Nosferatu: il film | Recensione

Nosferatu il vampiro

Nosferatu: il vampiro più famoso del 1922.

Friedrich Wilhelm Murnau, nel 1922 fa ingresso al cinema con il film “Nosferatu”, il film sul vampiro più famoso del secolo.

Introduzione al film 

Nosferatu il vampiro è un film muto del 1922  diretto da Friedrich Wilhelm Murnau e prodotto da La Prana film G.m.b.H,  proiettato per la prima volta a Berlino. Il film è considerato il capolavoro del regista tedesco ed è un film che appartiene al cinema horror e all’espressionismo tedesco. Il film è ispirato al romanzo “Dracula” del 1987 di Bram Stocker uno dei più importanti scrittori irlandesi. Murnau, per problemi legati ai diritti, dovette modificare il titolo, i nomi dei personaggi che dal “Conte Dracula” diventa il “Conte Orlok” interpretato da Max Schreck e i luoghi da Londra si passa a Wisborg per far sì che il film arrivasse fino a noi. 

Trama del film Nosferatu il vampiro

Il giovane Hutter nell’anno 1838 lavora a Wisborg, Germania, in un’agenzia immobiliare. Un giorno, Knock nonché principale di Hutter, riceve una proposta dalla Transilvania da parte del conte Orlok che vuole comprare casa in paese. Per far sì che ciò avvenisse, Hutter dovette andare dal Conte per fargli firmare tutti i documenti necessari. Avvicinatosi alla destinazione, Hutter si avvicina anche alle superstizioni locali, ossia il castello posseduto da forze oscure e pericolose. Nosferatu è il vampiro più temuto e la leggenda narra che questo vampiro si nutra del sangue delle vittime e che dorma in bare piene di terra contaminata dalla peste nera. Hutter arriva a destinazione dal suo cliente, un Conte molto cortese ma basta davvero poco affinché Hutter possa accorgersi che il Conte possegga tutte le somiglianze di Nosferatu, il famoso vampiro tanto temuto. Hutter si ritrova rinchiuso in camera suo e si vede circondato da un carico di bare riempite di terra che il conte Orlok deve far partire per Wisborg ma non è finita qui perché Hutter si accorge che anche il conte si mette in una delle bare e parte per Wisborg. Una volta scappato dal castello, Hutter rientra nella città dove è nato per far visita a sua moglie Ellen, la quale fu turbata per tanto tempo dai presagi notturni che legavano Nosferatu al Conte Orlok. Tutte queste vicissitudini legate a Nosferatu e le sue maledizioni rendono la salute di Hutter sempre più precaria. Il principale di Hutter si ritrovò recluso in prigione a causa dell’essere diventato pazzo poiché vittima del Conte Orlok da sempre. Il principale durante un viaggio in mare stermina l’intero equipaggio per poter entrare nella sua nuova casa e poter sterminare anche Ellen. Infine arriva a Wisborg anche l’epidemia di peste e quindi Ellen comprende che l’unica via d’uscita per uccidere il conte è quella di esporlo al sole, ella stessa si sacrificherà per far si che ciò accada e lo disseta con il suo sangue. Una volta sconfitto il conte Orlok nonché Nosferatu, sparirà anche l’epidemia di peste e la maledizione che aveva colpito Hutter.

L’espressionismo tedesco al cinema

Il cinema espressionista è un’avanguardia appartenente al cinema tedesco degli anni 10 e 20 del XX secolo. Una delle caratteristiche principali sono le distorsioni, tecniche cinematografiche che alla descrizione oggettiva, sostituivano una percezione soggettiva della realtà. Nel cinema espressionista si recuperarono tutti i trucchi che permettevano di rendere i film ricchi di mondi irreali, temi legati al soprannaturale. Questo uso delle modalità stilistiche esasperate e deformate suscitavano interesse ed emozioni nel pubblico. Un’altra caratteristica importante del cinema espressionista tedesco fu il primo piano, una tecnica che utilizzava gli effetti demoniaci e persecutori, sui volti  pesantemente truccati che caratterizzavano il valore espressivo dei volti che si volevano rappresentare. Molto importante fu anche l’uso di fondali dipinti che portò a rendere i personaggi subordinati i quali dovevano adattarsi alle scenografie. La recitazione nell’espressionismo tedesco era spigolosa e gli altri capisaldi sono gli angoli acuti presenti nei film e le ombre marcate sia dei personaggi che dei paesaggi. 

Recensione del film Nosferatu il Vampiro

Il film Nosferatu tratta tematiche come il romanticismo, il simbolismo occulto e politica e società per far sì che il film possa arrivare a noi non solo come un film horror ma anche come un film pieno di romanticismo e magia che sono le tematiche amate da tutti.

Il romanticismo, nel film Nosferatu il vampiro, è caratterizzato dall’ambientazione della storia con il suo conseguente naturalismo, dalla fuga verso il passato per arrivare in un’epoca semplice e idealizzata che non fosse quindi caratterizzata dalle violenze e degli sconvolgimenti presenti nel dopoguerra. Murnau in Nosferatu il vampiro ha usato la tecnica della trasfigurazione nella rappresentazione della natura e nelle inquadrature. Murnau ha preso come ispirazione per quest’opera i dipinti di Casper David Friedrich i quali rappresentano il romanticismo che Murnau voleva rappresentare nelle scene di questo film. Un’altra tematica importante è la politica e la società che Murnau decide di introdurre nel film dato che Nosferatu il vampiro è un film che è uscito dopo pochi anni dalla Prima Guerra Mondiale. Il film quindi riflette le vicissitudini post-belliche, le varie turbolenze e le esperienze vissute dalla società in quel periodo. Un’altra tematica importante è il simbolismo occulto che fa sì che i processi soprannaturali siano il riflesso della realtà. Il vampiro viene introdotto come una figura mistica, che ha conoscenze nel mondo occulto e ciò viene evidenziato in alcune scene lampanti che mostrano simboli della cabala, la svastica e simboli dell’alfabeto ebraico. Oltre a Nosferatu il vampiro del 1922 c’è stato un remake nel 1979 che ha preso il nome di Nosferatu, il principe della notte, interpretato da Klaus Kinski e prodotto da Werner Herzog. Il remake è comunque ispirato al film di Murnau e non al libro di Stoker a cui Murnau ha fatto affidamento per produrre Nosferatu il Vampiro del 1922.  

 

Fonte immagine: Pixabay

 

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