Scissione, la serie Apple sul confine tra vita e lavoro | Recensione

Scissione, la serie Apple sul confine tra vita e lavoro | Recensione

Con il record di nomination agli Emmy 2025, Scissione si conferma un fenomeno cult travolgente, imponendosi tra le serie Apple più acclamate di sempre.

Immagina di poter azzerare i ricordi della tua vita privata, ogni giorno prima di entrare in ufficio, per poi recuperarli una volta fuori, senza però avere memoria delle attività svolte durante l’orario lavorativo… È questa la premessa alla base di Severance (Scissione in italiano), la straordinaria serie Apple TV+ che a marzo ci ha regalato uno dei finali di stagione più clamorosi di sempre.

Ideato da Dan Erikson e portato sul piccolo schermo da Ben Stiller (tra gli altri), questo thriller psicologico ha ottenuto un ottimo successo con la prima stagione, approdata sulla piattaforma di casa Cupertino nel 2022, ma è con la seconda che ha raggiunto una popolarità senza precedenti per un prodotto Apple TV+, spodestando persino l’amatissima Ted Lasso.

Il merito di tale successo? Sicuramente l’originalissima idea alla base dell’opera, che affronta in modo provocatorio un tema senz’altro attuale: il fragile equilibrio tra vita e lavoro e la difficoltà di tenere separate le due sfere senza farsi risucchiare dall’una o dall’altra.

La trama di Scissione, la serie Apple che esplora la dualità

Mark è un ex professore di storia che, ormai da tempo, lavora alla Lumon Industries, una misteriosa azienda biotech che permette ai suoi dipendenti di sottoporsi a una speciale procedura chirurgica, capace di separare i ricordi privati di una persona da quelli professionali: la cosiddetta “scissione”. Ne consegue che due identità distinte vengano a crearsi all’interno dello stesso corpo: la versione interna, che esiste solo sul posto di lavoro, e quella esterna, che invece vive al di fuori dell’ufficio.

Felice di poter sfuggire per gran parte della giornata al dolore per la prematura morte della moglie, Mark non si interroga sulle reali intenzioni dell’azienda e si lascia coinvolgere in questo nebuloso progetto.

I punti di forza dell’opera

Il successo di Scissione non è casuale: è il risultato di una meticolosa costruzione narrativa, tecnica e tematica che la rende un prodotto unico. 

Il cast stellare

Scissione, la serie Apple sul confine tra vita e lavoro | Recensione
Zach Cherry, John Turturro e Adam Scott in “Scissione” (S1, E1 “Buone notizie sull’inferno”) – Apple TV+

Oltre alla magistrale interpretazione di Adam Scott, Scissione vede la partecipazione di grandi nomi del panorama cinematografico, come John Turturro, Michael Chernus, Britt Lower (che agli Emmy si è aggiudicata il premio come miglior attrice protagonista in una serie drammatica), e i due premi oscar, Christopher Walken e Patricia Arquette. Tutti loro danno vita a personaggi memorabili che, pur muovendosi all’interno di un contesto volutamente statico e soffocante, sono capaci di regalarci momenti di straordinaria intensità e colpi di scena improvvisi che impediscono l’appiattimento della storia e rendono la narrazione avvincente come non mai.

L’estetica di Scissione: la serie Apple è un capolavoro visivo

Scissione, la serie: S2, E9 "Fuori orario"
Michael Siberry e Britt Lower in “Scissione” (S2, E9 “Fuori orario”) – Apple TV+

L’opera colpisce anche per l’eccezionale fotografia, e l’estetica gelida e opprimente, costruita grazie a una maniacale cura dei dettagli. Ogni elemento è studiato per esaltare il contrasto tra l’interno della Lumon e il mondo esterno, e tra le due distinte esistenze del personaggio. Gli ambienti dell’azienda sono dominati da tonalità fredde, in prevalenza blu, bianco e verde, che rimandano quasi a una struttura ospedaliera. Il risultato è un’atmosfera silenziosa e di calma innaturale, tesa a sopprimere qualsiasi impulso di curiosità e di possibile ribellione da parte dei dipendenti. Anche la simmetria perfetta degli spazi, i corridoi lunghi e labirintici, la disposizione quasi ossessiva degli oggetti, e il comportamento marionettistico dei dirigenti e dei supervisori: tutto all’interno dell’azienda trasmette un soffocante senso di controllo e manipolazione.

Fuori dalla Lumon, invece, domina una freddezza diversa: una cittadina malinconica, immersa in un gelo perenne, con grigi edifici a schiera, e pressoché priva di socialità. Un paesaggio che riflette fedelmente lo stato d’animo del protagonista.

Le tematiche principali

Scissione è un’opera che, con coraggio, affronta questioni estremamente complesse, senza mai scivolare in facili cliché. Il focus principale è l’equilibrio tra vita e lavoro, ma la serie esplora anche temi esistenziali come il senso dell’identità, l’alienazione e il valore della libertà. Oltre a ciò, tocca, poi, corde spaventosamente attuali, denunciando i rischi legati a una tecnologia fuori controllo, spesso piegata agli interessi del potere economico, e sottolineando l’importanza di preservare la propria umanità in un mondo che ci spinge sempre di più a pareggiare i ritmi delle macchine.

Perché Scissione è la serie Apple da non perdere

Scissione, la serie Apple sul confine tra vita e lavoro | Recensione
Britt Lower e Adam Scott in “Scissione” (S2, E10 “Cold Harbor”) – Apple TV+

La seconda stagione di Scissione porta lo spettatore oltre i confini dell’ufficio, svelando l’influenza capillare della Lumon anche al di fuori dell’edificio.

La serie è ricca di colpi di scena e assolve l’arduo compito di tenere lo spettatore incollato allo schermo, nonostante la durata degli episodi (tutti oltre i 50 min), ma richiede anche un’attenzione costante, perché ogni minimo dettaglio è essenziale per comprendere l’evoluzione della storia.

Chiunque stia cercando un prodotto scritto e sviluppato con intelligenza, e che non si limiti al puro intrattenimento, ma offra spunti di riflessione sempre nuovi e interessanti — soprattutto alla luce delle numerose analogie tra il distopico mondo di Mark e il nostro — non può perdersi un’opera raffinata e profonda come Scissione. 

Fonte immagine: Apple TV+ 

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A proposito di Claudia Siconolfi

Studentessa di Lingue, Letterature e Culture dell'Europa e delle Americhe. Mi appassionano il cinema, la musica, la lettura e tutto ciò che racconta il presente.

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