Tutti la conosciamo e gran parte delle persone ne hanno avuta almeno una. C’è chi possiede intere collezioni di questa iconica bambola. Nonostante sia apprezzatissima, non tutti conoscono la storia di Barbie e di quando, come e perché è nata. La sua capacità di adattarsi negli anni l’ha mantenuta popolare in tutto il globo, catturando il cuore di generazioni. Il suo impatto sulla cultura popolare è innegabile.
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Le origini della bambola che ha cambiato la storia dei giocattoli
Tutto comincia nel 1959, quando il 9 marzo esordì la primissima Barbie, nata da un’idea della co-fondatrice di Mattel, Ruth Handler. L’idea le venne osservando sua figlia Barbara giocare con figure di carta di attrici famose, immaginandole in ruoli da adulte. Questo fu un dettaglio rivoluzionario, dato che all’epoca le bambole rappresentavano solo neonati di cui prendersi cura. Ruth pensò di creare una bambola con sembianze adulte, che permettesse alle bambine di sognare chi volessero diventare.
Anno | Tappa fondamentale nella storia di Barbie |
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1959 | Il 9 marzo viene presentata la prima Barbie alla Fiera del Giocattolo di New York. |
1961 | Viene introdotto il suo fidanzato, Ken. |
1962 | Barbie compra la sua prima Dreamhouse (casa dei sogni). |
1968 | Viene creata Christie, la prima bambola amica afroamericana di Barbie. |
1980 | Viene lanciata la prima Barbie afroamericana e ispanica. |
La nascita di un’icona nel 1959
Ruth Handler condivise l’idea con il marito, che inizialmente fu cauto. Il progetto prese vita dopo aver visto in Germania una bambola di nome Bild Lilli, con caratteristiche simili. Aiutata dall’ingegnere Jack Ryan, Handler mise in commercio la bambola, dandole il nome della figlia Barbara. La prima Barbie fu presentata con un costume da bagno a righe, una coda di cavallo e un fisico snello, conforme ai canoni di bellezza dell’epoca.
Il successo mondiale e l’arrivo di Ken
Il successo fu immediato: nel primo anno furono venduti 350.000 esemplari. Il vero colpo di genio fu la creazione di una vera e propria famiglia, con sorelle, amiche e il famoso fidanzato Ken, il cui nome fu ispirato dall’altro figlio della Handler, Kenneth. Questo ampliò l’universo di Barbie, trasformandolo in un mondo di storie condivise.
Evoluzione e inclusività: la chiave del successo
Mattel ampliò sempre più il mondo di Barbie, introducendo personaggi di etnie diverse e con caratteristiche uniche. L’intento era puntare sull’inclusività, un tema molto acceso nell’America degli anni ’60 e ’70. Il brand usò la sua popolarità per sensibilizzare su temi di giustizia sociale, rendendo Barbie non solo un giocattolo, ma anche un simbolo di apertura e possibilità.
Le oltre 200 carriere di Barbie: un simbolo di empowerment
Un altro elemento fondamentale del successo di Barbie è stata la sua capacità di rappresentare una donna adulta che poteva diventare qualsiasi cosa. Ancora oggi il motto di Mattel è You can be anything, per sottolineare l’importanza di perseguire i propri sogni. Nel corso degli anni, Barbie ha intrapreso oltre 200 carriere, dall’insegnante alla chirurga, dall’astronauta alla sottufficiale della marina, ispirando i bambini a esplorare ogni tipo di aspirazione.
Barbie oggi: una figura senza tempo
La storia di Barbie è un viaggio senza eguali. Giunta al suo 65° compleanno, continua a dominare il mercato e a simboleggiare l’empowerment femminile e l’inclusività, rappresentando molto più di un semplice giocattolo. Con il suo impatto culturale, Barbie rimane un’icona della moda, delle aspirazioni e della continua evoluzione sociale.
Fonte immagine: Wikipedia
Articolo aggiornato il: 06/09/2025