Bikini Bottom è la casa di SpongeBob, la spugna gialla più allegra dell’oceano. La serie, ideata da Stephen Hillenburg, ci ha mostrato un mondo sottomarino buffo e spensierato. Ma se dietro il Krusty Krab e le case a forma di ananas si nascondesse una verità storica molto più oscura? Una teoria dei fan, diventata virale, collega la città di SpongeBob a uno dei capitoli più inquietanti della Guerra Fredda.
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La teoria a confronto: finzione e realtà
La teoria si basa su una serie di sorprendenti parallelismi tra il cartone animato e gli eventi storici reali.
Elemento nel cartone | Corrispettivo nella realtà storica |
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La città di Bikini Bottom. | Si troverebbe sotto l’Atollo di Bikini, un’isola reale nell’Oceano Pacifico. |
I personaggi antropomorfi (SpongeBob, Patrick, Mr. Krabs). | Sarebbero creature marine che hanno subito mutazioni genetiche a causa delle radiazioni. |
Le frequenti e inspiegabili esplosioni nel cartone. | Sarebbero un’eco dei 23 test nucleari condotti dagli Stati Uniti sull’atollo. |
La vera storia dell’Atollo di Bikini: un paradiso perduto
L’Atollo di Bikini è una barriera corallina appartenente alle Isole Marshall. Questo paradiso, purtroppo, dal 1946 al 1958 è stato trasformato in un poligono nucleare statunitense. Durante la Guerra Fredda, l’esercito degli Stati Uniti condusse sull’atollo circa 23 test nucleari, tra cui la prima detonazione di una bomba all’idrogeno. L’impatto fu così devastante che, come riporta l’UNESCO, l’atollo è oggi un simbolo dell’alba dell’era nucleare. Le conseguenze sono ancora visibili: osservando l’atollo dall’alto, si nota un enorme cratere sottomarino.
Nel 1946, l’esercito statunitense evacuò la popolazione indigena con la promessa di un rapido ritorno. Questa promessa non fu mai mantenuta: le esplosioni hanno generato un tasso di radioattività tale da rendere l’atollo inabitabile tutt’oggi.
La macabra teoria su Bikini Bottom e i suoi abitanti
La teoria, quindi, sostiene che l’ambientazione di SpongeBob non sia casuale. Bikini Bottom sarebbe situata proprio sotto l’atollo contaminato. Le radiazioni derivanti dalle esplosioni avrebbero indotto delle mutazioni genetiche nelle creature marine, alterandone la natura. Di conseguenza, i personaggi del cartone non sarebbero altro che mutanti che hanno sviluppato sembianze e capacità simili a quelle umane, come parlare e camminare su due gambe.
Le “prove” a sostegno della teoria
Ciò che conferisce credibilità a questa teoria è che la seconda esplosione nucleare dell’Operazione Crossroads, nome in codice “Baker”, fu effettuata proprio sotto il livello del mare, il 25 luglio del 1946. Questo dettaglio rende plausibile l’idea che le radiazioni si siano propagate nel fondale marino, proprio dove si troverebbe la fittizia Bikini Bottom. Inoltre, i fan hanno notato che in alcuni episodi, come in “Dying for Pie”, le esplosioni accidentali sono rappresentate con la forma inequivocabile di un fungo atomico, un possibile e macabro riferimento alla storia del luogo. Per approfondire la storia dei test, archivi come quello dell’Atomic Heritage Foundation offrono informazioni dettagliate.
Quindi, questa folle teoria, tanto folle forse non è.
Fonte immagine in evidenza: Pixabay
Articolo aggiornato il: 07/09/2025