L’evoluzione degli effetti speciali nella cinematografia

L'evoluzione degli effetti speciali nella cinematografia

È innegabile e sorprendente l’evoluzione degli effetti speciali nel corso della storia della cinematografia.

Dalle origini della storia della cinematografia ad oggi sono stati compiuti passi da gigante che hanno rivoluzionato l’industria del cinema e le pellicole che con disinvoltura guardiamo senza soffermarci a riflettere sulle tecniche, i macchinari e il duro lavoro che celano. Spesso, non viene attribuita agli effetti speciali l’importanza che, al contrario meritano. Basti pensare al cruciale momento che, nel 1977, vide l’istituzione di una categoria degli Oscar esclusivamente dedicata a loro.

L’evoluzione degli effetti speciali procede parallelamente con i cambiamenti della società e il progresso tecnologico che, in maniera inarrestabile, continua ad avanzare e ad esplorare sentieri un tempo sconosciuti all’uomo.

Tant’è vero che, mentre oggi gli effetti speciali sono il frutto della grafica computerizzata e della CGIcomputer generated imagery (letteralmente “immagini generate al computer”), fino a un paio di decenni fa era un duro lavoro che scaturiva dall’impegno di artigiani dotati di grande inventiva ma soprattutto che facevano ricorso alla manualità come dimostra il primo effetto speciale che si accerta storicamente (seppur abbia fatto non poca fatica ad essere accettato in quanto tale), il quale risale al 1895 quando l’antesignano della cinematografia Alfred Clark diede vita ad una sorta di stop motion (“tecnica di animazione che, a partire da una serie di scatti fotografici, utilizzando il montaggio, li trasforma in un video”) durante le riprese del lungometraggio dedicato alla vita della regina di Scozia, Maria Stuarda. Nello specifico, la registrazione della scena della decapitazione della regina venne fu distribuita in due momenti: un primo momento che vedeva presenti tutti gli attori in carne ed ossa ed una secondo momento durante il quale il regista stoppò la macchina da presa congelando gli attori nelle proprie posizioni e sostituendo l’attrice della regina con un pupazzo destinato alla decapitazione.

Solo a partire dagli anni Trenta del 900, l’intera industria del cinema si convinse ad investire risorse economiche ed umane nello sviluppo di eventuali nuove tecniche di riuscita di particolari effetti speciali e nel perfezionamento delle preesistenti già ampiamente utilizzate.

L’evoluzione degli effetti speciali vede la sua massima auge negli anni Settanta del Novecento, anni difficili poiché la crisi economica indusse svariate case cinematografiche a licenziare, per mancanza di fondi, i tecnici addetti agli effetti speciali, i quali, tuttavia, ebbero modo di fondare dal nulla case di produzione specializzate nello sviluppo di effetti grafici.

Sarà l’utilizzo del computer, a partire dagli anni ’90, a rivoluzionare ulteriormente l’universo degli effetti speciali rendendoli sempre più straordinari e sempre più realistici.

Oggi giorno, prescindere dall’utilizzo degli effetti speciali durante la produzione di un film, qualsiasi sia il genere, risulta impensabile e sono sempre più numerosi i film che scaturiscono e hanno modo di essere solo grazie ad un massiccio, se non totale, utilizzo della grafica computerizzata. Ogni riferimento a quel capolavoro di Avatar è puramente casuale.

Fonte immagine: Pixabay 

A proposito di Mangiacapre Giulia

Sono Mangiacapre Giulia, ho 23 anni e sono laureata in Lingue, letterature e culture moderne europee presso l'Università degli studi di Napoli "Federico II". Attualmente sono laureanda presso l'Università degli studi di Napoli "L'Orientale".

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