La rinascita delle città nel Basso Medioevo

La rinascita delle città nel Basso Medioevo

Con la rinascita delle città nel Basso Medioevo queste cominciarono ad assumere forme diversificate, lontane dalla tipologia delle città dell’antica Roma, che si sviluppavano sulla base dell’accampamento militare, con strade rettilinee e ortogonali. Tra l’XI e il XIII secolo si configurarono strutture urbane differenziate a seconda della conformazione del territorio. Così, nei centri di pianura sorsero città a pianta radiale, ossia organizzate a cerchi concentrici intorno a un nucleo ortogonale originario, spesso di eredità romana. In aree collinari presero forma centri di pendio, che dal nucleo più antico, posto in alto, scendevano verso il basso. In cima ai colli nacquero città con strade molto strette e case addensate le une sulle altre così da formare una struttura compatta che si adattava alla difesa da attacchi esterni.

Le caratteristiche delle città nel Basso medioevo

Al di là delle differenze di origine e di forma, la rinascita delle città nel Basso Medioevo determinò tutta una serie di caratteristiche comuni dal punto di vista urbanistico. La più evidente consiste nella cinta di mura, la cui edificazione costituiva l’atto di nascita della città. Intervallate da torri di forma quadrata o rotonda, con muretti merlati e cammini di ronda, le mura si aprivano verso l’esterno attraverso porte, dalle quali partivano i principali assi di circolazione interni. In tutte le città le strade erano strette e tortuose, poco adatte al transito dei carri. Inoltre, esse non erano ricoperte di lastre di pietra, così che, quando pioveva, diventavano fangose. Rifiuti di ogni genere, liquidi e solidi, venivano gettati direttamente in strada, e per le vie cittadine circolavano liberamente gli animali: tutti elementi, questi, che spiegano perché le condizioni igieniche fossero estremamente carenti. Con la rinascita delle città nel Basso Medioevo, il nucleo centrale dell’abitato, quello in cui si svolgeva la vita sociale e politica della comunità cittadina, era costituito da una serie di edifici che spiccavano sugli altri per la loro imponenza, con in primo piano la cattedrale. Davanti a essa, o nelle sue immediate vicinanze, si apriva la piazza del mercato, luogo in cui si concludevano affari, si vendevano prodotti, si tenevano assemblee pubbliche, si eseguivano le sentenze capitali. Sempre nel cuore della città, intorno alla cattedrale, si concentravano i palazzi delle famiglie aristocratiche, dotati di proprie cappelle e di torri, le quali, oltre all’ovvia funzione di difesa, esibivano pubblicamente la posizione di rilievo occupata dai loro proprietari nel sistema di potere. Altri edifici che cominciarono a spiccare, in seguito alla rinascita delle città, erano infine i palazzi comunali, organizzati intorno alla sala centrale, che accoglieva i consigli cittadini, e che testimoniavano, insieme con la torre civica, il potere del comune e la sua autonomia.

A partire dall’anno Mille, la rinascita delle città nel Basso Medioevo è visibile anche sotto il profilo economico e sociale: esse attrassero infatti dal territorio circostante un gran numero di contadini in cerca di occasioni di lavoro come manovali e artigiani, di servi intenzionati a sottrarsi ai vincoli feudali e di nobili che vedevano nelle attività commerciali in espansione delle interessanti e redditizie opportunità di incrementare i loro patrimoni. I veri protagonisti della società cittadina furono però i mercanti. Non si trattava più, come nell’Alto Medioevo, di figure itineranti, che seguivano i loro affari dal luogo di acquisto delle merci fino a quello della vendita, per scongiurare il pericolo di pirati e briganti. Infatti, dal Duecento fecero la loro comparsa mercanti stabili, che risiedevano in città e da qui dirigevano i loro traffici, avvalendosi delle tecniche creditizie e amministrative più all’avanguardia.

Fonte immagine in evidenza per l’articolo sulla rinascita delle città: Wikipedia

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