Se anche gli Avengers si rifanno a Lucano

Lucano Avengers

Il Bellum Civile, o Pharsalia, da considerarsi per importanza come il secondo poema epico della storia della romanità, preceduto solo dall’Eneide, è prodotto della mano di Marco Anneo Lucano, la cui prima pubblicazione risale al 61 d.C. circa.
Captain America: Civil War, sequel di Captain America: The Winter Soldier, è il tredicesimo film del Marvel Cinematic Universe, scritto da Christopher Markus e Stephen McFeely,personaggio fumettistico ideato da Stan Lee, arrivato in Italia il 4 maggio 2016.
Nonostante 1955 anni di distanza, un infinito quantitativo di progressi che vanno dall’età Medievale a quella Moderna, svariate Guerre mondiali, genoci e pandemie, un impianto socio-culturale completamente diverso ed il passaggio dalla scrittura alla rappresentazione cinematografica queste due produzioni si somigliano più di quanto è naturale credere.
Certamente questo è dovuto alla rilevanza di un autore come Lucano, creatore di uno stile linguistico e, soprattutto, di una prospettiva di analisi storico-letteraria di cui, irrimediabilmente, subiamo le influenze, oltre che della tendenza presente dal giorno zero di reinventare e ricreare su topoi enormi, quali certamente il tema delle guerre interne.

La guerra ed i personaggi: Cesare e Pompeo – Captain America e Iron Man
Se quelle di Lucano si presentano come “plus quam civilia”, perché combattute tra parenti, ovvero Cesare e Pompeo, tra loro suocero e genero, quelle del mondo Marvel sono invece interne ad un gruppo di individui singolari ed eccezionali, gli Avengers, i Vendicatori, finora accomunati dalla volontà di combattere il male. Lo scontro avverrà tra quelli che diverranno i condottieri delle due fazioni, Iron Man, in vesti umane Tony Stark (Robert Downey Jr.) e Captain America, anche Steve Rogers (Chris Evans), non troppo lontani dai loro corrispettivi latini, Pompeo e Cesare.
Se, infatti, Cesare – Captain America appaiono come comandanti decisi, incapaci di scendere a compromessi e certi di non essere sopraffatti, al contrario Pompeo – Iron Man si presentano più docili e concilianti, speranzosi di evitare uno scontro, psicologicamente più complessi e più coinvolti.
In entrambi i casi, la vera minaccia si sviluppa all’interno delle fazioni: quando Cesare, superando il Rubicone, comincia la terribile avanzata verso Roma, incapace di sottostare al potere di ben due padroni e quando Captain America, rifiutando di firmare gli accordi di Sokovia, che approvavano il monitoraggio delle missioni dei supereroi da parte di un ente governativo, dichiara di essere in contrasto con Tony, da sempre figura di riferimento per le scelte degli Avengers.
Ancora possiamo riconoscere una correlazione tra le figure intermedie: Giulia, moglie di Pompeo e figlia di Cesare, morta prematuramente, e da viva capace di “congiungere le mani armate”; Vedova Nera, il cui vero nome è Natasha Romanoff (Scarlett Johansson), con la testa dalla parte di Tony, ma con il cuore dalla parte di Steve.
Certamente, però, le storie si concludono in maniera opposta, in quanto negli Avengers questo scontro non causerà una frattura tale da determinare la distruzione totale di una delle due parti, anche se vi si avvicinerà molto nello scontro conclusivo.

Questo piccolo esperimento di comparazione potrebbe essere protratto ed allargato. Se anche gli Avengers sono stati influenzati da Lucano, è interessante tener conto di questa piccola analisi come dell’espressione di un potenziale di confronto e rilettura di ogni opera relazionata ad un’altra, anche molto lontana, e non aderente alla tradizionale concezione di riscrittura accademicamente propinataci.

A proposito di Carolina Cappelli

Mi chiamo Carolina Cappelli, ho ventun anni e sono nata e cresciuta a Napoli. Dopo il diploma conseguito al Liceo Scientifico Vincenzo Cuoco, ho deciso di iscrivermi al cdl in Lingue, culture e letterature moderne europee, per ampliare le mie conoscenze di lingua straniera, ma dopo il primo anno mi sono convinta ad optare per il cdl in Lettere moderne, più in linea con gli studi propriamente linguistico-letterari. I miei interessi spaziano da sempre nell’ambito artistico culturale: ho frequentato per qualche anno un corso di teatro fino a dedicarmi completamente, all’età di undici anni, alla danza, scoperta per caso dopo il continuo rifiuto di mia madre di iscrivermi a scuola calcio, dimostrazione della mia grande curiosità verso le cose più varie. Il percorso di studi a danza è stato formativo e ricco di belle esperienze, di vario genere, da spettacoli per strada a collaborazioni con il teatro Bellini di Napoli. La prima parte della mia formazione si è conclusa nel giugno del 2019 quando, dopo lo spettacolo di fine anno e gli esami accademici, ho conseguito il diploma in danza classica, moderna e contemporanea. Scrivere, invece, è sempre stato parte della mia vita. Il mio carattere irruente e testardo è sempre stato equilibrato dalla capacità di dar ordine all’espressione proprio mediante la scrittura. Inoltre, è sempre stato uno dei modi migliori per dar spazio alla mia forte sensibilità. Proprio questa mi porta ad essere una persona fortemente emotiva, sempre coinvolta a pieno in quello che fa, e molto attenta ai bisogni degli altri. L’aspetto sociologico dei fatti è da sempre, per me, fonte di particolare curiosità. Ciò mi ha spinto ad elaborare, negli anni del liceo, alcuni piccoli articoli pensati come un’analisi sociale di un fatto di cronaca popolare, essendo molto legata alla mia città d’origine. Queste prime prove sono sfociate in pubblicazioni su Il Mattino e Il Roma. La comunicazione, lo scambio di idee ed opinioni, le discussioni creative e la libertà di pensiero sono tra le cose che più ricerco perché determinanti per la crescita e la buona salute “spirituale”. Il mio sogno è quello di rendere la scrittura il mio pane quotidiano e questa collaborazione è la mia prima vera esperienza, per la quale sono molto entusiasta e fiduciosa. Spero di esserne all’altezza e, contemporaneamente, di poter crescere insieme. Grazie mille per la possibilità.

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