La desessualizzazione degli uomini asiatici a Hollywood

La desessualizzazione degli uomini asiatici

Perché ci sono così pochi uomini asiatici nel mondo della pornografia americana? È una cosa divertente, strana e forse insignificante, ma questa osservazione è rilevante perché riflette il modo in cui il mondo occidentale vede gli uomini asiatici. In particolare, Hollywood pensa che gli uomini asiatici non siano sexy, di fatto contribuendo alla loro desessualizzazione. Se si pensa a un personaggio maschile asiatico scritto con abbondante sex appeal, la maggior parte di voi probabilmente penserebbe prima ai film non americani. Lo stesso fenomeno non si applica nella stessa misura per i personaggi asiatici femminili anche nei primi film di Hollywood, ma sappiamo che ci sono uomini asiatici estremamente affascinanti.

Quindi Hollywood odia solo gli uomini asiatici? Facciamo un giro nella storia e vediamo come è cambiata la percezione degli uomini asiatici agli occhi di Hollywood, dal “pericolo giallo” fino all’himbo asiatico.

La desessualizzazione che comincia come sessualizzazione

La desessualizzazione degli uomini asiatici è iniziata come una combinazione di razzismo e, curiosamente, di sessismo. Che vi si creda o no, il primo cinema americano in realtà dipinge gli uomini asiatici come seduttori e devianti sessuali, Hishuru Tori di I prevaricatori (in originale The Cheat), ad esempio, è un misterioso e affascinante gentiluomo asiatico e segretamente un predatore sessuale.

In Shanghai Express il generale Henry Chang non solo è predatore sessuale, ma è anche bisessuale. L’implicazione è che gli uomini asiatici sono sessualmente impuri, degli animali. L’influenza dei seduttori orientali rappresenta una “dannazione spirituale” per le donne bianche, ma quando tale dannazione viene presentata da una donna asiatica a un uomo bianco, l’uomo è ancora libero di flirtare e persino di salvare la donna dalla sua stessa dannazione: ecco perché la donna asiatica è un tag sui siti per adulti

Tutto si manifesta in uno dei tanti aspetti della paura. Nella nozione di “Pericolo giallo” i cartoni animati descrivevano gli uomini asiatici come sub-umani, un pericolo per la santità del mondo occidentale bianco che è, ovviamente, rappresentato da una donna bianca. E poi l’America è entrata in guerra con le Filippine, poi con il Giappone, la Cina, il Vietnam, l’Indonesia… La paura degli asiatici è persistita e le caricature sono diventate più radicate nella mente delle persone fino a diventare un abominio.

La desessualizzazione degli uomini asiatici

 

Il signor Yunioshi di Colazione da Tiffany è la quintessenza della desessualizzazione e dello stereotipo maschile asiatico: il suo accento straniero, il suo comportamento maldestro, così come la sua incapacità di comprendere le norme sociali erano e sono ancora alcuni degli stereotipi negativi più persistenti fino ad oggi, ogni volta che si vede un uomo asiatico nei film o in TV. È molto probabile che siano nerd che non sanno parlare con le ragazze e non hanno sex appeal.

Il fenomeno Bruce Lee

Tra gli anni ’50 e ’80 sono successe alcune cose che hanno scosso Hollywood. In primo luogo, il movimento per i diritti civili ha reso i media americani più consapevoli delle minoranze etniche: questo è stato il momento in cui Sidney Poitier è diventato la prima star del cinema nero, mentre Hong Kong stava diventando un influente centro cinematografico. Il Kung Fu cinema ha iniziato ad affascinare l’America, ed è in questa era di grandi cambiamenti che abbiamo incontrato la prima e ancora la più grande icona maschile d’Asia.

Bruce Lee è stato estremamente influente per la rappresentazione asiatica. Egli si è trovato di fronte a Chuck Norris che aveva il corpo di un dio greco e Bruce Lee ha ancora un bell’aspetto. Bruce Lee ha infranto da solo l’idea che gli uomini asiatici siano deboli e subumani, ma ecco il punto: non è solo Bruce Lee l’attore, anche i suoi personaggi sono stati scritti con un certo sex appeal.

In L’urlo di Chen terrorizza anche l’occidente (in originale Way of the Dragon), Bruce Lee è così affascinante che una donna italiana gli si “offre”, mentre in I 3 dell’Operazione Drago (in originale Enter the Dragon), una vera produzione americana, la telecamera rende il suo corpo affascinante, in modi non troppo dissimili da James Bond, probabilmente l’archetipo filmico dei personaggi maschili desiderabili. È poco ma rispetto a quello che è successo prima (e anche dopo), è un grande passo avanti. Bruce Lee ha gettato un’ombra così grande dagli anni ’70 fino alla fine degli anni ’90. L’unico modo per gli uomini asiatici per essere affascinanti agli occhi di Hollywood era essere Bruce Lee.

L’industria di Hollywood

Negli anni ’90, l’industria cinematografica di Hong Kong ha creato alcune delle star maschili più amate di tutti i tempi, molte delle quali erano e sono viste come sex symbol in Asia: Tony Leung, Leslie Cheung, Takeshi Kaneshiro, Andy Lau, Leon Lai. Hanno tutti una cosa in comune: non sono arrivati a Hollywood. Da Jackie Chan a Jet Li, da John Woo a Yuen Woo-ping, l’unica cosa che Hollywood voleva dagli uomini asiatici era l’azione. L’esempio più divertente è Chow Yun-fat: l’attore non era conosciuto come una star d’azione dal grande pubblico in Asia, ma doveva esserlo comunque a Hollywood, tranne che in Anna e il re.

Tuttavia, le star d’azione di Hong Kong di quest’epoca continuano a sfidare la desessualizzazione e la vecchia e persistente percezione degli uomini asiatici deboli, e il risultato è stato colorato: bianche, asiatiche, afroamericane, Jackie ha persino sposato una donna Sioux. I loro personaggi hanno interessi amorosi di tutte le razze ed etnie, sembrano gli uomini più fighi del mondo Eppure, allo stesso tempo, come accade in Romeo deve morire, Jet Li, il ragazzo figo che è evaso carcere, non riesce ancora a sfuggire al luogo comune del tassista nerd che non sa parlare con le ragazze. Per non parlare del fatto che Hollywood continua a essere mortalmente allergica ai baci interrazziali, in Romeo deve morire erano state infatti girate due scene, una prevedeva il bacio tra i due protagonisti, mentre la seconda no, ma si decise a utilizzare quest’ultima.

A questo punto, la desessualizzazione dei personaggi maschili asiatici era più o meno l’impostazione predefinita. Gli uomini asiatici sono fighi, divertenti o addirittura affascinanti, ma quasi mai sexy. I film raramente li vedono con intenti sessuali, anche quando si presenta l’opportunità.

L’ascesa del K-Pop

Grazie a Internet, una nuova generazione di americani è diventata molto più consapevole del resto del mondo e di nuovi generi musicali. Dai primi tempi degli H.O.T. all’attuale dominio dei BTS, l’ascesa dell’”Oppa coreano” ha modellato la definizione di uomini asiatici desiderabili dalla fine degli anni 2000. Quando c’è un pubblico, c’è un mercato. All’improvviso, le star asiatico-americane con sex appeal non sono più così scarse e non sono più limitate al genere d’azione. Nel frattempo, anche lo standard di bellezza si sta espandendo e sempre più persone sono disposte a vedere il fascino al di là delle caratteristiche fisiche strettamente definite

Prendiamo un attore bianco come esempio: Adam Driver è di bell’aspetto, ma probabilmente non è quello che la maggior parte delle persone considera canonicamente attraente. Tuttavia, ha ancora molte fan perché ha talento e gli uomini di talento sono affascinati. Questa tendenza si applica agli uomini asiatici. Questa definizione hollywoodiana di uomini asiatici affascinanti è, ovviamente, non priva di controversie: per alcuni, il predominio delle star asiatiche dagli occhi piccoli a Hollywood è percepito come una sorta di orientalismo, uno standard di bellezza imposto dai dirigenti di Hollywood che non riflette la “vera percezione asiatica”.

Questa tendenza è ancora nuova, e ci sono pochi attori qua e là, quindi non è un campione del tutto rappresentativo. Si è appena all’inizio della battaglia contro la desessualizzazione degli uomini asiatici.

La comparsa dell’himbo asiatico

Nella lotta contro questo stereotipo, il pendolo di Hollywood ha oscillato fino all’estremo opposto. Invece di avere uomini asiatici nerd e poco sexy, ora abbiamo uomini asiatici bellissimi che sono davvero stupidi, il che è piuttosto divertente.

Tutto questo parlare di desessualizzazione suona un po’ sciocco, e potrebbe non essere la cosa più importante del mondo, ma tutta questa questione è sciocca solo perché siamo così abituati ad accettare questo pregiudizio senza metterlo in discussione. Essere consapevoli di piccoli pregiudizi che si mascheravano come “normali”, ci permette di renderci conto di quanto spesso prendiamo le cose per oro colato. Ecco perché dovremmo mettere in discussione le cose, vedere le cose come sono veramente e poi, rendere le cose migliori, o in questo caso più attraenti.

 

Immagine di copertina: Jackie Chan e Chris Tucker in Rush Hour 2, da decider.com 

A proposito di Valeria

Valeria Vacchiarino (1999), studia Lingue e Culture dell'Europa e delle Americhe a L'Orientale di Napoli, città che ormai considera la sua seconda casa. Amante dei libri, del cinema e del teatro, ha una grande passione per la musica jazz.

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