La donna alla finestra, la recensione dell’ultimo film di Joe Wright

La donna alla finestra

Recensione del film La donna alla finestra di Joe Wright, tra omaggi a Hitchcock, una trama semplice e personaggi poco profondi.

La donna alla finestra è un thriller diretto dal regista inglese Joe Wright (reduce del successo di L’ora più buia del 2017) con Amy Adams, Gary Oldman, Anthony Mackie e le nuove star Brian Tyre Henry, Wyatt Russel (il figlio di Kurt) e Fred Hechinger.
Il soggetto di questo film proviene dal romanzo di A.J. Finn pubblicato nel 2018.

La donna alla finestra: la trama e la storia travagliata del film di Joe Wright

La protagonista del film è Anna Fox, una psicologa che soffre di agorafobia (disagio in ambienti esterni non familiari), rinchiusa nella propria dimora dopo un incidente. Nonostante la sua vita sembri monotona, la protagonista assisterà ad un orrido omicidio nel palazzo di fronte, dove si è trasferita una nuova famiglia. Il capofamiglia Alistair Russel nega di aver ucciso la moglie mentre suo figlio Ethan nasconde qualcosa di strano. Nel frattempo, le indagini condotte da Anna si fanno più insistenti, fino ad una terribile scoperta…

Il film, una produzione della 20th Century Fox, sarebbe dovuto uscire nelle sale a maggio 2020 dopo un primo posticipo (era fissato per la fine del 2019) ma la pandemia causata dal Covid-19 ha impedito la proiezione nelle sale. La Walt Disney, dal 2019 proprietaria della Fox, ha venduto i diritti di distribuizione del film anziché inserirlo nel catalogo di Disney+. Così la pellicola è arrivata a maggio 2021 sulla piattaforma di streaming Netflix.

I punti a favore del film: lo sviluppo, la scenografia e la colonna sonora

Joe Wright mostra la sua capacità nella regia regalandoci delle bellissime inquadrature. La trama ci permette di approfondire il comportamento di Anna per poi, nel mezzo dello svolgimento, offrire la spiegazione al suo comportamento.
Ottime anche la colonna sonora di Danny Elfman (noto per le musiche di Spider-Man e Batman), la fotografia di Bruno Delbonel e la scenografia di Kevin Thompson.

I punti a sfavore del film: una trama poco originale e stereotipi del genere

Nonostante il film sia un piccolo omaggio a Hitchcock (in particolar modo si fa riferimento alla pellicola La finestra sul cortile) e a molti classici del genere, esso non presenta alcuna novità. La sceneggiatura non approfondisce gli altri personaggio presenti nella vicenda; molti si riducono a stereotipi presenti nei tipici film thriller e gialli.
Altro problema riguarda la vicenda. Nonostante l’idea di ambientare la storia in un unico luogo, ossia la casa di Anna Fox (forse una citazione ad una delle unità aristoteliche della tragedia), il film non presenta altri spunti originali. La donna alla finestra non si rivela essere una ventata fresca per il genere bensì un ritorno ai cliché classici.

In conclusione, il film è una visione piacevole per una serata a nervi tesi con Netflix ma anche una vera occasione sprecata per Amy Adams o Gary Oldman. Un peccato per un film-maker che si è contraddistinto per classici contemporanei come Orgoglio e pregiudizio, Espiazione e Anna Karenina(che hanno fatto conoscere Keira Knightley al pubblico al di fuori del suo ruolo di Elizabeth Swann di Pirati dei Caraibi) e per il film L’ora più buia con la presenza di Gary Oldman nei panni di Winston Churchill.

Fonte immagine di copertina: Paper Street.it

A proposito di Salvatore Iaconis

Laureato in Filologia moderna presso l'Università Federico II di Napoli il 23 febbraio 2024. Sono stato un lettore onnivoro fin da piccolo e un grande appassionato di libri e di letteratura, dai grandi classici letterari ai best-seller recenti, e grande ammiratore dei divulgatori Alberto e Piero Angela. Oltre ad adorare la letteratura, la storia antica e la filosofia, sono appassionato anche di cinema e di arte. Dal 26 gennaio 2021 sono iscritto all'Albo dei Giornalisti continuando a coltivare questo interesse nato negli anni liceali.

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