The Patient è una miniserie statunitense del genere thriller psicologico e drammatico, composta da 10 episodi totali. Esce negli Stati Uniti nel 2022 sulla piattaforma FX on Hulu e fin da subito riscuote un grande successo tra gli appassionati del genere. I protagonisti indiscussi della serie sono il Dott. Alan Strauss, interpretato magistralmente da Steve Carell, e Sam Fortner, interpretato da Domhnall Gleeson. L’eccezionale performance di Steve Carell in questa produzione dimostra la versatilità dell’attore anche nei ruoli drammatici. L’attore è principalmente noto per i suoi ruoli comici, tra cui ricordiamo l’interpretazione di Michael Scott nella serie televisiva The Office che lo ha portato al grande successo. Nonostante la sua fama di attore comico che lo precede, in questo dramma Steve Carell sembra un attore nato per interpretare ruoli drammatici. Ma cosa succede in The Patient? Scopriamolo insieme.
L’articolo può contenere spoiler sulla serie tv
Trama di The Patient
Nell’episodio pilota di The Patient ci viene presentato il personaggio di Alan Strauss, uno psicologo ebreo di grande successo e autore di molteplici libri di psicologia, che porta il peso di una vita privata segnata dalla stanchezza e dalla malinconia. Alan risiede da solo nella sua grande casa, dove un tempo viveva con la sua famiglia ebraica riformata, composta dalla sua defunta moglie Beth Strauss, cantante nella sinagoga della loro comunità, e i loro due figli Ezra e Chava, ormai cresciuti e indipendenti. Nel corso della narrazione la serie esplora il passato di Alan e i rapporti difficoltosi con suo figlio Ezra, dopo la sua conversione all’ebraismo ortodosso. Alan è molto bravo nel suo lavoro, per questo Sam, un ragazzo giovane e oscuro, si presenta da lui in terapia per cercare di risolvere i suoi problemi psicologici dovuti ad un’infanzia difficile, segnata dalla continua violenza fisica inflitta da suo padre. Dopo un paio di sedute fallimentari, Alan esprime le sue preoccupazioni sull’andamento della terapia, poiché Sam non riesce ad aprirsi abbastanza durante le sedute e fa fatica ad entrare nei particolari riguardanti la sua infanzia. Questa sua opinione professionale crea nella mente malata di Sam la vicenda centrale della storia. Alan viene infatti rapito da Sam e tenuto in ostaggio in una casa sperduta nel nulla, dove è costretto a curare un paziente la cui gravità mentale aveva sottovalutato.
The Patient: le due storie parallele
La storia di Sam Fortner
Sam Fortner è un ispettore di ristoranti divorziato, che soffre di un disturbo ossessivo compulsivo. Dopo aver rapito il suo psicologo, Sam è finalmente in grado di aprirsi con lui. Il suo percorso di terapia forzata comincia con la rivelazione del suo segreto oscuro: Sam è in realtà un serial killer. Nonostante vengano a mancare i presupposti primari per un buon percorso di terapia, quest’ultima avviene. Sam confida tutto ad Alan, tutto quello che ha fatto e che farà. Sam uccide chiunque entri in conflitto con lui, qualunque approccio negativo può essere la causa scatenante della sua furia omicida. Incapace di vedere oltre all’atto provocatorio, Sam non riconosce alcuna umanità nelle sue vittime, per lui meritevoli di morire, anche se la loro colpa maggiore è stata una parola sbagliata alla persona sbagliata. Le radici di questo comportamento si trovano nella sua infanzia, infatti in ogni interazione sociale andata male, Sam rivive la prepotenza del padre. Quello che manca a Sam è l’empatia, ed è proprio su questa che Sam e Alan lavoreranno insieme. Sam vuole fare terapia perché vuole guarire. Lo vediamo soffrire e combattere per cambiare, mentre cerca di trattenere la sua impulsività da killer. Il fascino di The Patient è che mette nella condizione di provare empatia anche per un serial killer. Lo spettatore si sente deluso e frustrato quando Sam cede alle tentazioni e fa del male ad altre persone. Allo stesso tempo è la speranza che guida la visione, la speranza che grazie all’esperienza del terapista Alan, riesca a compiersi un miracolo. Questa serie tv pone tantissimi interrogativi: un serial killer può davvero cambiare? C’è possibilità di redenzione per Sam attraverso la terapia? Ma come ci si comporta in situazioni estreme come quella in cui si trova il terapista Adam? Scopriamolo insieme.
La storia di Alan Strauss
In The Patient la storia di Alan è la storia della sua presa di coscienza. Mentre si trova in una situazione estrema in cui non sa se riuscirà mai a sopravvivere, Alan riflette molto, pensa al suo passato, ai conflitti che non ha potuto risolvere in tempo e che forse non riuscirà a risolvere mai più. Ma il suo più grande tormento è il conflitto con suo figlio Ezra, che non c’è stato durante la malattia di sua moglie. Ezra ha scelto un’altra strada e nel farlo ha creato molte incomprensioni nella famiglia. Alan è una persona molto razionale, esserlo fa parte del suo lavoro e fa parte della sua personalità, nei conflitti cerca sempre di trovare un compromesso. È così che Alan immagina sé stesso, fino a quando non si trova in una situazione estrema, che lo porta a riconoscere un altro lato del suo carattere. Dopo tanto lavoro introspettivo e di autoanalisi, Alan ammette le sue colpe nei confronti del figlio. «I’ve been more compassionate and more understanding of a serial killer, than I was to my own son» questo realizza Alan in una delle sue sedute immaginarie con il suo vecchio terapista Charlie, mentre si trova prigioniero di Sam. Trovarsi in ostaggio da un serial killer è un’esperienza traumatica per chiunque. Tuttavia, l’istinto di sopravvivenza è comune a tutti gli esseri umani. Infatti, Alan mantiene la speranza di poter trovare una via d’uscita, ogni tanto immagina di poter combattere o di poter scappare. Alan è consapevole di non poter battere Sam fisicamente poiché non ne ha le forze necessarie, è vecchio e combatte con l’unica arma di sopravvivenza che ha a disposizione, la sua conoscenza della psicologia. «Che cosa vuoi fare con il giorno che ti resta?» è questo quello che pensa Alan, mentre capisce che nonostante le circostanze estreme in cui si trova, la sua missione è quella di essere uno psicologo, anche quando è lui stesso ad avere bisogno di aiuto.
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