità dei sentimenti. Così facendo si dà allo spettatore l’opportunità di scorgere il conflitto interiore dei protagonisti.
Una presenza importante che ha a che fare con il mondo naturale è quella dell’uccellino che, nel film, è la scusa per cui i due protagonisti si appartano e si abbandonano alla passione.
Altro elemento da sottolineare è la pioggia: efficace nella narrazione e nell’espressione dei sentimenti, simboleggia la fine repentina del rapporto dei due giovani. Diventa, inoltre, icona del distacco e dell’inafferrabilità di quel momento.
Il film è caratterizzato da un profondo senso antiborghese: per poterlo analizzare dobbiamo considerare il contesto storico che la Francia stava attraversando in quel particolare momento. Durante le riprese siamo a cavallo tra le due guerre mondiali, periodo in cui iniziano a crearsi delle alleanze di sinistra come quelle tra comunisti, socialisti e repubblicani. Sono proprio queste forze a produrre i sentimenti antiborghesi che caratterizzeranno il cinema e in particolare i lavori di Jean Renoir. Il film ci mostra, attraverso i suoi protagonisti, due stili di vita opposti: da un lato i borghesi sedentari, dall’altro i canottieri con uno stile di vita libero e a contatto con la natura.
La gita in campagna può essere vista, nel caso della madre, come sospensione delle regole morali della società borghese; mentre per Henriette assume la valenza di qualcosa di irripetibile avendo dovuto rinunciare alla gioventù per chiudersi nella mentalità e nell’ottica borghese. Quest’ultima, per motivi economici, deve sposare un uomo e quindi le convenzioni sociali la costringono a rinunciare alla possibilità di unirsi al giovane canottiere.
Il film propone una sensibilità ecologica: se da una parte vediamo ciò che la natura rappresenta per Henriette, dall’altra vediamo un paesaggio che in quegli anni viene fortemente sfruttato soccombendo all’industrializzazione.
Un altro elemento degno di nota è la volontà di abbattere lo schema delle classi sociali tramite Henri ed Henriette: i due hanno lo stesso nome per rendere l’idea della connessione che li unisce al di là delle apparenze e dei mondi diversi.

Fonte delle immagini: Wikipedia

Altri articoli da non perdere
Dietro le quinte: segreti e curiosità di 6 grandi film d’autore
dietro le quinte

In questo articolo scopriremo aneddoti e curiosità di 6 grandi film d’autore, dando uno sguardo a ciò che è accaduto dietro Scopri di più

The Mandalorian e Spaghetti Western: cosa hanno in comune?
The Mandalorian: la serie

La serie statunitense The Mandalorian nasce da un'idea di Jon Favreau, arrivando in Italia grazie alla piattaforma di video streaming Scopri di più

Bosnia Express al Cinema Filangieri | Recensione
Bosnia Express al Cinema Filangieri |Recensione

Il 21 marzo 2022 il Cinema Filangieri di Napoli ha ospitato il movie event rivolto alla prima proiezione di Bosnia Scopri di più

SELFIE di Agostino Ferrente, film in memoria di Davide Bifolco
SELFIE di Agostino Ferrente, film in memoria di Davide Bifolco

Dal 30 maggio sarà proiettato nelle sale italiane Selfie di Agostino Ferrente, documentario dedicato alla memoria di Davide Bifolco. Il film, che ha partecipato al Festival Scopri di più

La Stranezza di Roberto Andò | Recensione
la stranezza

Resoconto della conferenza stampa tenutasi al Modernissimo per La Stranezza di Roberto Andò, con Toni Servillo e Ficarra e Picone. Scopri di più

Keanu Reeves e il cinema sovrannaturale, l’analisi di tre film
Keanu Reeves

Keanu Reeves è un attore versatile e iconico, noto per i suoi ruoli in film d'azione come Matrix e John Scopri di più

A proposito di Marta Consiglia

Vedi tutti gli articoli di Marta Consiglia

Commenta