Cinema d’autore: i capolavori mondiali dei registi più grandi di tutti i secoli

cinema d'autore

Il Cinema d’autore comprende tutti quei film che rispecchiano la personalità del proprio regista che alle volte è anche lo sceneggiatore dell’opera. Si tratta di un concetto soggettivo, di cui non esiste una definizione rigorosa. I registi di questo tipo di film sono considerati come gli autori, nonché detentori del copyright originale poiché, in termini legali, questo è trattato come una vera e propria opera d’arte.

Cinema d’autore: i più grandi registi di tutti i tempi

Il Cinema d’autore nasce a cavallo tra il Neorealismo italiano e la Nouvelle Vague francese, anche se il termine viene coniato proprio in Francia, in quanto lì venne riconosciuta la prima paternità di un film inteso come ”opera d’arte”. Quando si parla di film d’autore, non si parla di un qualcosa di adatto al grande pubblico poiché comunque privo di elementi di interesse come architrama o svolgimento lineare degli eventi; si parla piuttosto di un cinema colto poiché si dedica alla struttura psicologica dei personaggi, alla loro evoluzione, a rappresentare la realtà e non necessariamente con scopi narrativi. Proprio per questo motivo questo genere di film non ha un grande successo con la massa, ma resta comunque nella storia del cinema in quanto pietra miliare. Anche se questo genere è molto singolare, vi sono comunque degli elementi comuni a tutti, ad esempio: le fasi di produzione e l’attenzione alla sceneggiatura, la somiglianza ad un romanzo o un’opera teatrale, un’originalità espressiva dell’autore, il poco peso al ”puro intrattenimento” e la maggiore focalizzazione sulla riflessione dello spettatore, spesso il film è inserito in un complesso di opere dell’autore stesso. Tra i primi autori, probabilmente il primo in assoluto, si ricorda l’inglese Charlie Chaplin col suo ”cinema muto” di cui ricordiamo capolavori come: “Il grande dittatore”, “Tempi moderni” o “Il monello”. Tra gli statunitensi si ricordano, principalmente, Alfred Hitchcock celebre per aver diretto film come “Nodo alla gola”, “Il delitto perfetto” e “Psyco”; ed anche Stanley Kubrick e Frank Capra. Tra gli europei lo svedese Ingmar Bergman con “Il settimo sigillo”, “Persona” o “Scene da un matrimonio”; i russi Sergej Ejzenstejn e Andrej Tarkovski, i francesi Jean Renoir e Jean-Luc Godard di cui si ricordano intense ed immense opere cinematografiche come “A bout de souffle”, “Masculin féminin” o “Deux ou trois choses que je sais d’elle”.

Tra gli italiani come non citare Federico Fellini, Michelangelo Antonioni e Roberto Rossellini con “Roma città aperta” o “Paisà”, tra i tedeschi Fritz Lang con “Metropolis” oppure “Destino”, Friedrich Wilhelm Murnau con “Tabù” oppure “Tartufo” e il danese Carl Theodor Dreyer con “Il presidente” o anche “C’era una volta”. Spostandoci in Asia, possiamo ricordare Akira Kurosawa, Yasujiro Ozu e Kenji Mizoguchi, oltre a Takeshi Kitano (giapponese), al coreano Kim Ki-duk con opere dal calibro di “L’isola” o “Ferro 3-La casa vuota”, il regista di Hong Kong Wong Kar-wai e il regista di Taiwan Hou Hsiao-hsien. Quindi continuando ad andare avanti nei secoli non si possono non menzionare celebri autori/registi come Quentin Tarantino con “Pulp fiction”, Tim Burton, David Lynch, Pedro Almodovar con “La pelle che abito” o “Tutto su mia madre”, Guillermo Del Toro con “La forma dell’acqua” o i registi giapponesi dello Studio Ghibli.

Tutti i registi citati stanno portando avanti una tradizione di film che hanno segnato e continueranno a segnare la storia di tutti i secoli, attraversando gli anni, portandone addosso i segni e le peculiarità.

Fonte immagine: Pixabay

A proposito di Luisa Del Prete

Vedi tutti gli articoli di Luisa Del Prete

Commenta