Scrubs – Medici ai primi ferri, la poetica della serie TV

Scrubs

Scrubs è una serie TV  dei primi anni 2000, scritta dal regista e sceneggiatore statunitense Bill Lawrence e mandata in onda dall’emittente  NBC, dal 2001 al 2008, e ABC, dal 2009 al 2010. 
Ha vinto numerosi premi, tra cui un Peabody Award, due Emmy e il titolo di serie tv medica statunitense più accurata secondo l’Associazione Medici Statunitense.
Il comedy-drama ospedaliero è ambientato all’interno del Sacro Cuore, un ospedale fittizio che permette a tirocinanti e specializzandi appena usciti dall’università di entrare nel mondo della medicina in maniera pratica. 
Gli eventi ci vengono raccontati dalla voce narrante del protagonista, il dottor John Michael Dorian, meglio conosciuto come J.D. interpretato dall’attore e regista Zach Braff (La mia vita a Garden State; Wish I Was Here; Insospettabili Sospetti; A Good Person). 
La tecnica narrativa di Scrubs sfoggia con maestria l’uso di storyline multiple che si intrecciano grazie ai voice-over di J.D., custode del fil rouge che collega le vicende dei vari impiegati del Sacro Cuore, intenti a far fronte al complicato ciclo vita-morte che caratterizza l’esistenza di ogni singolo medico. 

Anche se la linea narrativa prominente è quella legata allo sviluppo sia professionale (da studentello squattrinato e impacciato a medico rispettato da tutti i suoi colleghi) che umano di J.D., il nostro protagonista non è l’unico messo sotto i riflettori. 
Infatti, uno dei punti forti del programma è proprio la dimensione corale della narrazione e, di conseguenza, l’enfasi e le attenzioni che vengono date anche allo sviluppo di coprotagonisti e personaggi secondari che, alla fine della giostra, risulteranno tanto cruciali quanto il dottor Dorian agli scopi di sviluppo della trama.

Scrubs è una delle serie televisive con la più solida fanbase di sempre, nonostante siano passati ben 14 anni dalla sua fine (non abbiamo sbagliato a contare, la 9 stagione “Scrubs: Med School” è uno spin-off, quindi lo lasciamo fuori dalla continuità della serie principale) grazie al perfetto equilibrio tra scene che vi faranno cadere a terra dalle risate e momenti talmente carichi a livello emotivo che manderanno in cortocircuito i vostri dotti lacrimali.
J.D., Turk, Cox, Elliot e gli altri splendidi personaggi, messi in scena da attori di grande calibro, hanno una forte finalità strumentale per dimostrare al pubblico l’importanza dei legami umani, dei valori etici e dell’amore per sé stessi e per il prossimo; tutte cose che spesso vengono messe a dura prova in un settore complicato e corrotto come quello della Sanità Privata statunitense.

Il cinismo ironico e pungente del Dr. Cox, l’esilarante inespressività di Ted, l’imprevedibile follia dell’Inserviente e la fragilità così straordinariamente umana di J.D. vi conquisteranno, ci mettiamo la mano sul fuoco!

Infatti, proprio come Chandler Bing in Friends Charlie Brown nei Peanuts, John Dorian nasconde il segreto della sua estrema apprezzabilità nel suo essere così umano. È buffo, indeciso, impulsivo e infantile, ma, nel momento del bisogno, sa essere attento, amabile e davvero competente nel suo lavoro, spingendo perfino l’impenetrabile Dr. Perry Cox a definirlo “il miglior dottore in questa fogna e il primo e unico che abbia mai incontrato che si preoccupasse come me
La sua sensibilità così spiccata lo rende l’unico capace di vedere oltre l’impalcatura che Cox si è costruito attorno negli anni e di trattarlo con rispetto e dolcezza, nonostante il suo carattere burbero e spesso sgarbato.

Parlare di episodi particolarmente memorabili è un’impresa ardua, visto che ci vorrebbe un articolo a parte e non vogliamo neanche farvi spoiler, quindi ci limitiamo a consigliarvi caldamente di lanciarvi a capofitto in uno dei programmi televisivi più belli e rappresentativi del ventunesimo secolo: Scrubs – Medici ai primi ferri (disponibile in streaming sulla piattaforma Disney+)! 

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia 

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A proposito di Christian Landolfi

Studente al III anno di Lingue e Culture Comparate (inglese e giapponese) presso "L'Orientale" di Napoli e al I anno di magistrale in Chitarra Jazz presso il Conservatorio "Martucci" di Salerno. Mi nutro di cultura orientale in tutte le sue forme sin da quando ero piccino e, grazie alla mia passione per i viaggi, ho visitato numerose volte Thailandia e Giappone, oltre a una bella fetta di Europa e la totalità del Regno Unito. "Mangia, vivi, viaggia!"

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